Ogni giorno arrivano nuove notizie su quello che ormai possiamo definire il Malpaese. Verità che lasciano esterefatti per la loro ‘surrealità’. C’è chi sostiene che ogni vita è un romanzo, ma ciò che stiamo vedendo supera ogni fantasia. Prendete, ad esempio, un libro famoso come ‘Il nome della Rosa’, sostituite i personaggi con i volti dell’attuale premier e di alcuni nomi ‘tristemente’ famosi della politica italiana e intrecciate i fatti dell’ultimo anno in una trama piena di colpi di scena...
Autunno 2011: da alcune stupende montagne innevate del nord’Europa discende Super Mario, un teologo affascinato dalla tecnocrazia, per essere nominato senatore a vita dopo un incontro tra francescani, domenicani e delegati papali. Mario è tipo molto perspicace e si rende subito conto che fra i monaci c'è tensione e paura. Infatti, l’abate maggiore, Giorgione, dopo aver tentato di rassicurarlo, è costretto a riferirgli che il monaco Silvio, da sempre affetto da una sindrome mistico-escatologica, era stato trovato affetto da strane influenze demoniache. Monti assume allora l’incarico di fare luce intorno a tali eventi e inizia le proprie ricerche sull'oscura vicenda. Ma ben presto si rende conto che alcuni monaci fanno di tutto per ostacolarlo nell'impresa, o per dissuaderlo. Nel frattempo, viene scoperto che un altro giovane monaco, Luigino, era fuggito con la cassa dell’ordine della Margherita: era un caro amico dell’abate Piacione. Mario è sempre più attratto dal mistero e si convince che la soluzione del ‘giallo’ si trovi nella natura sibillina di un testo molto antico. Collaborano con lui per chiarire alcune circostanze anche suor Elsa e il monaco Passera, ma l’abate Grillo fa di tutto per intimorire il saggio francescano. Tuttavia, Mario riesce a un certo punto a introdursi nella grande biblioteca di Palazzo Sammacuto, in cui sono conservati libri rarissimi, creduti scomparsi, contenenti teorie in contrasto con la fede cristiana. Lo studioso è estasiato: la sua ansia di sapere sembra essere finalmente appagata. Ma gli eventi incalzano e vengono trovati i resti di una cena a base di ostriche letteralmente ‘divorata’ dalla Giunta Polverini. Intanto, arrivano al monastero sia i delegati papali nei loro abiti sfarzosi e nel loro atteggiamento presuntuoso, sia il crudele e severo inquisitore Di Pietro, il quale è sicuro che qualcuno abbia trattato col demonio direttamente dal telefono di Palazzo Quirinale, addebitando oltretutto la chiamata sulla bolletta Telecom del signor Satana. Di Pietro crede di trovare i colpevoli in Robertino, un monaco lombardo dal linguaggio incomprensibile e terrorizzato dalla ‘gnocca’, in una ragazza del villaggio, Nicole, che veniva a elemosinare qualche ‘stacchetto’ televisivo e, infine, in Claudio, un abate a cui tanti monaci facevano favori incredibili “a sua insaputa”. I tre disgraziati vengono condannati al rogo come eretici e indemoniati, nonostante il parere contrario di Mario, il quale sa benissimo che sono innocenti. E dopo aver superato trabocchetti e reticenze di ogni genere, Mario scopre tutto: Silvio e tutti gli altri monaci erano entrati per caso in possesso di un’antichissima rivista contenente molte teorie affascinanti, ma pericolose per la fede: una copia de ‘La settimana enigmistica’ con le pagine intinte in una pericolosa sostanza psicotropa.