Il 18 dicembre 2021, alle ore 18.00, presso la Galleria d’Arte 'Art G.A.P. Modern & Contemporary Art' in via di Santa Maria in Monticelli 66 in Roma, è stato inaugurato il vernissage delle opere di Lauro Papale che per ‘Periodico italiano magazine’ ci ha permesso l’ingresso straordinario
La mostra dal titolo ‘Il Pentagono Alato’, a cura di Federica Fabrizi, così come il catalogo illustrato che racchiude interessanti critiche alle opere dell’artista, sarà visitabile sino al 5 gennaio 2022. Noi di ‘Periodico italiano magazine’ ci siamo andati e veniamo, pertanto, a descrivervi la forma e il segno del nostro archètipo primordiale, che immediatamente suscita l’incanto per il nostro pianeta, con tutti gli elementi che regolano l’esistenza.
Lauro Papale ha colto lo spirito degli apostoli della pittura moderna che affondano le proprie radici fin dove la comparsa dell’uomo ebbe forma. L’arte della mimesica - e non della mimica - accoglie l’essere nei ritmi dei quattro elementi, che rispecchiano i caratteri delle esistenze. Entrare nella fase creativa, nell’incanto geniale di quei ritmi, con l’osservazione sistematica è trasformare l’evento osservato in opera d’arte classica, che mantiene al suo interno l’elemento archetipico che viene riconosciuto dall’osservatore nei secoli a venire ed è per questa ragione che sarà e rimarrà un’opera classica. È questa meraviglia che si nota nei lavori di Lauro Papale: opere classiche e rivoluzionarie, nella loro intuizione, vuoi che si esprima l’artista negli stilemi accademici, vuoi che intraprenda nuove strade e tecniche di altre culture, addirittura orientali o rifacenti alla nostra Mater Matuta mediterranea. I suoi ‘apostoli-guida’ sono stati Giuseppe Capogrossi, Walter Lazzaro, Edgardo Mannucci, Sante Monachesi e Antonio Sanfilippo, arricchiti dagli insegnamenti avuti nei suoi incontri artistici con molti altri maestri, oltre agli studi personali sul ‘Pictor Optimus, ovvero Giorgio De Chirico e la sua particolare visione metafisica.
In Lauro Papale resta quell’inno al giorno denominato ‘raku’ con il Sol Levante, nell’impresa compositiva ardua nella cottura delle terre che danno segno e forma al mistero e all’enigma insiti nelle cose fisiche osservate. Ogni forma, immagine e oggetto trae il suo vero valore dalla coscienza dell’osservatore per le infinite associazioni e ricordi che può suscitare. Lauro Papale crea basandosi non sull’apparenza, ma sulle possibilità di significato. Rompe i nessi logici e le classiche prospettive. Le relazioni con gli oggetti quotidiani vengono ribaltate, creando insolite composizioni ricche di inquietudine. Il Maestro crea per associazioni e non per logica, cambiando così la storia dell’arte, gettando le basi per i nuovi e successivi artisti non meno di ciò che riuscirono a trasmettere gli antichi popoli dell’umanità, dai primitivi segni di Altamura ai popoli precolombiani, dagli etruschi fino all’estremo oriente. Ricordi autobiografici e studi classici aprono il sipario a scene sorprendenti, che ammaliano l’animo.