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A quindici anni dalla prima pellicola, tornano le storie di cacciatori di replicanti liberamente ispirate al romanzo di Philip Kindred Dick: ‘Ma gli androidi sognano pecore elettriche?’
In tempo per le festività natalizie, è stato reso pubblico il trailer del nuovo episodio del capolavoro cinematografico degli anni ’80 del secolo scorso, Blade Runner, la cui uscita nelle sale americane è prevista per il 6 ottobre 2017. Un evento che i fans del ‘neo-noir’ aspettavano da anni. Protagonista del lungometraggio, diretto questa volta dall’apprezzato Denis Villeneuve (Ridley Scott figura in qualità di produttore) sarà il canadese Ryan Gosling, in compagnia della star del primo film: Harrison Ford. Gli altri membri del cast sono: Robin Wright, Dave Bautista, Sylvia Hoeks, Ana de Armas e Jared Leto. Ci eravamo lasciati in una ‘distopica’ Los Angeles del 2019 con Rick Deckard (Ford) che dopo aver ritirato gli androidi clandestini, fugge con la replicante Rachael (la bellissima Sean Young) della quale si è innamorato e che avrebbe, invece, dovuto eliminare. Il finale instillava dubbi sulla natura (umana o androide) di Deckard e tale interrogativo pare verrà lasciato in sospeso anche in questa nuova pellicola. Dal trailer si evince come sia rimasta intatta, pure con le dovute differenze che la tecnologia oggi consente, l’ambientazione ‘retrofuturista’. Vi vediamo l’agente K (Gosling) mentre vaga per le vie di Los Angeles e in un paesaggio desertico. Stando alla breve prima sinossi ufficiale, diffusa in rete, il cacciatore, dopo aver scoperto un segreto avente possibili effetti disastrosi per l’intera società, intraprende la ricerca dell’agente LAPD Deckard, del quale si sono perse le tracce da trent’anni. Nel breve filmato, disponibile on line, viene svelato il fatidico incontro. La scena è di grande impatto, dal punto di vista della resa fotografica: vien quasi l’acquolina in bocca. Il ‘continuum’ col primo film sembra essere garantito anche dalle poche note di sintetizzatore alla fine dell’anteprima. Il compositore islandese, Jóhann Jóhannsson, al quale è affidata la colonna sonora, ha dichiarato di tenere in grande considerazione l’opera di Vangelis, a cui si deve la composizione delle musiche originali. La caratura del cast e dei professionisti dietro la macchina da presa (lo sceneggiatore Hampton Francher è co-autore dello screenplay del primo film) lascia intendere che l’opera saprà ricambiare discepoli e 'cultori' per la lunga attesa. Il sequel, d’altronde, in genere è un’operazione di per sé rischiosa. Il distacco temporale, i cambiamenti culturali e di gusto possono condurre a un insuccesso. Forse anche per questo motivo si è a lungo atteso prima di rimettere sul tavolo un progetto così ambizioso. Se la realizzazione del film è avvenuta in tempi relativamente brevi, l’idea di un secondo è stata sviluppata a partire dal 1999, attraverso un lungo processo fatto di deviazioni e ripensamenti. Tutto questo legittima una rosea aspettativa verso un’opera che potrebbe rivelarsi epocale. Ma è ancora presto per dirlo, non resta che attendere il prossimo ottobre.