Su Sky è arrivato lo scenografo del matrimonio perfetto, un architetto che trasforma gli ambienti e cura ogni minimo dettaglio della location del giorno del 'grande passo'. Luca Melilli, con il suo programma “Pillole di Wedding”, mostra ogni settimana tutti i segreti di questa nuova professione che richiede “passione, creatività, buon gusto e tanto sacrifico”.
Se vi state chiedendo come si organizza un matrimonio oggi, o siete tra quella donne che si disperano al solo pensiero dei preparativi nuziali, vi assicuriamo che tra wedding planner e wedding designer, potete dire “No!” allo stress ed affidarvi a mani esperte che vi garantiscono un matrimonio su misura e lo organizzano curando ogni singolo dettaglio, con risultati di “gran classe”.
Nonostante la crisi, infatti, sempre più persone, che si accingono al “grande passo”, richiedono figure professionali che si occupano del matrimonio, dalle bomboniere al vestito da sposa, dai fiori in chiesa alle partecipazioni.
Oggi, alla figura del wedding planner, che organizza l'intero matrimonio, si affianca quella del “wedding designer”, che cura gli spazi e le location della cerimonia e del ricevimento. A parlarcene è Luca Melilli, wedding designer, che da domenica 21 aprile conduce su Sky (Canale 426), all'interno del programma “Wedding House”, una nuova rubrica: “Pillole di Wedding". Originario di Comiso (Ragusa), titolare dell'azienda “Panta Rhei”, Luca dispenserà per 10 settimane suggerimenti e consigli alla future spose su come preparare una scenografia a effetto per il giorno più importante della loro vita.
Ciao Luca, andando a ritroso nel tempo, ho letto che nel 2006 hai messo all'asta la tua fronte per ospitare campagne pubblicitarie. Insomma l'inventiva non ti manca...
“Sì, durante uno studio sul marketing alternativo, mi venne un'idea alquanto eccentrica: quella di affittare una parte del mio corpo come spazio pubblicitario, nello specifico la fronte. Creai un account su e-Bay, e pubblicai il suddetto annuncio che riscosse una grande risonanza mediatica. Finii, infatti, su molti giornali e in molti salotti televisivi (da “Il senso della vita” di Paolo Bonolis, a “I fatti vostri” di Giancarlo Magalli, al “Maurizio Costanzo Show”)”.
A tre esami dalla laurea in Economia del turismo, hai seguito un corso al Politecnico di Milano per fare il wedding designer. Come è nata questa idea?
“Con l'effetto mediatico del mio annuncio su eBay, sono stato ospite di Maurizio Costanzo che in quel periodo dava spazio alle idee originali di giovani imprenditori. Fu proprio in quella sede che conobbi un ragazzo di Roma che aveva iniziato a esercitare una professione nuova importata dall'America: il wedding planner. Capii immediatamente che sarebbe diventata la professione del domani. Tuttavia mentre il wedding planner ha il compito di organizzare tutto il matrimonio, io riflettei sull'importanza dello stile e dell'eleganza, per me da sempre importanti, ed essenziali in un matrimonio.Decisi a quel punto che l'ideale per me sarebbe stato fare “l'architetto del matrimonio”, quindi il wedding designer. Mi sono informato, documentato e gettato a capofitto in questa nuova esperienza. Mi sono formato al Politecnico di Milano con docenti di alto livello e, una volta tornato in Sicilia, ho fatto molta pratica”.
Ti va di spiegare ai lettori la differenza tra un wedding planner e un wedding designer?
“Il wedding planner pianifica a 360 gradi le nozze (dalla scelta dell'abito alle partecipazioni, dalle bomboniere alla chiesa, per finire con la scelta della location) ossia organizza tutti gli aspetti che riguardano il matrimonio.Il web designer invece interviene dopo che la sposa ha scelto chiesa e locale per il ricevimento. Disegna, progetta e realizza una scenografia ad hoc (tenendo conto dei gusti e dello stile richiesto dagli sposi).Il designer quindi cura il design del matrimonio. Qualcuno ci definisce gli “scenografi del matrimonio”, noi cerchiamo di creare un file rouge, un leitmotiv, che possa accompagnare gli invitati dall'ingresso in chiesa fino all'arrivo al ricevimento. Gli ospiti si muovono all'interno dell'intera scenografia”.
Il ruolo del wedding planner e quello del wedding designer sono complementari? Le due figure possono collaborare?
“Certo, sono complementari ed in situazione ideale dovrebbero collaborare insieme per rendere un matrimonio perfetto!”
Hai dichiarato: “La sfida più grande per un wedding designer è realizzare matrimoni originali, ma soprattutto più aderenti possibili allo stile e ai desideri degli sposi”.Ti sono mai capitare 'proposte bizzarre' o sei tu a guidare nella scelta del “look” del matrimonio?
“Il vero professionista che lavora nel mio campo, ha il compito di guidare la sposa. Il cliente deve essere accontentato, accompagnato, ma a volte redarguito: la sposa il più delle volte è piena di idee, spesso confusa e indecisa, quasi sempre ansiosa. Arrivano idee particolari che mi piace assecondare, altre invece non le condivido, e di conseguenza non le realizzo. Io credo che un bravo wedding designer non debba a tutti i costi assecondare la sposa per soddisfare le sue esigenze, penalizzando il buon gusto, ma “bacchettarla” se necessario. I risultati la ripagheranno e la renderanno felice senza ombra di dubbio.”
Hai dichiarato che “a fare la differenza sono i particolari”. Ci racconti una richiesta stravagante che hai accettato e una che invece hai rifiutato?
“Richieste stravaganti capitano molto frequentemente. Ricordo di una sposa pilota che voleva ricreare un ambiente aeroportuale, più da guerra che da matrimonio: avrebbe desiderato una navata decorata da fili spinati, anziché da fiori, di conseguenza potenzialmente pericolosa per adulti e bambini, e io ho rifiutato.Una donna brasiliana, invece, si è sposata in Sicilia, e mi ha chiesto un bouquet di lecca lecca colorati, idea che ho considerato molto carina e simpatica. Ben venga l'anticonformismo, ma il matrimonio va trasformato dal wedding designer, al fine di renderlo ricercato e raffinato.”
Sei titolare della Panta Rhei, un’azienda di allestimenti scenografici a Catania. Come hai realizzato questo sogno?
“La Pantha Rhei è nata nel 2008, si occupa di scenografie per eventi, (dal greco “tutto scorre”). Inizialmente è stato duro imporsi, ho dovuto sensibilizzare il territorio. Il nome dell'azienda sottolinea l'importanza del mutare, cambiare, perché è una trasformazione quella che compio quando arrivo in luogo come wedding designer. Io credo che la vera riuscita sia il successo del matrimonio stesso. Ci si fa pubblicità da soli: quando tanti occhi vedono il tuo lavoro e notano la differenza di un matrimonio seguito da un web designer. Ovviamente non nascondo che ho fatto molte rinunce per raggiungere le mie soddisfazioni professionali.”
La tua professione risente della situazione attuale di crisi economica?
“Il lusso non conosce crisi, a me si rivolge un pubblico soprattutto di nicchia. D'altronde in Sicilia il matrimonio ha un valore estremamente importante, legato alla tradizione culturale di questa terra, come in tutto il Meridione, quindi spesso non si bada a spese per il giorno più bello della vita!”
Conduci dal 21 aprile una rubrica su Sky, “Pillole di Wedding". Hai già esperienza a mostrare la tua professione in televisione?
“L'emozione è tanta, è la prima volta che lavoro a Sky. Le mie esperienze televisive nelle quali ho portato la mia professione hanno riguardato principalmente reti private. Nonostante l'emozione, devo constatare che mi sento a mio agio, probabilmente perché non devo recitare: ricopro il ruolo che mi appartiene nella mia vita professionale di ogni giorno, nel mio studio. A Sky mi trovo benissimo, è un bell'ambiente, sono tutti grandi professionisti e sono stati molto carini con me sin da subito, mi hanno accolto come se fossi Pippo Baudo!Quest'anno festeggio 5 anni di Pantha Rei, Sky mi ha fatto un regalo stupendo per questo anniversario.”
Insegni anche a Catania, presso Pantha Rei, in corsi professionali di Wedding Designer e Cake Designer. Quale qualità principale credi debba avere chi vuole fare questo lavoro?
“Passione, impegno, sacrificio, creatività e buon gusto. Fare il wedding designer non è semplice: non significa saper mettere fiori in un vaso, oppure saper fare dei fiocchi. Richiede invece uno studio cromatico, di arredi, di spazi, di geometrie, di simmetrie, tutti aspetti molto importanti per chi vuole fare questa professione con serietà. Anche se comprendo che in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo in Italia, ci si inventa di tutto pur di sbarcare il lunario, qui non si può improvvisare, in quanto non si può scherzare con il giorno più importante della vita delle persone. A volte si lavora anche 20 ore al giorno, per curare i dettagli di design di un matrimonio, senza parlare del tempo che occorre per il pre-matrimonio”.
Quali sono stati i tuoi riferimenti iniziali?
“In un primo tempo mi sono ispirato a grandi maestri, mostri sacri nel campo del wedding, mi riferisco a Enzo Miccio e Angelo Garini. Oggi mi ispiro più a me stesso, non per presunzione, ma perché mi sono formato come professionista. In ogni caso è fondamentale non copiare, ogni evento deve essere originale, unico nel suo stile, distinto e personalizzato rispetto a ogni sposa”.