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25 Novembre 2024

Le appartenenze calcistiche: incurabili malattie

di Gaetano Massimo Macrì
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De Rossi, romano, romanista e giocatore giallorosso, si è fatto espellere nel derby capitolino, per un pugno al laziale Mauri. Cosa non si farebbe per (o contro) la propria squadra. Alcuni giorni fa, in un campetto di periferia romano, dove giocano le giovanili della Lazio, alcuni bambini con indosso i colori giallorossi sono stati considerati ‘provocatori’, con tanto di sbarramento all’ingresso. Va beh, dirà qualcuno, te la cerchi: quelli sono della Lazio. Vero. Ma cosa c’entravano poi gli insulti del responsabile rivolti ai genitori? Cassano ha definito 'soldatini' i giocatori della Juve - nel senso di troppo professionali - e Conte 'un quaquaraquà'. L’allenatore bianconero replica 'professionalmente' che il barese non è da Juve: troppe macchie nella sua carriera. Il tifoso di calcio è un individuo affetto da una malattia cronica, la cui miglior cura consiste nel contenerne i sintomi. Saltuariamente, poi, il tifoso ‘malato’ presenta dei picchi che si manifestano all’esterno sotto forma di escandescenze, verbali e non, del tutto inopportune, rivolte all’universo mondo (calcistico) a cui non appartiene.


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