La scomparsa di Trina Robbins, disegnatrice e attivista che creò il personaggio di Wonder Woman, ci offre l’occasione per ricordare una lettura di svago facile da comprendere, molto apprezzata da tutti: un genere narrativo e una forma artistica nata dall’incontro tra immagine e parola
La notizia è giunta in redazione come una freccia scoccata dal nemico: è morta a San Francisco, all’età di 84 anni, la più grande disegnatrice di fumetti di tutti i tempi, Trina Robbins, attivista politica del femminismo americano e ideatrice del personaggio di Wonder Woman. Il fumetto, infatti, viene spesso con considerato un’arte minore, relegata al puro svago infantile. Invece, è molto più che semplice intrattenimento. Ma quando nasce il fumetto, definito negli ultimi anni: la nona arte? Il termine fu coniato per la prima volta nel 1964 dal critico cinematografico, Claude Beylie. Così il fumetto, dopo la letteratura e il cinema, entrò a far parte dell’affascinante mondo delle belle arti. Il primo fumetto, invece, ha avuto origine alla fine dell’ottocento negli Usa. Apparve per la prima volta, sul 'New York Journal', il racconto comico in vignette 'Yellow Kid', creato dal fumettista statunitense, Richard Felton Outcault. Le vignette avevano come protagonista un ragazzino pelato, con le orecchie a sventola e con indosso un enorme camicione giallo, da cui prendeva il nome. Era definito "fumetto muto", perché ancora privo di balloon. Numerosi fumetti iniziarono, così, a essere pubblicati. Sugli inserti domenicali comparivano con una funzione di svago; in alcuni casi, per raccontare avventure con una morale di fondo. Ricordiamo, nel 1930, l’uscita di Topolino, nato dalla penna di Walt Disney, che in seguito darà vita a tutta una serie di personaggi, oggi conosciuti come i 'cartoni Disney'. Poi giunsero, sempre in America, i primi generi fumettistici: western, avventura, spionaggio e gli amatissimi supereroi, accompagnati presto dai fumetti di fantascienza. Grazie alla diversificazione di genere, esplose il 'boom' delle vendite, con personaggi a cui tutti siamo affezionati: Flash Gordon, Tarzan, L’uomo mascherato, Superman e Capitan America. Una cultura che ha attraversato tante generazioni. Come dimenticare le avventure dei Fantastici Quattro e de L’uomo Ragno, nati nel 1963 dalla famosissima casa produttrice Marvel?
Il fumetto in Italia
Anche in Italia, il fumetto fece il suo ingresso pur tra mille polemiche da parte della Chiesa cattolica. Il geniale Oreste Del Buono fondò, nel 1965, la rivista ‘Linus’: l’unica che, ancora oggi, troviamo in edicola. Umberto Eco, grande collezionista di fumetti, affermava: “Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese”. E proprio grazie al nostro grande scrittore, nei salotti della cultura italiana il fumetto venne sdoganato e conquistò autorevolezza. A seguire, fecero la loro comparsa: Valentina, Diabolik e Lupo Alberto, fino ad arrivare agli anni novanta, con l’arrivo dei Manga, che ancora oggi, nell’epoca di internet, in Giappone godono di grande popolarità. Il fumetto ha un passato molto ricco e interessante e ci sarebbe davvero tanto da raccontare. Tramandato di generazione in generazione, poliedrico e sempre alla moda, il fumetto resterà comunque un pezzo della nostra Storia.