Tra gli atleti si sta diffondendo sempre di più l'uso di un macchinario innovativo come la 'cryosauna' e l'introduzione della criocamera. Cura medica, percorso di benessere e metodo di dimagrimento: la terapia del freddo ha molti benefici per il corpo e tanti possibili utilizzi anche tra le star del cinema
La crioterapia aiuta a gestire il dolore e il recupero dei tempi di guarigione da infortuni muscolari e non solo. Ma la terapia del freddo non è un'invenzione del ventunesimo secolo: era un principio largamente impiegato in epoche passate, per la sua efficacia nell'azione antifebbrile, antiemorragica e sedativa. Nella seconda metà dell'ottocento, il fisico svizzero Raoul Pierre Pictet fu il primo a interessarsi allo studio della liquefazione dell'azoto e delle temperature molto basse (100-130 gradi sotto zero) e a creare una prima macchina di refrigerazione capace di produrre 15 kg di ghiaccio all'ora. La crioterapia moderna utilizza tale principio in modo sorprendentemente efficace. In soli 3 minuti si possono raggiungere degli effetti significativi: temperatura corporea fino a 40 gradi centigradi, con annientamento dei virus nel sangue come nell'influenza, aumento degli ormoni e degli enzimi, incremento del livello di ossigeno nel sangue, con significativo stimolo del tessuto danneggiato e velocità di recupero. In quest'ambito, esistono diverse possibili applicazioni, sia in relazione al trattamento di malattie e dei disordini muscolari, sia per scaricare lo stress e l'ansia da lavoro.
Il nitrogeno liquido è solitamente usato per raffreddare i tessuti al livello cellulare, mentre il ghiaccio istantaneo è il materiale più largamente diffuso, anche se limitato nell'applicazione ad aree circoscritte del corpo. Nel corso degli anni sono state pensate nuove soluzione volte a sfruttare al massimo le potenzialità di tale terapia, dalla possibilità d'immergersi nella criosauna, ovvero in celle o capsule in grado di contenere la lunghezza di tutto il corpo lasciandone fuori la testa, si è arrivati a progettare delle vere e proprie 'stanze del freddo': le cosiddette criocamere.
La prima camera del Wbc (whole body cryotherapy) è stata realizzata in Giappone alla fine del 1970, con larga diffusione negli Stati Uniti e in Australia, mentre in Europa è arrivata solo negli anni ottanta. Il trattamento a getti d'aria secca (110° sotto zero) avvolge totalmente il corpo del cliente/paziente, con indosso un abbigliamento minimal, fatto di pantaloncini per gli uomini e bikini per le donne. La criocamera è composta da due stanze: nella prima si transita per trenta secondi (60ー sotto lo zero) per permettere al corpo di adattarsi, mentre i restanti minuti trascorrono nella seconda, dove una musica di sottofondo ricorda al corpo della necessità di muoversi per non rischiare di bloccarsi. Le estremità del corpo sono molto delicate. Dunque, per ridurre il rischio di lesioni legata al freddo, le strutture specializzate forniscono diversi accessori quali un paio di guanti, una fascia di lana che copre le orecchie, una maschera alla bocca e ai piedi calzini e scarpe.
La Wbc è stata intodotta, attualmente, in oltre 50 ospedali europei e cliniche mediche specializzate, anche se negli ultimi anni si sta diffondendo in numerosi stabilimenti termali e strutture di formazione atletica. Proprio all'interno di uno stadio Olimpico, precisamente quello di Amsterdam, si trova 'Freezlab' la prima camera di Wbc nei Paesi Bassi.
In passato, alcuni rugbisti francesi avevano già intuiti i benefici del freddo, introducendo la consuetudine di immergere il corpo in una vasca d'acqua con blocchi di ghiaccio per cauterizzare le microlesioni capillari, causate dai duri scontri durante le partite.
Una terapia ghiacciata 'rustica', che oggi è stata ampiamente sostituita dalla tecnologia. Cristiano Ronaldo, per esempio, possiede una propria criosauna, mentre la società calcistica dell'A. c. Milan ha acquistato una criocamera mobile (è stata la prima squadra di calcio italiana a utilizzare questo innovativo macchinario per trattamenti di prevenzione e la cura degli infortuni).
Infatti, la Wbc sembra essere efficace per alleviare i dolori a livello muscolare, per attivare la microcircolazione cutanea, la sensibilità dei recettori e la velocità di conduzione nervosa. Ma non è tutto: la crioterapia è esplosa anche nel campo dell'estetica, per avviare quei processi metabolici alla base di un repentino calo del peso corporeo. L'idea di congelare il proprio corpo per pochi minuti diviene una moda diffusa tra le donne famose del mondo del cinema e, naturalmente, spopola negli Stati Uniti, dove con la 'febbre gelida' le Spa stanno costruendo il proprio business. Fra le tante 'vip' che si sono sottoposte a queste sedute troviamo Jennifer Aniston, Jessica Alba e Lindsay Lohan, che raccontano di aver provato una sensazione di benessere fisico e psicologico, arrivando a bruciare 800 calorie in pochi minuti. Verità o gossip? Difficile dirlo. Certo è che, attualmente, non ci sono dimostrazioni scientifiche che la crioterapia possa realmente curare la depressione, oppure avere effetti dimagranti.
Freezlab la prima camera del WBC (whole body cryotherapy)