Le 170 opere tratte dalla collezione del Museo di Belle Arti di Bedapest, in mostra a Roma sino all'8 maggio, ci ricordano una Parigi notturna e vitale e il clima culturale che ha fortemente influenzato il versatile estro artistico dell'artista bohèmien
L'esuberante e moderna visione della realà di Toulose Lautrec (Albi, 24 novembre 1864 - Saint André du Bois, 9 settembre 1901) si esplica nelle cinque sezioni tematiche della mostra allestita all'Ara Pacis di Roma fino all'8 maggio 2016.
Una full immersion nella produzione di un'artista che, in pochi ed essenziali tratti, è riuscito a trasmettere con genialità e innovatività tutta la bellezza del viveur parigino, un mondo caratterizzato da frequentazioni viziose e trasgressive, tra moderne veneri 'desnude' delle 'maisons closes' di rue d'Amboise a Parigi e l'atipica bellezza della rossa Goulue del Moulin Rouge.
Un anno dopo l'enorme successo della grande mostra dedicata all'artista a Budapest, la sua estesa opera grafica è arrivata anche a Roma, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor e promossa da Arthemisia group. Nello labirintico spazio romano, Gonda e Bodor sono riuscite a districare con agilità opere appartenenti all'arco temporale che va dal 1891 al 1900, alternando i personaggi ritratti nei caffè-concerto nelle sale da ballo, nei postriboli, nel celebre Moulin Rouge e nei teatri, a rare immagini di fotografie e riprese cinematografiche a contestualizzare il clima culturale in cui viveva il pittore.
Una vitale e spregiudicata rappresentazione della vita parigina notturna accoglie il visitatore nella prima parte del percorso, 'Notti parigine', che appare subito funzionale nel comprendere il famoso stile grafico essenziale e incisivo, con un parsimonioso uso dei colori sulla scia del japonisme, ovvero l’ispirazione all’arte giapponese fra settecento e ottocento di Hiroshige e Hokusai. La carrellata di manifesti proposta rappresenta un prezioso documento d'epoca e rimanda al fascino di una vita piena di divertimenti, animata da personalità molto diverse tra loro, dalla ricercata eleganza mutuata da Degas nel ritrarre le figure ne L’inglese al Moulin Rouge, del 1892 e La Goulue e sua sorella, sempre del 1892, all'opulenza eccentrica figlia di una visione realistica del cantante francese Caudieux, 1893.
Nel 1891 la pubblicazione del primo manifesto con la Goulue per il Moulin Rouge segna l'inizio della sua fama come maestro di manifesti e stampe e l'ingresso di due sezioni attigue. Nella libertina Montmartre, le figure nei teatri sono rappresentate con accese e corrosive tinte di malinconia a voler spietatamente ritrarre l'oggettività dell'aspetto fisico, privilegiandone la gestualità e la sensualità delle dive, dalla cantante Aristide Bruant alla 'Divan Japonaise' con la ballerina Jane Avril. Lautrec trae la sua linfa artistica dal popolo notturno, vizioso e trasgressivo, ai margini della città e in particolar modo da figure femminili che escono dai tradizionali canoni estetici e che vengono rappresentate attraverso nuove e inedite inquadrature, come nel caso delle prostitute. Dalle affascinanti donne-dive si passa poi alla donne della notte. Una sorta di cubo crea un'ideale stacco lungo il percorso, quasi a voler preservare le opere migliori della serie di cromolitografie del 1896, intitolata Elles. L'incarico di decorare gli interni del bordello in rue d'Amboise ha permesso a Lautrec di indagare i momenti più intimi delle prostitute, donandone una visione domestica, dolce e intrigante di donne belle e affascinanti, ma 'prigioniere' del luogo di culto dei piaceri parigini (Donna alla tinozza e La clownessa seduta, Mademoiselle Cha-U-Kao entrambe del 1896).
A conclusione del percorso, l'arco temporale della produzione si sposta agli ultimi anni dell'esistenza di Toulouse e mostra copertine e illustrazioni per libri commissionati da alcuni intellettuali suoi amici (la Revue Blanche, 1895 e poesie di Paul Leclercq), anche se ancor più interessanti (purtroppo stipati in un piccolo angolo) appaiono alcuni schizzi del mondo privato. Accanto ai più conosciuti temi en plein air dell'impressionismo, quali le corse dei cavalli e le escursioni quotidiane a Bois de Boulogne, emerge il lato più intimista dell'artista, con ritratti di sconosciuti su uno sfondo appena abbozzato e ritratti del suo cavallo.
Una dettagliata parete lungo il percorso è destinata a una spiegazione didascalica del procedimento di realizzazione di una litografia, realizzata mediante l'uso di blocchi di pietra calcarea inchiostrata da imprimere su carta. Accanto a questa tecnica vi era anche l'uso del 'crachis' o spruzzo, nella quale per conseguire un effetto di puntinatura si spruzzava il colore per poi spargerlo durante le fasi di stampa con uno spazzolino da denti.
L'artista sembra sbirciare di 'sguincio' i personaggi ritratti attraverso anche una scelta di tecniche di grande impatto quali litografia, alcune affiches di grande formato, manifesti, illustrazioni e locandine, alcune in tirature limitate. Quel che conta non è il soggetto in posa ma la rappresentazione della sua personalità imperfetta e depauperata di fronzoli decorativi, in una parola affascinante.
Museo dell'Ara Pacis, Spazio espositivo Ara Pacis
Toulouse-Lautrec. La collezione del Museo di Belle Arti di Bedapest
a cura di Zsuzsa Gonda e Kata Bodor
Dal 4 dicembre 2015 all' 8 maggio 2016
Biglietto “solo mostra”:
- intero: € 11,00 biglietto “solo mostra” intero;
- ridotto: € 9,00 biglietto “solo mostra” ridotto;
- speciale scuola: € 4,00 ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni);
- speciale Famiglia: € 22,00 (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni);
Tutti i giorni 9.30-19.30