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3 Maggio 2024

Carovita: ci difenderemo con i 'Kinderini'

di Valentina Ughetto
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Carovita: ci difenderemo con i 'Kinderini'

Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, cerca di combattere il ‘carovita’ mediante l'iniziativa diffusa dei prezzi fissi, ma anche con promozioni come lo sconto del 10% sui prodotti a marchio e i carrelli a prezzo unico
 
Secondo il costante monitoraggio effettuato sul grado di autosufficienza da Federalimentare, l'Italia è "sovrana" per le carni avicole e le uova (ma non per i mangimi, ndr), per il vino e le acque minerali, per il riso (ne importa solamente il 5%), per il latte e i formaggi (ne importa solo il 6%), per l'ortofrutta trasformata (per la quale acquista sui mercati internazionali il 16% delle materie prime). Ma è, invece, dipendente dall'estero per due dei 'prodotti-simbolo' del made in Italy: la pasta (importa il 40% dei grani) e l'olio d'oliva (il 60% del fabbisogno è coperto con prodotto estero). E ancora: per le farine (ne importiamo il 45%), per i prodotti da forno (28%), per le conserve ittiche (95%), per le carni preparate e i salumi (40%) e per l'alimentazione animale (proviene da oltre confine il 65% dei mangimi). Infine, l'Italia è totalmente dipendente dall'estero per il caffè e il cioccolato. Ecco, allora, che il Governo cerca di combattere il 'carovita' mediante l'iniziativa diffusa dei prezzi fissi, ma anche con promozioni come lo sconto del 10% sui prodotti a mCarrello_supermercato.jpgarchio, con offerte sul modello "30 prodotti a 30 euro" e i carrelli a prezzo unico. Naturalmente, devono essere tutti prodotti italiani. Tra le grandi marche, per il momento, ha aderito la Ferrero, che in realtà oggi è una multinazionale con sede in Lussemburgo. Ma fa niente: pure noi, ci mettiamo a ‘guardare il capello’, proprio...
Sia come sia, dopo quattro anni dal lancio dei ‘Nutella Biscuits’, l’impresa cuneese è tornata con un nuovo biscotto, questa volta destinato alla prima colazione e sotto il marchio Kinder: sono i ‘Kinderini’, frollini al latte e cacao, che nella forma riprendono il classico ovetto di cioccolato del gruppo di Alba (Cn), in versione ‘emoticon’. La voglia di dare numeri sempre in crescita, da parte di questa azienda dolciaria, che oggi è una multinazionale del settore, è mossa dall'ambizione di "salire sul podio delle referenze più vendute nel mercato dei biscotti in Italia". Un mercato che, per quanto riguarda la colazione, vale 1,78 miliardi di euro, con il tasso di crescita più elevato nel breve periodo: quasi sempre oltre il 16%. Per produre i ‘Kinderini’ è stato necessario realizzare una nuova linea produttiva, che occupa quasi un chilomentro dello stabilimento di Balvano, nel Potentino, accompagnata dall'assunzione di 120 persone, con contratti a termine stagionali. Balvano (Pz) rappresenta un investimento da 50 milioni di euro e sta per diventatare, con i suoi oltre 400 mila quintali di biscotti - che si sommano ai 200 mila quintali di merendine - uno degli stabilimenti tra i più grandi del mondo e un 'polo' forte per l'Italia. Il lancio dei ‘Kinderini’ segna un'ulteriore espansione nel mercato dei biscotti, per la Ferrero, che oggi è il secondo produttore al mondo di ‘biscotti-dolci’, grazie alle innovazioni e alla differenziazione del prodotto. Qualcuno che investe, per fortuna, ancora esiste.
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