Da tutti i musei del mondo, il meglio del Canaletto per celebrare i 250 anni dalla morte
In mostra a Roma, a Palazzo Braschi, il Canaletto, per celebrarne l’anniversario dei 250 anni dalla morte. Fino al 19 agosto 2018, il museo accoglie ben 42 dipinti, inclusi alcuni celebri capolavori, 9 disegni, 16 libri e documenti d’archivio: il più grande nucleo di opere mai esposto in Italia. La mostra, initolata ‘Canaletto 1697–1768’, è stata promossa dall’assessorato alla Cultura di Roma capitale, insieme all’organizzazione dell’associazione culturale 'MetaMorfosi', presieduta da Pietro Folena, in collaborazione con 'Zetema progetto Cultura'. La rassegna è stata curata da Božena Anna Kowalczyk. Nell’introdurre l’evento, Pietro Folena ha dichiarato: “Le opere di Canaletto sono in tutto il mondo, anche se”, ha precisato, “proprio le più belle e convincenti sono lontanissime. La mostra al museo di Roma riunisce insieme capolavori mai visti, provenienti dai più importanti musei del globo, tra cui il Pushkin di Mosca, il Jacquemart-André di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Budapest, la National Gallery di Londra e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Altre opere ancora”, ha concluso, “provengono dagli Stati Uniti, da L’Avana e da Cuba, per la prima volta nel nostro Paese”. La mostra segue il percorso personale dell’artista, che si può altresì definire come un artista inserito nel suo tempo - quello illuminista - e lo si può considerare: il genio della luce. Il suo percorso si snoda, nel periodo giovanile, tra Roma e Venezia, dai soggetti delle rovine romane ai cieli e alle acque delle lagune veneziane e a tutto il mondo operoso che girava intorno alla grande potenza marinara dell’epoca, con i suoi negozi e le sue fabbriche. Spiccano, inoltre, dei suoi viaggi le vedute d’Inghilterra. Importante è anche il suo ‘capriccio’ per il teatro e l’ispirazione che esso diede alle sue tele. Il suo percorso prosegue arrivando finalmente al successo internazionale, con le commissioni degli ambasciatori stranieri per le ampie tele deicate alle feste della Serenissima in loro onore – in mostra si può ammirare il magnifico ‘Bucintoro di ritorno al Molo il giorno dell’Ascensione’ del Museo Pushkin – e l’entusiasmo dei turisti inglesi del Grand Tour. Tra i dipinti, alcuni dei quali esposti per la prima volta in Italia, vanno menzionate le due parti di un’unica, ampia, tela, raffigurante ‘Chelsea da Battersea Reach’, tagliata prima del 1802 e riunita in questa mostra per la prima volta. La parte sinistra proviene dalla Blickling Hall National Trust, Regno Unito; quella destra, dal Museo nacional de Bellas Artes de la Habana, eccezionalmente concessa in prestito dal governo cubano. Accanto ai dipinti sono esposti 9 disegni, dai piccoli studi preparatori, ai magnifici fogli di ampie dimensioni accuratamente rifiniti e destinati ai più raffinati collezionisti, o a essere incisi come ‘L’incoronazione del doge sulla Scala dei Giganti’, apparenente alla serie delle ‘Solennità dogali’, concesso in prestito dalla Jean-Luc Baroni Ltd. di Londra. In occasione dell’esposizione è stato infine predisposto e pubblicato un ricco catalogo, edito da Silvana Editoriale, a cura di Bożena Anna Kowalczyk, che include alcuni saggi sull'artista e la sua opera.
NELLE FOTO: APERTURA IN ALTO A DESTRA, 'L'INCORONAZIONE DEL DOGE'
AL CENTRO: 'IL PONTE DI RIALTO'
IN BASSO: 'CAPRICCIO CON ROVINE'