L’interessante installazione di un artista nipponico chiamata ‘Narcissism: Dazzle Room’ (letteralmente: ‘Narcisismo, Stanza Dazzle’) prende posizione sull’ingannevole percezione di noi stessi causata dall’eccessiva ‘sovraesposizione’ personale, che in realtà nasconde fragilità, incertezze e insoddisfazioni, testimoniando la profonda crisi dei nostri tempi
L’installazione, presentata il 14 settembre scorso in occasione di ‘Rooms33: fashion and design exhibition’, un’esposizione di moda e design al National Stadium di Yoyogi a Tokyo, in Giappone, prende spunto dall’espediente del camuffamento a uso navale ‘Dazzle’, particolarmente utilizzato durante la prima guerra mondiale (1914-1918) dalla marina militare statunitense. Un complesso di righe e disegni geometrici contrastanti, che s'interrompono e s'intersecano, caratterizzato dal forte contrasto 'bicromatico' del bianco e del nero, colori con i quali la modella è dipinta. Il fine dell’artista è quello di ‘stupire e confondere’ l’occhio umano dell’osservatore, il quale trova difficile stimare la distanza e la grandezza delle immagini che osserva. Nell’esposizione al pubblico della modella, intenta a ‘spararsi i selfies’ e a dimostrare, in questo modo, il suo totale ‘narcisismo’, vi è poi un riferimento all’attuale condizione dell’essere umano, dominato dai social media e dagli smartphone, nella spasmodica ricerca dell’autoaffermazione attraverso l’altrui riconoscimento e dalla richiesta di approvazione della propria persona da parte di estranei. Un ‘circolo vizioso’, destinato ad autoalimentarsi con lo scatto di altri ‘selfies’, nel tentativo sterile di sentirsi riconosciuti e ‘identificati’ solo ed esclusivamente nello sguardo di perfetti sconosciuti incontrati occasionalmente sul web. “Uno sguardo che, comunque”, spiega Matsuyama, “camuffa e confonde, proprio come il 'Dazzle', la reale percezione di noi stessi”. Shigeki Matsuyama, quarantatreenne, classe 1973, in passato ha già proposto simili installazioni artistiche nel Paese del ‘Sol Levante’: dopo il terremoto del 2011, l'artista ha infatti tenuto una mostra personale a Tokyo denominata ‘Disagio’, che lo ha spinto “ad abbandonare, momentaneamente, l’illustrazione”, di cui si occupava dal 1998, “per concentrarmi su un lavoro più concettuale”, al quale si dedica dal 2012. Sul sito web di Matsuyama è possibile vedere i suoi lavori ‘zebrati’ e ‘psichedelici’, sicuramente influenzati dalla ricerca artistica della connazionale ottantenne Yayoi Kusama, artista giapponese di fama internazionale.
Per ulteriori info:
http://sgk7.net/wp/
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