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23 Novembre 2024

Dario Moccia: “Il fumetto è arte popolare”

di Giorgio Morino
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Dario Moccia: “Il fumetto è arte popolare”

Intervista con il noto protagonista di Youtube che ci ha parlato della situazione del fumetto italiano alla mostra al ‘Comicon’ di Napoli

La sedicesima edizione del ‘Napoli Comicon: Salone internazionale del fumetto’, svoltosi dal 1° al 4 maggio 2014, ha offerto uno spettacolo che sarà difficile dimenticare. L’entusiasmo e l’aria della festa hanno riempito i saloni della Mostra d’Oltremare per una quattro giorni dedicata al mondo del fumetto, del cinema e dei videogiochi, dimostrando chiaramente che l’interesse intorno al mondo dell’intrattenimento in Italia è altissimo e in continua espansione. Non sono state ancora rese note le cifre, ma già sulla pagina Facebook ufficiale dell’evento, in occasione del primo giorno d’apertura, si è riscontrata un affluenza di circa 20.000 persone nelle prime tre ore. Arrivati all’ingresso della mostra veniamo letteralmente inghiottiti in un turbinio di maschere e costumi da far pensare che il carnevale sia stato spostato a maggio. Sono i ‘cosplayer’, ragazzi provenienti da tutta Italia, a volte anche da tutto il mondo, che si travestono da personaggi protagonisti di fumetti, film, serie televisive e videogiochi. Ancora più impressionante è la folla che circonda la persona che siamo venuti ad incontrare. Per poterci avvicinare abbiamo dovuto aspettare circa un quarto d’ora di spintoni e ressa per poter parlare con lui: si tratta di Dario Moccia, che da qualche anno a questa parte tratta argomenti legati al mondo del fumetto e dell’animazione sul suo canale personale di Youtube, il DarioMocciaChannel, che al momento conta 169 mila iscritti. Dopo essere riusciti ad avvicinarci, non senza fatica e qualche livido, abbiamo cercato un posto tranquillo dove non dare nell’occhio e poter finalmente parlare un po’.

Dario Moccia, quando hai iniziato a pubblicare video su Youtube e quali sono state le tue fonti d’ispirazione?
“Ho iniziato a fare video su Youtube all’incirca quattro anni fa, con il mio primo canale. Tuttavia, il canale che mi ha fatto conoscere e che oggi è più famoso e seguito, il ‘DarioMocciaChannel’, l’ho aperto all’incirca due anni fa’. Per quanto riguarda le ispirazioni, devo dire con sincerità che non ce ne sono state: mi sono dedicato a un qualcosa che mi piaceva senza prendere come modello nessuno. Mi sono ‘buttato’ e basta”.

Youtube ti ha dato visibilità e adesso sei in ‘partnership’ con il sito: puoi spiegarci cosa significa e cosa comporta questa qualifica?
“Funziona in questo modo: quando hai un certo numero di iscritti e inizi a essere popolare, contatti Youtube (o vieni contattato) e ti propongono un contratto di ‘partnership’. Da quel momento, viene abilitata la visualizzazione degli spot pubblicitari prima della riproduzione vera e propria. Si guadagna in base al numero di visualizzazioni e di pubblicità”.

Posso chiederti, all’incirca, quanto si può guadagnare da questo accordo?
“Per ragioni di contratto non posso dirlo: posso solo affermare che si tratta di una bella ‘paghetta’, che può essere utile quando si tratta di comprare l’occorrente per fare i video. Nel mio caso, per comprare i fumetti”.

Grazie ad alcuni video e recensioni hai avuto la possibilità di lavorare sia con la ‘Lucky Red’ (che distribuisce i film dello Studio Ghibli in Italia) sia con l’agenzia viaggigiovani.it (dopo il tour in Giappone che hai realizzato): è questo il punto a cui desideravi arrivare quando hai iniziato?
“È stata sicuramente una svolta importante. Si tratta sempre di lavoro, della possibilità di occuparmi di quelle che sono le mie passioni. Nonostante questo, spero di riuscire a trovare un lavoro nel ramo dell’editoria. Se riuscissi a raggiungere questo traguardo sarei a posto per tutta la vita”. 

Il tuo canale youtube oggi conta circa 170 mila iscritti: oramai sei famoso come gli altri ragazzi che fanno video su Youtube, e tutte le persone che vi seguono su internet sono qui a ‘spintonarsi’ per fare una foto con voi. Come vivi questa celebrità?
“Sicuramente è una cosa molto bella e fa piacere ricevere così tanto affetto. Nonostante questo, a volte tutta queste gente non ha il tatto o la sensibilità di capire che magari, mentre sto parlando con delle persone, o cercando di comprare qualcosa, oppure sto semplicemente passeggiando tra i gli stand con la mia ragazza, forse è meglio aspettare e lasciar perdere. Vengono lì, a volte ti prendono di peso e ti portano via per fare una foto. Ripeto, è bellissimo vedere l’affetto che ti viene dato, però a volte diventa difficilissimo da gestire”.

La rubrica principale del canale si chiama ‘La Nerd-Cultura’, un’associazione di parole sicuramente insolita: puoi spiegarci cosa rappresenta questo nome e da dove è nato?
“Il mio intento era quello di creare qualcosa che colpisse e provocasse curiosità, usando due parole che in Italia sono difficilmente associate: ‘nerd’, vocabolo usato e abusato, molto spesso inteso in senso dispregiativo, e ‘cultura’, cioè qualcosa di bello, che arricchisce e fa crescere le persone. Volevo far capire che si può fare cultura attraverso i fumetti e l’animazione: non si tratta solo di raccontare delle storie, ma anche di analizzare e capire determinati contesti sociali in cui viviamo attraverso l’opera di grandi artisti. Diciamo che questo è il mio obbiettivo principale: far capire e dimostrare che queste forme di espressione sono arte, arte popolare e, quindi, cultura”.

Puoi darci una tua opinione sulla situazione del fumetto italiano?
“Secondo me, il fumetto italiano segue la tendenza del Paese in generale, ovvero sta vivendo una situazione di stallo e di blocco totale. Si tratta di una cosa che a me fa particolarmente rabbia, perché c’è un mondo di ottimi artisti e fumettisti che provano a sfondare e a creare qualcosa di interessante ma, nella maggior parte dei casi, vengono bloccati da questo sistema che non ha nessuna intenzione di investire nel nuovo. L’Italia non investe nelle storie nuove  e nel fumetto, pensa a personaggi importanti come Tex e Dylan Dog che stanno morendo perché non hanno mai avuto un rinnovamento vero, ma si stanno trascinando stancamente, rimando sempre gli stessi”.

Nonostante questo, qui al ‘Napoli Comicon’ ci sono tantissimi fumettisti italiani che cercano di proporre le loro storie e la loro visione: cosa ti sentiresti di consigliare?
“Abbiamo appena finito di girare, non senza difficoltà, tra gli stand. Appena avrò l’occasione di leggere tutto, pubblicherò le mie opinioni sia sul canale, sia sulla mia pagina ufficiale di Facebook (Compiti per casa - Dario Moccia). Bisognerà aspettare un po’…”.

Hai mai ricevuto, da parte di qualcuno di questi autori, una richiesta per fare una recensione o pubblicare qualcosa sul tuo canale?
“No, perché i ‘fumettisti’, in generale, hanno il brutto vizio di non seguire Youtube, quando in realtà per loro sarebbe importantissimo farlo. Poi, se una cosa mi piace e mi ha colpito particolarmente la pubblico senza problemi, dicendo quello che ne penso”.

Che tipo di rapporto hai con gli altri ‘youtuber’ italiani?
“Guarda, io non ho mai fatto risse sul canale: non ho mai attaccato nessuno. A volte succede che ci siano degli scontri. Con molti ho un rapporto abbastanza buono, con altri, invece, c’è un rapporto di amicizia molto più profondo”.

E qui torniamo alla questione di prima, ovvero del vostro rapporto con i ‘fans’: visto da fuori sembra che abbiate raggiunto uno status da ‘star’, famosi come i personaggi televisivi e trattati allo stesso modo.
“Questa è una cosa che non mi piace. Non mi riferisco all’affetto che ci viene manifestato, ma quelle situazioni in cui la gente si butta a terra, inizia a piangere e altre cose così. Noi siamo ragazzi, abbiamo fatto questo, i primi tempi, per realizzare un qualcosa di diverso, che ci portasse vicino alle persone che volevamo raggiungere e, ora, siamo trattati da divi. Ecco, se proprio devo dirlo, questo proprio non riesco a tollerarlo”.

Per concludere, vi proponiamo uno dei tanti video presenti sul canale youtube di Dario. Ma, attenzione, non fatevi confondere dai primi minuti, caratterizzati da una certa ‘giocosità’. Il video è un vero approfondimento su come sono stati creati e diffusi i pokemon.

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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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