Povero Balotelli. Tutti lo insultano. Negli stadi i suoi connazionali gli gridano contro cori razzisti. Il ragazzo poi è sensibile, si vede, e ogni tanto se la prende con l’arbitro o il fotografo di turno. Questa volta le parole “ingiuriose” sono state indirizzate al giudice di linea, al termine del match contro la Fiorentina. Il giovanottone era già in preda ai fumi dell’ira per il cartellino giallo assegnatogli dall’arbitro, che gli ha fatto saltare il match contro il Napoli. Ora, misero lui, salterà qualche turno di più. Si godrà un meritato relax per ‘disturbo della quiete mentale’.
Ma Super Mario si ritiene in buona fede e, ostinato, si è presentato per il ricorso alla Corte di Giustizia Federale: “Io sono italiano e sono stati i miei compagni a trattarmi così”. Come dargli torto? In effetti la Fiorentina ha subito una multa di 20 mila euro per “cori razzisti”.Sulla vicenda si era espresso alle telecamere di Rai Sport anche Cesare Prandelli, mister della Nazionale, come a dire il ‘papà degli azzurri’, famiglia di cui ‘Balo’ fa parte.
Da padre che deve insegnare il buon esempio, Prandelli ha sentenziato: “Mario deve imparare a giocare e a stare zitto”. E quando parla ‘papà’, meglio non disobbedire.