Fra gli eventi ammessi nel bando estivo 2014 della capitale sono state totalmente ignorate le arti visive. A evidenziarlo Roberta Filippi, artista e presidente dell’Associazione “L’Altrosguardo–Artisti Associati”, impegnata da anni nella promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea sul territorio di Roma
Valorizzazione, accessibilità, innovazione, creatività e qualità dovrebbero essere le cinque parole chiave di “Estate romana”, prevista nella Capitale dal 21 giugno al 30 settembre 2014. La manifestazione, infatti, secondo l’assessore alla cultura Flavia Barca, dovrebbe seguire “chiari obiettivi di politica pubblica” e mirare alla valorizzazione dei giovani talenti, alla capacità innovativa e al legame con il territorio. Eppure, le arti visive sono state totalmente ignorate dal bando di concorso, chiuso lo scorso 22 maggio. Lo riferisce l’artista Roberta Filippi, Presidente de “L’Altrosguardo-Artisti associati”, co-fondatrice del Consorzio Casa delle Arti Visive, coordinatore Artistico del Centro Internazionale Antinoo per l’Arte-Archivio M. Yourcenar e membro dell’Associazione internazionale Manifesto Brut. Per denunciare l’accaduto Roberta Filippi ha redatto una lettera aperta di protesta indirizzata ai vertici dell’istituzione pubblica capitolina. In questa intervista ci spiega le ragioni di tale dissenso.
Roberta, innanzitutto, come mai hai deciso di stendere una lettera aperta di protesta e a chi è rivolta?
“Spesso, di fronte alle croniche mancanze delle Istituzioni preposte, ho condotto con altri Artisti e Associazioni battaglie per la sensibilizzazione alla promozione della Cultura e dell’Arte. Un esempio recente è l’avventura ‘Corviale’ che per anni abbiamo pioneristicamente portato avanti, quando nessuno ci avrebbe scommesso, e il quartiere, quasi sconosciuto ai più, languiva nel degrado e nella indifferenza dei vari assessorati. Fino ai recenti successi, che hanno portato attenzione sul nostro progetto. Un’attenzione quasi obbligata, essendo Corviale divenuta un polo di interesse internazionale via via crescente, campo vivo di sperimentazioni attente al sociale e all’offerta culturale. Ora, all’ennesimo pesante segnale di decadenza e incapacità di gestire con proposte e valori alti una città come Roma, non potevo certo restare muta e indifferente e ho indirizzato una lettera ai vari Assessorati, Giunta capitolina e ai vari partiti. Una lettera proposta, condivisa e sostenuta con innumerevoli Artisti, Associazioni e addetti”.
Come si spiega, dal tuo punto di vista, la scelta operata dagli organizzatori di Estate Romana 2014 di ignorare le arti visive?
“Come spesso, troppo spesso accade, ci sono persone sbagliate in posti di responsabilità e competenza acquisita con lunga e virtuosa esperienza e buona volontà di intenti. Ritengo che siamo più che autorizzati a denunciare una gestione clientelare, anche laddove speravamo di trovare un’etica diversa. Ed è scandaloso che nell’organizzare l’Estate romana siano del tutto ignorate le Arti visive, con tutto il patrimonio e la specificità del settore e di chi vi opera professionalmente anche con accrediti nazionali ed esteri”.
Come artista e presidente dell’Associazione “L’Altrosguardo–Artisti Associati” sei impegnata da anni nella promozione dell’arte contemporanea a Roma, città che a giudicare dai recenti accadimenti, in termini di valorizzazione della cultura, sta versando in un momento di profonda crisi, come dimostra anche la vicenda del Macro. Secondo la tua esperienza, a cosa è dovuta questa situazione di instabilità?
“Venti anni di malgoverno e di malapolitica hanno destrutturato la società civile. Leggi ad personam senza pudore hanno consentito lo sfascio e le ruberie, l’arroganza e il più completo spregio di valori umani, democratici, culturali ma, soprattutto, morali. L’esempio e l’insegnamento verso le nuove generazioni è stato devastante e ci vorrà molto tempo per risalire la china e riaffermare civiltà e giustizia, ammesso che ora si voglia andare in quella direzione”.
Fortunatamente, all’assenza di una politica culturale radicata e coerente da parte delle pubbliche istituzioni fa da contropartita l’attività delle singole realtà locali che si battono per la promozione e la valorizzazione delle arti e del nostro patrimonio. Tra queste si può annoverare anche l’associazione L’Altrosguardo–Artisti Associati di cui sei presidente. Di cosa vi occupate e quali sono i vostri progetti immediati e futuri?
“L’Altrosguardo-Artisti Associati - che tra l’altro è una delle pochissime, se non l’unica, associazione romana a possedere al suo interno una ‘sezione Giovani’ - opera con altre realtà associative italiane ed europee con la finalità di implementare un’ampia struttura organizzativa, che consenta di rilanciare il dibattito sull’arte contemporanea. Il tutto, attraverso il confronto diretto e la partecipazione di diverse figure, come critici, artisti e collezionisti. La nostra associazione intende inoltre favorire una sinergia progettuale volta a organizzare e realizzare eventi artistici e culturali di alto profilo, particolarmente sul territorio di Roma. A tale scopo, finora abbiamo collaborato con Roma Capitale e con altre istituzioni territoriali, come Zètema, il museo Macro, la DARC e il MAXXI. Figuriamo tra i soci fondatori del Consorzio Casa delle Arti Visive, atto finale di anni di lavoro de L’Altrosguardo-artisti associati e di alcune tra le più attive associazioni presenti sul territorio. E, attualmente, continuiamo a lavorare per realizzare una dinamica rete di rapporti tra gli Artisti più interessanti e di valore, poiché ci interessa in questo ‘nuovo passo’ un lavoro di selezione per i progetti sul territorio, ma anche a carattere nazionale ed internazionale. Quanto invece agli obiettivi futuri, figurano certamente la Costituzione della Casa delle Arti Visive a Roma, che dovrà diventare un punto di riferimento e di interazione degli Artisti di Roma e non solo, e l’affermazione della presenza degli stessi nelle Commissioni e nelle sedi Istituzionali riguardanti l'Arte Contemporanea. Ci poniamo inoltre l’obiettivo di rendere possibili le esposizioni temporanee nelle strutture museali del Comune di Roma e ci battiamo affinché vengano assegnati agli artisti dei locali, anche in disuso e da restaurare, da adibire a studi d’arte (tutti rigorosamente ad affitto agevolato in base al reddito). Ci stiamo muovendo per facilitare l’applicazione in Italia della norma europea prevista per tutte le committenze (legge cosiddetta del 2%) secondo la quale il ‘2 per cento’ delle somme destinate alla costruzione di ‘edifici pubblici’ deve essere indirizzato obbligatoriamente ‘all’abbellimento di essi mediante opere d’arte’. Ci stiamo inoltre prodigando per la tutela e l’affermazione giuridica dell’Artista, con la redazione di elenchi Regionali e Nazionali degli Artisti Professionisti”.