Grande successo per le 42 opere naturalistiche, dagli intimi particolari, esposte dall’apprezzato artista livornese presso il Castello della Rocca del Cerruglio di Montecarlo di Lucca dal 6 al 14 luglio scorso
Con la pittura ad acquerello si realizzano opere di grandi trasparenze ed effetti luminosi. La freschezza, la vivacità e l'immediatezza espressiva del colore ad acqua ha affascinato artisti di ogni tempo. Molti grandi maestri hanno prediletto questa forma d'arte, che rappresenta una sfida artistica in cui occorrono capacità nel prendere decisioni rapide ed efficaci e abilità nel trattare il colore all’istante. Per dipingere ad acquarello serve una notevole esperienza. Gli errori, infatti, difficilmente si possono correggere con la sovrapposizione di altro colore. Tra i più celebri seguaci di questa tecnica, la cui diffusione ufficiale si ebbe a partire dalla seconda metà del 1700 in Inghilterra e in Francia, si sono distinti artisti del calibro di William Taverner e Paul Sandby (considerati i capiscuola), Cézanne, Gauguin, Manet e Degas. In Italia, la tecnica prese piede intorno alla metà del XIX secolo, soprattutto a Milano e a Napoli. Giuseppe De Nittis (1846-1884), con il suo stile effervescente ed elegante e Sebastiano De Albertis (1828-1897), con i temi bellici e ippici, sono considerati tra i migliori esponenti di questa corrente artistica. Ad oggi, numerosi artisti italiani stanno proseguendo con la diffusione della tecnica dell’acquarello. Tra questi troviamo Frank Paradisi, pittore livornese, classe 1977, che dal 6 al 14 luglio scorso, nella suggestiva cornice del Castello della Rocca del Cerruglio (Montecarlo di Lucca), ha esposto ben 42 opere. Sin dal giorno dell’inaugurazione, moltissimi sono stati i visitatori che hanno potuto ammirarla e che sono rimasti colpiti sia della bellezza dei quadri, naturalistici e d’impatto, dagli intimi particolari, sia dall’esclusività del luogo in cui è stata presentata, cioè un castello del 1300.
Frank Paradisi, come e quando è nata la sua passione per la pittura?
“Ho sempre avuto questa passione. A casa, sin da bambino ho potuto respirare ‘aria artistica’ a causa delle passioni dei miei familiari. Durante il periodo degli studi all’Istituto tecnico per Geometri queste passioni si sono sviluppate in modo esponenziale, tanto che, dal 1993 in poi, ho iniziato a studiare a bottega, osservando e apprendendo la tecnica”.
In cosa consiste la tecnica dell’acquerello?
“E’ una tecnica molto difficile: si tratta di un ‘incisione diretta’, che non ammette l’errore. C’è da dire che si tratta di una ‘tecnica in trasparenza’. In pratica, non avendo il bianco come colore, è necessario graduare tutta la colorazione secondo la massima luce: il bianco della carta. Fondamentale è sapere che l’acquerello si può scurire, ma non si può più rischiarare”.
Quali soggetti predilige e perché?
“Sono legato, in modo particolare, al paesaggio, perché l’acquerello è nato con il paesaggio. Mi piace, però, sperimentare di tutto. I miei soggetti, infatti, sono diversi: barche, cantieri, scorci caratteristici di stradine, parti di rovine antiche. L’importante è che emergano la serenità, la tranquillità e la pace. Generalmente, l’arte dell’acquarello piace e sorprende proprio per questo”.
Quale significato e che valore ha avuto, per lei, questa esposizione artistica?
“Il valore di questa mia esposizione, così come la scelta del luogo in cui si è tenuta, è legata a un fatto sentimentale. Nel 2009, infatti, avevo esposto proprio presso il Castello, per la prima volta, le mie opere. A distanza di 10 anni sono ritornato e, da parte mia, c’è stato ancora una volta grande entusiasmo. Il castello, inoltre, di proprietà della famiglia Pardocchi–Menchini, ha saputo dare la giusta connotazione alla mia mostra”.
Quanti visitatori si sono presentati durante i giorni della mostra e lei che riscontro ha avuto?
“Il numero dei visitatori è stato alto, così come il loro gradimento. In 9 giorni effettivi, si sono registrate più di di mille presenze. Sono felice che il mio lavoro sia stato apprezzato sia dagli italiani, sia dagli stranieri. Si sono presentati, infatti, visitatori inglesi, americani e persino australiani, anche grazie al fatto che Montecarlo di Lucca è un luogo turistico di rilievo, attrattivo proprio per la presenza del castello”.
Oltre a realizzare le sue opere e organizzare mostre di successo, di che cosa si occupa, dal punto di vista artistico?
“Non ponendo limite al mio lavoro, mi occupo anche di grafica e di pubblicità. Realizzo cartellonistica, biglietti di auguri personalizzati, etichette, copertine di libri, cartoline a tema. Dal punto di vista artistico, cerco di non risparmiarmi mai”.
In che modo possiamo vedere i suoi elaborati o avere uno sguardo più diretto sulle sue opere?
“Il mio studio d’arte si trova a Livorno, in Borgo dei Cappuccini 326. Le mie opere si trovano anche nella famosa Galleria ‘Stefano Simmi’, in via dei Soldati 20-27, a Roma. Infine, tutti i miei lavori sono visitabili sul sito: www.frankparadisi.com”.
Frank Paradisi, pittore
Nato a livorno nel 1977, da sempre è appassionato di arte e disegno. Nel 1993 ha iniziato il suo percorso artistico a bottega presso il Maestro Marc Sardelli, specializzandosi nella tecnica dell’acquarello. La sua prima mostra personale si è tenuta, proprio come quella di quest’anno, celebrativa del suo decennale di attività, presso il Castello della Rocca del Cerruglio, a Montecarlo di Lucca. Il suo percorso artistico è stato ricco di momenti importanti, che lo hanno visto protagonista di rassegne ed esposizioni nazionali ed internazionali. Tra le tante, troviamo quella del 2014, tenutasi nella splendida cornice dell’Hotel de Paris, in occasione della Biennale d’Arte del Principato di Monaco e quelle del 2015, tenutesi, invece, presso la ‘Crisolart Gallery’ di Barcellona e di New York. Nel 2016, l’Accademia internazionale di Arte Moderna di Roma gli ha conferito il primo premio con attestato di benemerenza alla sezione finale del trofeo internazionale ‘Medusa Aurea’. Il suo studio d’arte si trova a Livorno, ma le sue opere si trovano anche a Roma, nella famosa Galleria ‘Stefano Simmi’.
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