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21 Novembre 2024

Addio professore

di Giuseppe Lorin - glorin@periodicoitalianomagazine.it
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Addio professore

Con Andrea Camilleri scompare il narratore della Sicilia dei più deboli e indifesi, l’ideatore della figura del commissario Montalbano, un moderno cavaliere medievale che combatte contro il male: una perdita incalcolabile per il mondo della letteratura italiana

Lo scrittore Andrea Camilleri, di 93 anni, è deceduto alle ore 8.30 di mercoledì 17 luglio 2019. Perdiamo un letterato elevatissimo, uno scrittore versatile e intelligente, un maestro di primissimo livello. Da un mese esatto, si ritrovava ricoverato per un infarto miocardico e versava in gravi condizioni presso la sala rianimazione all'ospedale Santo Spirito di Roma, con un quadro clinico molCamilleri_con_le_allieve.jpgto serio. Egli era approdato a nella capitale, pre insegnare regia teatrale presso l’Accademia nazionale di Arte drammatica 'Silvio D’Amico', nell’anno scolastico 1974/75. Insegnò insieme a Orazio Costa e Giorgio Pressburger, mentre il direttore dell’Accademia di quegli anni era Ruggero Jacobbi. Memorabile fu la messa in scena della pièce: ‘Omobono e gli incendiari’ di Max Frisch, con l’aiuto regia di Lorenzo Salveti, presso il Teatro Studio ‘Eleonora Duse’ di Roma, il 3 luglio 1977. Ma uno spettacolo ancor più suggestivo fu: ‘La rappresentazione della Favola destinata ai Giganti’, allestito presso il teatro all’aperto dell’Accademia nazionale di danza all’Aventino, il 7 luglio 1979. E ancora: ‘Pena di vivere così, dalle novelle di Luigi Pirandello’, rappresentato al Teatro delle Arti, il 26 giugno 1986. Furono gli spettacoli degli anni d’oro della 'Silvio D’Amico', in cui gli allievi ‘assorbivano’ l’entusiasmo degli insegnanti. Nella sua arte, Camilleri ha sempre messo in primo piano il valore politico della quotidianità dell’esistenza e, come suoi epigoni, riscontrabili in Giuseppe Tomasi di Lampedusa e nel padre della Sicilia, Luigi Pirandello, oltre a Leonardo Sciascia, ha sempre lottato contro lo sfruttamento dei più indifesi tra i figli della società. Questa è una verità che deve essere conosciuta, a discapito di chi si nasconde dietro grosse protezioni di potere. Il commissario Montalbano ha avuto e continua ad avere un meritato successo, perché è il romanzo di un cavaliere medioevale che combatte contro il drago: l’archetipo dell’eroe buono, cattivo e perfido solamente con chi è malvagio. Una battaglia che adesso dovremo continuare a combattere senza di lui, senza il nostro professore. Addio, Andrea. Addio, professore.


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