Un vero e proprio viaggio nel tempo quello tenutosi presso il Monastero degli Olivetani di Lecce, alla scoperta di Shahr-i Sokhta
Nella seconda metà di luglio, i viaggiatori e gli appassionati di Storia e archeologia hanno avuto l'opportunità unica di immergersi nella cultura antica di Shahr-i Sokhta, la 'Pompei d’oriente', grazie a una mostra fotografica tenutasi al Monastero degli Olivetani di Lecce. Questa esposizione, intitolata 'Shahr-i Sokhta: quando il mito diventa storia', ha fornito, infatti, un'affascinante panoramica su questa città dell'età del bronzo, tra le più significative del mondo, situata nel Sistan-va-Baluchistan, in Iran. I visitatori hanno potuto esplorare la storia di Shahr-i Sokhta attraverso 141 foto ad alta risoluzione e pannelli esplicativi, che hanno rivelato i dettagli di una civiltà cosmopolita, pacifista e matrilineare: un 'unicum' in quella zona geografica per l’epoca. Questo sito Unesco, scoperto grazie agli scavi diretti da Enrico Ascalone e Mansur Sajjadi, rappresenta un esempio cruciale di una società antichissima, che prosperò senza fortificazioni e apparati difensivi, basandosi invece su relazioni pacifiche e d'interscambio culturale.
Oltre alla mostra fotografica, l'inaugurazione del 13 luglio scorso ha incluso alcuni eventi speciali, come la presentazione del romanzo 'Il mercante di Sumer' (Dielle Editore) di Patrizia Carassai e dei volumi 'Excavations and Researches at Shahr-i Sokhta'. La giornata inaugurale si è poi conclusa con la proiezione del film 'Burnt City' di Nasser Pooyesh, per regalare ad archeologi, studiosi e semplici appassionati un ulteriore sguardo sulla vita in questa antica città. Shahr-i Sokhta rappresenta un'opportunità straordinaria per viaggiare all'indietro nel tempo e scoprire una civiltà che, nonostante la sua antichità, ha ancora molto da insegnare in termini di convivenza pacifica e di interculturalità. L’esposizione di Lecce, in effetti, ha sorpreso i visitatori, rivelando i segreti di una città che ha saputo dialogare con il mondo in modo armonioso.
LE FOTO UTILIZZATE NEL PRESENTE SERVIZIO SONO DI HAMED GHOLAMI DEL MAIPS