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17 Maggio 2024

Il riciclo secondo LoveCycle

di Silvia Mattina
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Il riciclo secondo LoveCycle

Il cortometraggio, ideato da J. Walter Thompson e realizzato dallo studio Dadomani, racconta la storia di sei personaggi fantastici in cerca dei loro ‘genitori naturali’: gli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro

Nel 2016, il Consorzio nazionale imballaggi (Conai) ha investito 1,1 milioni di euro con le due grandi aziende di comunicazione ‘Initiative’ e ‘Hill & Knowlton’, per la progettazione di un film d'animazione che raccontasse il riciclo degli imballaggi in modo originale ed emozionante. Così, durante le scorse vacanze di Natale, è uscito ‘LoveCycle’: sei oggetti di uso quotidiano - una pinzetta, una caffettiera, un libro, una cassettiera, un paio di occhiali e una bottiglia – si avventurano in un viaggio alla ricerca delle proprie origini. Dopo tante peripezie, i personaggi arrivano a una cittadina incantata e dai toni colorati, chiamata Conai Town, dove finalmente avviene il tanto atteso congiungimento con i materiali di appartenenza. Il gruppo creativo diretto da Francesco De Meo e dall’art director Dario Agnello, reinterpreta l’animazione in senso artigianale, con una scenografia interamente realizzata a mano tramite materiali riciclati e riciclabili a loro volta. In ‘LoveCycle’, la tecnica dello ‘stop motion’ e un raffinato ‘storytelling’ fiabesco sono riuscite a ribaltare il tradizionale approccio al riciclo e, in poche ma efficaci mosse grafiche, lo studio Dadomani è riuscito a spiegare il cerchio magico dell'economia ‘circolare’. Il viaggio rappresenta metaforicamente il processo di riconversione dei rifiuti attraverso tre tappe fondamentali: la riduzione dei consumi, riciclo e riutilizzo. Una vera e propria filiera industriale, che ha ottenuto traguardi importanti negli ultimi due anni. Grazie al lavoro del Conai e dei Consorzi di filiera sono stati sottratti alla discarica il 77.8% degli imballaggi sul territorio italiano, con un valore pari ai 9,5 miliardi di euro e un indotto occupazionale di 37 mila addetti. Un risultato che è stato possibile attraverso un articolato programma di prevenzione, che ha visto una graduale riduzione di materie prime usate per l'imballaggio a favore di un corpo quasi totalmente recuperato, oltre a un notevole risparmio energetico, con conseguente abbattimento degli sprechi. La politica del riciclo condotta da Conai è in linea con l'obiettivo dell'Unione europea di raggiungere livelli molto più elevati di riciclo, al fine di minimizzare l'estrazione di risorse naturali aggiuntive. Secondo i dati Eurostat, relativi al 2014, infatti, vi sarebbero differenze significative tra gli Stati membri dell'Ue nel settore del trattamento dei rifiuti: tra i più virtuosi la Germania, con il 64% di rifiuti, la Spagna al 33%, mentre l'Italia si avvicina alla media europea con il 41%. In termini di attività eco-innovative, gli indicatori registrati dall'Eco-IS (Eco-Innovation Scoreboard, ndr) collocano l’Italia al decimo posto nella classifica europea, al pari con Spagna e Regno Unito, ma in coda a Germania e Francia. Proprio di recente, la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha espresso voto favorevole alle nuove proposte comunitarie per la revisione delle ‘Direttive in materia di rifiuti da imballaggio’ (relatrice del provvedimento, l’on. Simona Bonafé, del Partito dei socialisti e democratici europei), in merito alla quale il Conai aveva richiesto maggior chiarezza e precisione nella definizione di regole che garantissero il funzionamento delle organizzazioni nazionali per produttori e operatori del settore. Insomma, iniziative 'total green' come ‘LoveCycle’ contribuiscono a innescare una rivoluzione dal basso, dalla popolazione e dalla gente comune, per una raccolta differenziata più consapevole, responsabile e orientata verso la condivisione di una cultura della sostenibilità diffusa.

Cortometraggio 'LoveCycle'


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