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12 Dicembre 2024

Il ritorno di Massimo Decimo Meridio al Colosseo

di Raffaella Ugolini
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Il ritorno di Massimo Decimo Meridio al Colosseo

Il grandioso evento che riporterà a Roma il film ‘Il gladiatore’ di Ridley Scott sta per arrivare al Colosseo il 6 giugno prossimo e l'8 e il 9 al Circo Massimo: 200 musicisti dell’orchestra del cinema per l’imponente lavoro di backastage e si attende Russel Crowe

“And I will have my vengeance in this life or next…”. Questa è una delle ‘frasi cardine’ del film cult ‘The gladiator’. E forse, questa volta, la sua sarà l’anima di tutti i gladiatori e avrà la sua vendetta. Quel gladiatore tornerà a Roma con tutti gli onori che merita ogni essere umano dopo esser stato tradito, umiliato, torturato e schernito. D'altronde, tutti aspettano il momento degli onori, in questa vita o nella prossima: il momento della ‘gloria’. E forse, visto che Ridley Scott non ebbe l’onore, all’epoca, di poter effettuare le riprese del film proprio nel Colosseo a causa di “lavori in corso” - questa fu la motivazione ufficiale del Comune di Roma - ora ci torna di diritto e in ‘pompa magna’. Il ‘gladiatore’ rappresenta per Roma e un po’ tutti noi, ognuno con il proprio vissuto. Ecco perché il film è così emozionante: perché entra a 'gamba tesa' nella vita di ognuno evidenziandone tutti gli aspetti, giusti o sbagliati; gli amori, la sofferenza e le ingiustizie; la forza, l’onore, l’amicizia, l’invidia e la speranza. Sentimenti che si intrecciano fortemente l’uno con l’altro, sottolineati da una colonna sonora maestosa e sublime, evidenziando le dure lotte di potere che portano alla morte fisica, ma non a quella dello spirito, che attende sempre il momento vero della risurrezione. Massimo Decimo Meridio, il comandante delle truppe Felix, interpretato da Russel Crowe, non è (forse) mai esistito secondo gli storici, ma incarna il vissuto di tanti che, senza una vera identità, perché resi schiavi, ‘intrattenevano’ il popolo romano mettendo in gioco la propria vita durante gli sconti nell’arena. E la citazione della profezìa contro l’usurpatore di Marco Aurelio, Commodo, interpretato da un sublime quanto crudele Joaquin Phoenix, pregnante - “Il tempo degli onori presRitorno_3.jpgto sarà finito per te, principe” - rappresenta la speranza nella realizzazione del ‘sogno’ degli antichi onori desiderati dal vero imperatore, Marco Aurelio, per Roma. Proprio nella ‘città eterna’, una sera del 2008, fu ritrovata, lungo la via Flaminia, la tomba della persona che, secondo molti, ha ispirato il personaggio centrale, Massimo: la tomba di Marco Nonio Macrino. Egli fu generale delle legioni e servi l’imperatore Marco Aurelio, proprio come il personaggio rappresentato da Russell Crowe. Ma per quanto potesse essere affascinante l’idea di aver ritrovato la tomba del ‘gladiatore’, gli storici hanno smentito la notizia, in quanto, nonostante le loro gesta in vita fossero simili, non si poteva trattare della stessa persona, poiché Meridio veniva dalla Mérida, l’antica Emerita Augusta, capitale della Lusitania, ovvero dalla penisola iberica. Se Meridio era lusitano - e infatti nel film viene chiamato ‘ispanico’ - altrettanto non si poteva dire di Marco Nonio Macrino, il quale invece era italiano, precisamente un bresciano. Tutto questo ha contribuito a solidificare l’immortalità del personaggio del generale Massimo. Romanzato o no, il film è una ricostruzione quasi perfetta dell’epoca, dalle ambientazioni ai costumi, alle scene delle battaglie. Gli esterni vennero girati tra Marocco, Tunisia, Italia e Malta; gli interni, invece, interamente a Los Angeles, negli studi cinematografici della Universal Pictures. Il regista Ridley Scott e la produzione chiesero al Comune di Roma di poter realizzare alcune riprese dei duelli dentro il Colosseo. Il Comune rifiutò la proposta ufficialmente, poiché l'anfiteatro era in fase di restauro. Così, le scenografie del Colosseo furono ricostruite a Malta in 19 settimane. Il resto fu ricostruito con la tecnica digitale. Il film, d’altronde, ha una forte relazione con l’archeologia romana. L’opera di Redley Scott ha ravvivato il pubblico interesse per una tradizione antichissima: la ‘gladiatura’. Un mestiere nato in Grecia e legato alla rappresentazione dei combattimenti che si svolgevano in occasione dei funerali in rispetto del defunto. I Romani, intelligentemente, ne modificarono l’antica tradizione in un formidabile strumento di politico, offrendo al popolo, gratuitamente, spettacoli che, duravano anche 120 giorni consecutivi, in maniera da ingraziarsi l’appoggio attraverso un’abile strategia propagandistica. Ed è proprio sul Colosseo che il film con Russell Crowe ha determinato conseguenze imprevedibili: la pellicola ha indubbiamente incrementato il numero dei visitatori. Un flusso che, da anni, non conosce flessioni grazie a una sapiente politica di offerta culturale. La realtà dello spettacolo dei gladiatori, oggi percepita come cosa cruenta e ignobile, in realtà - come si evince, dal film di Scott - era molto più articolata e rispondente ai valori del tempo, tra cui il coraggio di fronte al pericolo, l’onore, la forza, il rispetto. Non a caso, nella sceneggiatura c’è una frase del senatore Cracco, che parlando di Commodo, afferma: “Credo che lui sappia che cos’è Roma: Roma è il popolo. Farà qualche magia per loro, per distrarli, toglierà loro la libertà e la folla ruggirà lo stesso. Il cuore pulsante di Roma non è certo il marmo del Senato, ma la sabbia del Colosseo. Lui porterà loro la morte, in cambio lo ameranno”. Le riprese del film incominciarono a gennaio del 1999 e terminarono a maggio, con un budget stimato per la realizzazione del film di oltre 103 milioni di dollari. L'attore Oliver Reed, che interpreta Antonius Proximo, un ex-gladiatore che si era guadagnato la libertà diventando mercante di schiavi, è venuto a mancare poco prima del termine delle riprese del film, che di conseguenza è stato a lui dedicato. L’opera ha ottenuto un notevole successo al botteghino, ricevendo recensioni generalmente positive e risultando vincitore di 5 premi Oscar e di molti altri riconoscRitorno_9.jpgimenti. Russell Crowe, recentemente ha ‘twittato’, in un italiano poco corretto ma efficace, che “Massimo sta tornando a Roma”. Un annuncio che riporterà a Roma lo spirito del suo personaggio, con tutto quello che di rimando, in termini di indotto, ne conseguirà. “Roma vale la vita di un uomo giusto? Noi lo credevamo una volta. Fa’ in modo che possiamo crederlo ancora. Era un soldato di Roma. Onoratelo!” dice Lucilla al senatore Gracco, dopo la morte di Massimo. Il progetto del cine-concerto in versione integrale, porta la firma dell’Orchestra italiana del cinema. La stessa che dai cine-concerti dedicati alla saga blockbuster del ‘maghetto’ Harry Potter conquista ora l’area archeologica con il ‘Gladiator live’. Un evento a lungo organizzato dal Comune e che, già ad aprile 2017, aveva incassato il nullaosta della Soprintendenza speciale di Roma e che, ora, mantiene l’autorizzazione del Parco archeologico del Colosseo. Il megagalattico evento al Colosseo per il ‘Charit event’, con posti di beneficenza che hanno un prezzo che va dai 1500 ai 3000 euro, per assistere alla magica proiezione del ‘gladiatore’ è quasi del tutto ‘sold out’. Al Circo Massimo, i biglietti sono nettamente più abbordabili. Ma la magia del concerto con più di 200 artisti che interpreteranno la famosa colonna sonora dal vivo non ha assolutamente prezzo. L’ufficio grandi eventi del Campidoglio è già avanti con il lavoro. Dopo i concerti rock arriva il cinema. E lo stadio più grande dell’antichità si trasformerà per due notti in un’arena, dove la colonna sonora verrà eseguita rigorosamente dal vivo. Il famoso film, iconico e spettacolare, che quest’anno compie diciassette anni di storia, apre la stagione estiva del Colosseo e sarà seguito dai concerti dell'ex Pink Floyd Roger Waters il 14 luglio e Laura Pausini il 21 e 22 luglio. Tutto è pronto, dunque. E nell’incipit: “Al mio segnale scatenate l’inferno”, questa volta sarà la musica a farlo, scandita dalla bacchetta di un direttore d’orchestra e suonata da un’orchestra sinfonica di cento elementi, accompagnata da cento coristi. Verranno eseguite ‘live’ le epiche musiche di Hans Zimmer, che hanno davvero reso unica la magia del film, ormai un ‘diamante’ della storia del cinema. “Io ti rincontrerò un giorno, ma non ancora, non ancora”, dice Iuba nella scena finale. “Non ancora, ma presto”, rispondiamo noi. Il 6 giugno prossimo, al Colosseo. E l'8 e il 9 giugno al Circo Massimo.

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