Il volume 'Kounellis. Impronte' edito da ‘Gli Ori’ è stato presentato lo scorso 10 gennaio 2018 in occasione del finissage della mostra omonima, esposta nelle bellissime sale dell'Istituto centrale per la grafica nella sede di Palazzo Poli in Roma: le opere meno conosciute dell'artista, indagate da angolazioni inedite, per offrire una riflessione critica su una produzione tanto ricca, quanto variegata
Si è tenuta nei giorni scorsi a Roma, la presentazione del libro dedicato a Jannis Kounellis: ‘Kounellis. Impronte’, edito da ‘Gli Ori’. Un incontro accompagnato da una vera e propria ‘tavola rotonda’, con interventi dal sapore di testimonianze dirette per coloro che, dagli stampatori d'arte Corrado Albicocco a Romolo Bulla e agli storici dell'arte Laura Cherubini, Bruno Corà e Franco Fanelli, hanno collaborato e condiviso i diversi aspetti dell'uomo e del padre dell'arte povera. Il volume è un testamento spirituale e artistico costruito seguendo le impronte lasciate dall'artista greco, naturalizzato italiano, in tre serie di opere grafiche presenti nelle collezioni dell'istituto. I primi due cicli, 'The Gospel according to Thomas' del 2000 e 'Opus I' del 2005, sono stati realizzati in collaborazione con lo stampatore israeliano Har-El Printers & Publishers di Jaffa, mentre il ciclo 'Senza titolo', del 2014, grazie al lavoro della Stamperia d'arte di Corrado e Gianluca Albicocco di Udine. Non solo maestro dell'arte provera, la riflessione considera le tracce in questi lavori grafici quali segni caratteristici di uno specifico arco temporale della produzione finale di Kounellis, 'tesorizzando' l'avventura creativa della gloriosa stagione degli anni ‘70 della consueta opposizione del ‘bianco-nero’, in un predominante sentimento malinconico e di forte inquietudine. Dalle memorie di Caravaggio, Masaccio e Mattia Preti, la cultura di carattere religioso si esplica nell'attenzione alla forza arcaica di un linguaggio elementare, per evocare, nel primo nucleo di dodici opere, 'The Gospel According to Thomas', le vicende dei Vangeli apocrifi di Tommaso. Dalla sabbia rossa, una successione di segni emblematici creano forme ed elementi di scrittura con una forte valenza evocativa e spirituale, che culmina nell'opera di chiusura con sagome dei ventiquattro volti dei profeti, a simboleggiare la rettitudine dell'animo e l'esemplarità etica della loro vita. Le 24 fotoserigrafie in bianco e nero dell'Opus I sono un viaggio all’indietro nel tempo artistico e umano di Kounellis, che il visitatore compie per comprendere un lavoro incentrato sull'uomo nella sua totalità di anima, pensiero e azione. Tale piccola 'esposizione ideale' testimonia una carrellata tra le performance e le fotografie più rilevanti della sua volontà creativa. Tra queste, spiccano quella di Mimmo Jodice con Kounellis ritratto sul peschereccio nel golfo di Napoli e le storiche installazioni dei dodici cavalli alla Galleria l'Attico di Roma, del caffè per la biennale di Venezia e, ancora, sulla linea che divideva la città di Berlino dopo il crollo del muro. Il 'pittore', nel terzo gruppo, ‘Senza titolo’, fa l'occhiolino a Pollock mediante 12 grandi stampe al carborundum (polvere di ferro) di ampio formato, con l'impronta di un cappotto nero acquistato al mercatino dell'usato. Il fondamentale aiuto della storica Stamperia d'arte Albicocco di Udine ha contribuito a esprimere il concetto di astrazione dell'immagine, che scevra della condizione d'uso iniziale, appare nella transizione da ‘vestigio’, soggetto a essere cancellato dal tempo, a traccia immutabile di ‘sudario laico’ dell'uomo moderno. La scelta di affidarsi a una tecnica di stampa poco conosciuta conferma la potenza e la sensibilità artistica di Kounellis. E invita molti altri suoi contemporanei a sperimentare nuove forme di esecuzioni legate al mondo della grafica ‘Made in Italy’.
FOTO DI APERTURA: JANNIS KOUNELLIS: THE GOSPEL ACCORDING TO THOMAS (4), 2000 - SERIGRAFIA (RIPRODUZIONE FOTOGRAFICA ANTONIO IDINI)
AL CENTRO: JANNIS KOUNELLIS: SENZA TITOLO, 2014 - CARBORUNDUM (RIPRODUZIONE FOTOGRAFICA STEFANO TUBARO)
IN BASSO: JANNIS KOUNELLIS: OPUS I #29, 2003-2005 (RIPRODUZIONE FOTOGRAFICA ANTONIO IDINI)
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