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23 Novembre 2024

Silvano Agosti, il testamento del poeta

di Rita Chessa
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Silvano Agosti, il testamento del poeta

Incontro con il regista che ci ha insegnato il valore più prezioso: il tempo della vita

Silvano Agosti è un regista, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia, filosofo, scrittore, poeta e saggista. Nel 1967 esordisce nella regia cinematografica con il lungometraggio 'Il giardino delle delizie', le cui musiche vennero firmate da Ennio Morricone. Intorno alla metà degli anni ‘70 si avvicina alla tematica della follia realizzando ‘Matti da slegare’, con Marco Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli, ispirato dalle teorie di Franco Basaglia. Tra le altre straordinarie opere, nel 1983 termina 'D'amore si vive': uno dei documentari più poetici della cinematografia italiana.
Anche i suoi libri, come il modello sociale utopistico 'Lettere dalla Kirghisia', costituiscono delle vere e proprie pratiche di resistenza, in cui s’ipotizza un modello sociale nel quale l'uomo possa investire solo tre ore al giorno nel lavoro, per poi dedicarsi alla vita. Un tempo sano, impegnato al dovere, in cui ciò che resta viene donato alla famiglia, agli affetti e agli amici. In questo posto meraviglioso descritto da Agosti, gli anziani possono accedere gratuitamente a cinema e teatri, non pagano i trasporti, spettano loro piccoli appezzamenti di terreno da curare. I bambini non stanno seduti in aule chiuse, ma giocano nei parchi, imparando con i ritmi della natura. E chi vuole fare l’amore, porta in bella vista un piccolo fiore azzurro appuntato sulla giacca: in questo modo, il desiderio non genera ipocrisie, incomprensioni e imbarazzi. Non ci sono guerrMatti_da_slegare.jpge,armi. Così come non ci sono politici 'strapagati', ma opere di volontariato: non esiste pubblicità, ma informazione. Qui non c’è bisogno di riscrivere la Costituzione, perché tutti la conoscono a memoria in quanto è composta da una sola frase: "Al centro di ogni iniziativa, l'attenzione dello Stato e dei cittadini va innanzitutto all'essere umano”. Un modello sociale alternativo, che ricorda le teorie di Tommaso Moro, ma con un tocco di struggente poesia, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente è un bene reale e comune, in cui trovare molte risposte attraverso un nuovo ideale, politico e amoroso.
Durante il nostro incontro nella sua casa a Prati, abbiamo disquisito di argomenti profondi quali la caducità del corpo, l’ineluttabilità del tempo, sui limiti personali relativi al gusto e al disgusto. Dall’alto dei suoi 86 anni, Silvano ci ha detto: "Un bacio mancato è una grave omissione: è come negare ad un bambino una carezza". E ci ha consigliato: “Vivete come se doveste nascere all'alba e morire al tramonto”.
Per poi continuare: "Gli esseri umani hanno un problema: non hanno alcuna certezza di poter mangiare bene e di poter dormire al caldo. Quando le persone avranno la possibilità di poter mangiare, in qualsiasi ristorante, due pranzi al giorno e avere una casa che gli viene regalata o data in dotazione a diciotto anni, allora, ma solo allora, il ladro sarà veramente ladro, l’assassino veramente assassino e l’accumulatore di ricchezza si rivelerà per ciò che veramente egli è: un malato mentale".
Ci saluta decantando una poesia dal titolo: 'Il testamento del poeta', che abbiamo documentato in un prezioso video (cliccare QUI). “Lascio i miei versi a chi li leggerà; le mie carezze ai ladri e agli assassini; le mie lacrime a ogni donna sola. Lascio il mio sguardo a chi crede di aver visto e i miei sorrisi a una divinità in declino. A te, figlio mio, lascio il mio tempo di chi muore…”.

Agosti, testamento del poeta from KYRAHM + JULIUS KAISER on Vimeo.

Credit: riprese e intervista di Rita Chessa
 


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