Mostra personale di un artista sensibile, che con le sue opere trascina il pubblico in un sogno a occhi aperti grazie ai toni sfumati dell’acquerello
Ha narrato in molteplici declinazioni dell'arte la sua Badolato, ridente e fascinoso angolo della Calabria, a tutto il mondo. Roberto Giglio, nel corso delle sue molte tappe romane (2003, 2006, 2009 e ancora nel 2011 e 2016) è stato conquistato, come tanti artisti prima di lui e come lo saranno tanti altri in futuro, dalla bellezza e dal mistero della 'città dei 7 colli'. Ecco, quindi, che ai meravigliosi ritratti delle donne di Badolato si sono sostituiti i luoghi che più si sono impressi nella sua sensibilità di artista. Contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere, i luoghi riportati dalle tele di Roberto Giglio sono solo marginalmente quelli delle mete turistiche, le più presenti nelle opere di tutti, o quasi, gli artisti che si sono cimentati nella descrizione di Roma. Giglio predilige, invece, le strutture dell'archeologia industriale, i ponti di nuova costruzione, gli aspetti più recenti di alcuni quartieri. Perché? La sua grande sensibilità d'artista ha intuito che proprio in quelle strutture, una città così antica e celebrata esprime ancora la sua anima la quale, lungi dal cristallizzarsi nelle vestigia retoriche del passato, rivela la sua vitalità, trova le vie per palesarsi ancora e ancora, giustificando il suo soprannome di ‘città eterna’. Come lo fa? Con la tecnica forse più affascinante e complicata: l'acquerello, con i suoi toni sfumati che ammorbidiscono le strutture moderne, le trascinano in un sogno a occhi aperti, tradiscono la presenza di quell'anima, rendendola visibile allo spettatore, inducendolo a riflessioni più profonde, scostandolo dalla superficialità di un frettoloso approccio visivo. La mostra di Roberto Giglio è visibile sino al 25 settembre 2017 in via del Corso, al civico 440: uno spazio che naturalmente vira verso l'arte nel cuore pulsante di Roma, curata da chi l'arte ce l'ha nel cuore: Eleonora De Filippis.
NELLA FOTO: ROBERTO GIGLIO
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