La londinese ex modella e blogger di make up, Em Ford, tre mesi fa ha iniziato a postare sui social alcune fotografie nelle quali appariva con un look natural al 100%, che mostrava un'evidente acne: la reazione degli utenti è stata una vera e propria valanga di insulti e commenti deprecabili
Prendi una modella bellissima, una di quelle stra-invidiate, con ovale perfetto, occhi ammalianti e stupendi capelli biondi. I fans l'ammirano. Poi, un bel giorno, una serie di post mostra il prima e dopo di quel volto apparentemente perfetto. Sotto un accuratissimo make-up si nasconde un volto tutt'altro che intrigante. È accaduto a Em Ford. E la reazione del 'popolo' dei social è stata una incontenibile valanga di insulti e commenti negativi, tanto da indurre la giovane 'vittima' alla realizzazione di un video in cui mostra la differenza di un viso struccato e pieno d'acne a quello apparentemente perfetto grazie alla magia del make up. Non è certamente una passeggiata mostrarsi così, senza 'maschera', davanti agli oltre quattro milioni e mezzo di followers attivi solo sul suo blog (http://mypaleskin.blogspot.it/). Tuttavia, Em ha voluto lo stesso metterci la faccia. Non si tratta di una storia di coraggio, ma di libertà dai canoni o stereotipi imposti dal dilagante esibizionismo dei selfie e da una società chiusa in un'illusoria perfezione. Insomma, essere in disaccordo sulla natura relativa della bellezza è un concetto ormai assodato. Ma la potenza di questo video fa sorgere interrogativi evidenti sul 'bullismo' in rete, precisamente il cyberbullismo. Come rivelano alcuni studi (Nocentini e Menesiti 2012), le forme di cyberbullismo più diffuse tra i giovani adolescenti riguardano l`invio di messaggi volgari e cruenti, atti di denigrazione mediatica ripetuta e diffusa. Se si pensa all'evoluzione del concetto di bellezza e di perfezione, le donne del Settecento ci insegnano come un difetto quale il neo possa essere aggiunto in diverse parti del volto, per indicare una particolarità del carattere. A dire no a un'autostima 'patinata' e a colpi di pennello, cipria e mascara, c`è anche la giovane del North Carolina, Isabella Gaines, che dopo aver subito pesanti commenti su Twitter ha deciso di creare il movimento 'Nomakeupselfie'. La libertà di sentirsi a proprio agio e di essere accettate nel modo in cui ci mostriamo non è una questione limitata, ovviamente, al trucco sul viso: quest'ultimo è solo il primo aspetto da considerare, prima di arrivare alla spinosa questione del peso (determinante nel mondo della moda come in quello del cinema). Purtroppo, è la logica dei canoni imposti che ci propina, fin dall'infazia, un modello femminile composto da principesse, regine e fatine col 'vitino' da vespa. Una passiva accettazione che la diciassettenne americana Jewel Moore ha deciso di combattere, ideando la campagna Everybody is Beautiful per chiedere alla Disney una 'curvy' quale protagonista per le prossime favole. In soli 30 giorni, la petizione ha raccolto più di 30 mila firme, testimoniando l'urgenza di cambiare la visione delle donne anche in un contesto fortemente fantastico, in cui il sogno non deve essere poi così dissimile dalla realtà. Soprattutto, se vuole arrivare alle adolescenti di oggi. L'inutile e moderno tentativo di cristallizzare il concetto, propriamente dinamico, della bellezza ha sempre prodotto stress dal punto di vista della psiche, mentre da quello schiettamente fisiologico si è arrivati a non accettare ciò che Charles Baudelaire considerava una caratteristica essenziale: l'irregolarità. In un mondo ormai in piena crisi di valori e di ideali, l'unica vera arma è la conservazione della giovanile capacità di vedere bellezza non estetica, bensì spirituale. Ciò che Em e Isabella hanno voluto sottolineare, con il loro esempio, è l'esigenza di considerare la bellezza quale estremo gesto di donarsi agli altri, così come si è.