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5 Maggio 2024

Barbonismo domestico: l'assenza che rende invisibili

di Valentina Ughetto
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Barbonismo domestico: l'assenza che rende invisibili

Un fenomeno che necessiterebbe una crescente attenzione da parte di studiosi, enti pubblici, terzo settore e media: una realtà riguardante persone sole, volutamente isolate dalla società, anziani con alle spalle drammi familiari, divorzi e perdite di figli

Il barbonismo domestico è la vita degli invisibili. E’ quel fenomeno che nasconde nel proprio guscio di casa il ricordo di ciò che si era e le mura imprigionano la propria assenza. Una forma di esclusione sociale, determinata da eventi drammatici o di povertà estrema. Un vivere nascosto da una porta di casa non semplice da affrontare. I comuni hanno messo a disposizione assistenti sociali e personale specializzato. Ma si tratta di una realtà che necessita di maggiori e più adeguati approfondimenti, malgrado in questi ultimi anni abbia raccolto una crescente attenzione da parte di studiosi, enti pubblici, terzo settore e media. Uno degli ultimi studi sul barbonismo domestico, condotto dalla Caritas, riguarda l'area metropolitana di Roma. La ricerca riferisce il fenomeno prevalentemente a persone adulte o anziane, sole, con drammi familiari, lutti o perdite di figli. Queste persone, con le loro fragilità, hanno reagito diversamente ai problemi, fuggendo. Tra alcool, azzardo e droga, spesso sono affette da dipendenze. Essi convivono con la sofferenza. Eppure, spesso, hanno passati normali, ma presenti anonimi. Proprio per questo, le loro storie di solitudine quotidiana li Hikikomori_asiatico.jpgconducono all’infelicità più esasperante. I barboni domestici hanno paura della relazione, evitano il contatto fisico, temono di essere visti. Tuttavia, non sanno stare da soli. Si rifugiano dentro casa, cercando 'compagnia' tra le cose trovate, i ricordi, le piante del terrazzo o gli animali di casa. Un po' come fanno gli 'hikikomori' (dal giapponese ‘stare in disparte’, ndr): giovani tra i 14 e i 30 anni che si rinchiudono nella propria stanza per paura di vivere e cercando di distrarsi. E quando ci si sente diversi, in queste persone scatta qualcosa che le fa sentire uno scarto della società, indegne di un sorriso o di essere aiutate. E l'uomo si fa scadente, mediocre, ordinario, uguale a tutti gli altri, diventando invisibile al mondo. Il barbonismo domestico ha origini psichiatriche: è connotato dall'incapacità di gestire la propria quotidianità negli aspetti più elementari, come la cura di sé, l'alimentazione e, soprattutto, da un rapporto complesso e controverso con la propria abitazione, vissuta non come luogo fisico di realizzazione di sé e di costruzione della propria identità, ma come specchio e manifestazione di disagi più profondi. Bisognerebbe avvicinarsi a queste realtà, per riportare dignità e rimettere al centro le persone, stimolando maggior fiducia nel prossimo, al fine di riportare alle relazioni individuali e, al contempo, ricreare un’identità collettiva. Per una vita sociale più sana e inclusiva.
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