Il progetto ‘And’, acronimo di ‘Arte, natura e didattica’, presentato il 5 giugno scorso presso i giardini dell’Orto botanico di Roma in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, ha esposto l’idea di un nuovo modello urbano che esiste e può funzionare, come già dimostrato dallo Zen Garden sorto all’Eur
È stato presentato a Roma, in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente, il 5 giugno scorso all'Orto botanico, il progetto ‘And’, acronimo di ‘Arte, natura e didattica’, l’iniziativa di divulgazione scientifica nata con l’obiettivo di creare un dialogo tra territorio e nuove generazioni, al fine di favorire la costruzione di quel terreno di valori transgenerazionali, indispensabili alla realizzazione del domani. Un’iniziativa che ha coinvolto 100 studenti del Municipio IX in lezioni di arte contemporanea e di botanica. Nelle 4 giornate del mese di maggio dedicate ai giovani, ‘And’ ha offerto loro una narrazione en plein air, alla scoperta di una formula territoriale che unisce arte, natura, creatività, rispetto per l’ambiente e biodiversità, per consolidare una coscienza artistica ed ecologica, patrimonio imprescindibile per il loro e nostro futuro. In merito a ciò, abbiamo intervistato l’architetto Barbara Polito, Head of Asset Management di Gwm Group.
Barara Polito, business, arte e ambiente. Spesso abbiamo visto la seconda e la terza parola incontrarsi concretamente, ma raramente coniugarsi con la prima: come si sono incontrati e qual è il valore aggiunto ‘And’? Si è parlato anche del futuro del lavoro, degli spazi e di business: come si incontrano questi tre passaggi?
“Si incontrano perché, intanto, parliamo di edifici, di immobili, di spazio fisico che si integra con quello che è lo spazio naturale, diventando un modo di reinterpretare lo spazio fisico stesso. Quindi, uno spazio che è funzione, strumento al servizio di quelle che sono le attività produttive e le attività quotidiane. In più, è la vocazione dell'Eur, che è il luogo di Roma deputato da sempre per gli spazi dell'innovazione del terziario avanzato. L’arte e la natura devono diventare centrali, devono essere il cuore di un nuovo modello di sviluppo. Dopo la pandemia, abbiamo visto che la qualità dello spazio influenza la qualità della vita lavorativa delle persone; influenza, cioè, la loro produttività e la loro capacità di esprimere il massimo delle proprie potenzialità. Pertanto, uno spazio di lavoro deve integrare anche il benessere delle persone e la natura. Anche perché, aiuta la concentrazione, stimola la socializzazione, favorisce gli scambi tra le persone. Tutto ciò diventa il ‘cuore’ di quello che noi, oggi, definiamo ‘sviluppo sostenibile’, nel medio e nel lungo periodo”.
Infatti, lei ha anche parlato di medio e lungo periodo. E sul lungo periodo abbiamo visto dei protagonisti speciali, ossia i bambini, all'interno di questo progetto di Eurban: come nasce questo coinvolgimento e perché avete scelto anche di parlare alle nuove generazioni e ai cittadini del futuro?
“La rigenerazione urbana parte dalle persone: è, cioè, un lavoro di trasformazione dello spazio e di una visione, appunto, di lungo periodo. La qualità dello spazio, quindi, dev’essere concepita per essere fruibile nel lungo periodo, non solo perché le città si evolvono, ma anche perché sono esser fatte per le future generazioni: dobbiamo mantenere questo ‘sguardo’ verso il futuro. Il legame con le scuole lo abbiamo voluto proprio perché chi si occupa di insegnamento sviluppa una coscienza, una sensibilità verso la sostenibilità molto più forte di quanto non avessimo noi alla loro età e, quindi, diventa uno stimolo per la nuova progettualità, per disegnare il futuro. Noi abbiamo regalato un volumetto, dove loro possono disegnare il loro futuro. Abbiamo cioè cercato di coniugare gli spunti educativi per apprendere ed imparare, ma abbiamo anche lasciato libero uno spazio per lo sviluppo di una nuova progettualità, di cui noi dobbiamo far tesoro per costruire gli spazi del futuro”.
QUI SOPRA: UN ESEMPIO D'INTEGRAZIONE URBANA TRA ARTE E NATURA, LO ZEN GARDEN DELL'EUR
AL CENTRO: UN MOMENTO DELLA VISITA GIUDATA ALL'ORTO BOTANICO IN COMPAGNIA DEGLI ALUNNI
IN APERTURA: L'ARCHITETTO BARBARA POLITO IN COMPAGNIA DELL'ARTISTA RIA LUSSI