Al fine di promuovere le molteplici forme dell’arte contemporanea, nel sud d'Italia è sorto, sul territorio calabrese, un museo dedicato al progetto di ‘Residenza d’artista’ più grande d’Europa: si chiama ‘BoCs Art Museum’ ed è stato recentemente inaugurato presso le sale del complesso monumentale di San Domenico dell'antica città di Cossa
Il museo di Arte contemporanea di Cosenza è ora una realtà. Curato dal critico d’arte e direttore de ‘I martedì critici’, Alberto Dambruoso, lo spazio museale nasce dall’evoluzione di un precedente progetto di residenza artistica dal titolo ‘Residenza artistica Cosenza – BoCs Art’. L’iniziativa è stata inaugurata il 4 luglio 2015, fortemente voluta dall’amministrazione comunale della città di Cosenza e resa possibile grazie a un finanziamento dell’Unione europea volto a riqualificare alcune zone depresse del meridione. Attraverso i fondi europei, infatti, diversi progetti finalizzati al ‘restyling’ di piazze e di nuove aree urbane sono stati sviluppati proprio a Cosenza. Progetti che hanno interessato anche la zona del lungofiume Crati, nella cui area sono stati realizzati 27 box prefabbricati destinati a ospitare gli artisti del progetto ‘BoCs Art’. Qui, più di 330 artisti, italiani e stranieri, appartenenti a diverse generazioni e con molteplici indirizzi, che vanno della pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione, dalla performance alla video-installazione fino alla ‘street art’, sono stati chiamati a lavorare nel capoluogo calabrese con l’obiettivo di rendere la città un nuovo polo del contemporaneo, coinvolgendo il pubblico attraverso la determinazione di una piattaforma aperta al dialogo costruttivo con la collettività, in cui i cittadini sono invitati a partecipare a tutte le attività proposte durante il periodo della ‘Residenza artistica Cosenza – BoCs Art’. Una ‘sfida’ che potremmo considerare vinta e che ha prodotto, come eco, il grande e ambizioso progetto di un museo del contemporaneo nella città, inaugurato nel dicembre scorso con una grande mostra dal titolo: ‘Ricognizioni. Dai BoCs Art i linguaggi del contemporaneo’. Un evento al quale hanno preso parte 90 artisti. Questi ultimi hanno esposto, per la prima volta nel museo, le opere realizzate durante le quattordici sessioni di residenza sinora svolte, a due anni e mezzo dall’inizio del progetto. Tema precipuo della prima rassegna, i ‘linguaggi del contemporaneo’, dove pitture, sculture, fotografie, esempi di video arte, installazioni, testimonianze di performance, lavori ‘open-air’ raccontano il complesso e variegato mondo dell’arte dei nostri giorni. Il tutto, offrendo ai visitatori e alla città di Cosenza un importante ventaglio del panorama artistico attuale, italiano e internazionale. Ne abbiamo voluto parlare più nel dettaglio con il direttore del museo, Alberto Dambruoso.
Dottor Dambruoso, di cosa 'parla', esattamente, ‘Ricognizioni. Dai Bocs Art i linguaggi del contemporaneo’?
“La mostra inaugurale del museo a Cosenza parla dei vari linguaggi e delle differenti tecniche utilizzate dagli artisti oggi per realizzare opere d'arte, mettendo in evidenza la complessità e, al contempo, la varietà delle proposte artistiche del contemporaneo”.
Può raccontarci brevemente il progetto che ha condotto alla realizzazione del ‘BoCs Art Museum’ di Cosenza? Come è nato?
“Il progetto del museo è nato quasi contemporaneamente alle residenze, nel settembre del 2015. Si era, infatti, resa necessaria fin da subito una sede che potesse ospitare le opere che gli artisti iniziavano a donare alla città di Cosenza. Dopo nemmeno due anni e mezzo dall'inizio delle residenze abbiamo già il museo. Lo reputo un fatto straordinario e molto importante, anche per la conservazione delle opere”.
Nell’allestimento e nella progettazione si è tenuto a mente un modello di riferimento nazionale e/o internazionale?
“Sì, a livello museografico si è tenuto conto di aspetti importanti, come l'impianto delle luci, in linea con quelle in dotazione a molti musei d'arte italiani ed europei. Sono state schermate, inoltre, alcune fonti di luce esterna naturale, affinché non causassero delle rifrazioni all'interno delle sale. Per quanto concerne l'allestimento della mostra, che ho curato personalmente con l'aiuto dei miei assistenti, Annalisa Ferraro e Piero Gagliardi, credo sia in linea con dei modelli che si possono vedere in tante mostre museali nel nostro Paese, ma anche all'estero”.
Prevedete delle collaborazioni con istituzioni museali all’estero, o con artisti provenienti da altri Paesi?
“È presto ancora per pensare di intrattenere dei ‘partenariati’ o delle collaborazioni in generale con istituzioni museali all'estero, essendo il museo appena nato. Le priorità sono, in questo momento, prima di tutto quelle del magazzino (non ancora realizzato), che possa contenere almeno 200 opere, da ricavare sempre nelle sale del complesso monumentale di San Domenico, dove sorge il museo. In secondo luogo, costituire un organigramma del museo, in modo che vengano definiti i ruoli tra curatori assistenti, guardiani, volontari e via dicendo. Dopodiché, direi che si possono pensare anche alle collaborazioni esterne e immaginare dei progetti di mostre, con artisti provenienti da altri Paesi. Per intanto, almeno per il 2018 e parte del 2019, potremo tranquillamente andare avanti con la programmazione attraverso esposizioni tematiche con le opere donate dagli artisti dei ‘Bocs Art’. D'altronde, il museo si chiama appunto ‘Bocs Art Museum’ e, principalmente, è nato proprio con questo scopo”.
Cosenza è una realtà ‘difficile’, basti pensare alla storica e radicalizzata presenza della criminalità organizzata che, come è noto, investe diversi campi, compreso quello culturale: quale è stata la sua esperienza con la città?
“Cosenza, fortunatamente, è sempre stata una delle città del sud d’Italia con minori infiltrazioni criminali. E, devo dire, fino a ora ho potuto svolgere il mio lavoro in piena autonomia, senza mai subire pressioni di nessun tipo. Certamente, l'arte ha delle capacità terapeutiche per ogni tipo di persona. E credo, di conseguenza, che possa aiutare tutti”.
Progetti futuri?
“Come progetti futuri ci sono altre mostre previste per il 2018, sempre riguardanti le opere degli artisti che hanno partecipato alle residenze d'artista e, per il 2019–2020, delle mostre personali e collettive di artisti contemporanei non necessariamente legati alle residenze”.
Il curatore
Alberto Dambruoso è uno storico dell’arte, professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, critico e curatore indipendente d’arte contemporanea, con base a Roma da piu’ di diciotto anni.
Gli artisti in mostra
Aperta fino al 15 gennaio 2018, la mostra ‘Ricognizioni. Dai BoCs Art i linguaggi del contemporaneo’, primo evento espositivo inaugurale del ‘BoCs Art Museum’, ha riunito artisti molto diversi tra loro per esperienza, ricerca artistica e tecnica utilizzata. L’esposizione ha visto protagonisti vari linguaggi e medium del contemporaneo: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla video arte, dall’arte performativa, fino alle installazioni. Ecco l’elenco degli artisti coinvolti: Paolo Angelosanto; Alessia Armeni; Paolo Assenza; Navid Azimi Sajadi; Francesco Bancheri; Antonio Barbieri; Mirko Baricchi; Gianfranco Basso; Marco Bernardi; Cristian Biasci; Davide Bramante; Marcello Buffa; Alessandro Bulgini; Francesco Cabras; Stefano Canto; Riccardo Cavallini; Francesco Cervelli; Angelo Colagrossi; Marco Colazzo; Stefano Cumia; Davide D’Elia; Giovanni De Angelis; Iginio De Luca; Camilla De Maffei; Alessandra Di Francesco; Mauro Di Silvestre; Matteo Fato; Antonio Finelli; Pietro Finelli; Raffaele Fiorella; Alessandro Fonte; Giovanni Gaggia; Dionigi Mattia Gagliardi; Paolo Grassino; Gianfranco Grosso; Sandra Hauser; Teresa Iaria; Shingo Inao; Susanne Kessler; Pierpaolo Lista; Federico Lombardo; Giovanni Longo; Adele Lotito; Mauro Magni; Vincenzo Marsiglia; Andrea Martinucci; Pablo Mesa Capella; Paolo Migliazza; Riccardo Murelli; Elena Nonnis; Maurizio Orrico; Hannu Palosuo; Alice Paltrinieri; Virginia Panichi; Alessandro Passaro; Claudia Peill; Donato Piccolo; Maria Pia Picozza; Federico Pietrella; Giuseppe Pietroniro; Mariagrazia Pontorno; Pierluigi Pusole; Gianluca Quaglia; Arash Radpour; Sara Ricciardi; Giacomo Rizzo; Giacomo Roccon; Vincenzo Rusciano; Matteo Sanna; Bariş Saribaş; Emanuele Sartori; Corrado Sassi; Thomas Scalco; Francesco Scialò; Marco Scifo; Davide Sebastian; Arjan Shehaj; Jonathan Silverman; Meri Tancredi; Matteo Tenardi; Giuseppe Teofilo; Lamberto Teotino; Alberto Timossi; Mat Toan; Saverio Todaro; Antonio Trimani; Massimo Uberti; Delphine Valli; Fiorenzo Zaffina; Serena Zanardi.
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