La grafologia e i suoi misteri: una scienza riconosciuta sia nell’ambito umanista, sia come professione che opera in diversi ambiti, da quello psicologico a quello giuridico-aziendale e persino nei rapporti famigliari
La scrittura rappresenta l’espressione immediata e diretta del nostro modo di essere, del nostro comportamento. Ogni grafia è unica e differente da ogni altra e, inconsapevolmente, svela la nostra identità. Letteralmente, grafologia significa “studio della scrittura”. In passato veniva associata a pratiche esoteriche, arti divinatorie basate sulla scienza occulta, pensando di indovinare qualcosa sulla personalità esaminata. In realtà, si tratta di qualcosa di più profondo, riconosciuta come una scienza umana e una professione che opera in diversi ambiti, da quello psicologico a quello giuridico, da quello aziendale e perfino nei rapporti famigliari.
Un po' di Storia
Fu l’abate francese, Jean-Hippolyte Michon, appassionato e studioso di Storia e di archeologia, che nel 1859 studiò per la prima volta questa disciplina e decise di chiamarla: ‘grafologia’. Nel 1875, questo prete francese scrisse il suo primo libro dedicato a questo studio: ‘I mestieri della scrittura’. A continuare sulle stesse orme fu Padre Girolamo Moretti, frate francescano e fondatore della grafologia italiana. Nel 1958, fondò la grafologia scientifica e l’Istituto Grafologico. Padre Girolamo affermava che, qualunque linguaggio esterno, scaturisce dall’interno: la scrittura è una di quelli. La grafologia, dunque, aiuta a comprendere i messaggi che arrivano dal nostro inconscio. Lo scorrere della mano sul foglio diventa, così, lo specchio di quello che avviene dentro di noi. Tali spunti erano già stati approfonditi da un docente di calligrafia, il laico bergamasco Filippo Lussana. Nella sua ricerca, si occupò della localizzazione dei centri nervosi del linguaggio e di fisiologia del dolore. Filippo Lussana è stato autore di più di duecento pubblicazioni scientifiche, ricevendo due medaglie d'oro dalla Società Reale di Scienze mediche e naturali di Bruxelles e dall'Accademia Reale di Medicina del Belgio, per i suoi studi sulla fibrina del dolore e per la sua ‘Monografia dei centri encefalici’. Oltre all'attività di ricerca, Filippo Lussana è stato anche un letterato, un pittore e un poeta: combinando arte e scienza, egli ha cercato di mettere in rapporto dialettico la fantasia e l'analisi, al fine di raggiungere una sintesi filosofica razionale.
La grafologia nel mondo del lavoro
Considerata ormai uno strumento indispensabile anche nel mondo professionale, la grafologia, proprio in quanto gesto spontaneo della scrittura, può essere un valido aiuto per comprendere le attitudini dei candidati e capire se essi siano portati per un determinato incarico o meno. Anche la stessa ‘perizia grafica’ richiesta nei campi medico, giudiziario e persino pedagogico, trovano il loro giusto collocamento per essere di supporto nelle indagini delle forze di Polizia e nei vari ambiti legali della giustizia, definendo e completando il profilo psicologico di un indagato o di un ricercato. E’ doveroso tuttavia precisare che un grafologo non può effettuare nessuna diagnosi, a meno che non sia anche psicologo.
Come si fa un ritratto grafologico?
In primo luogo, bisogna produrre la scrittura da esaminare in un momento di tranquillità. La scrittura deve essere spontanea, utilizzando quello che più si gradisce: penna, matita o pennarello. Sono sufficienti una ventina di righe, una firma alla fine e, se è possibile, una sigla. Sarebbe di grande aiuto per il grafologo poter assistere alla stesura, ma non sempre è possibile. Nella maggior parte dei casi, al professionista viene consegnata una busta chiusa. Nel caso non si intenda riportare argomenti troppo personali, si può tranquillamente copiare un testo, purché non si tratti di una poesia, dal momento che l’andare a capo toglie la libertà di scrivere in modo spontaneo. Inoltre, esami più approfonditi potrebbero richiedere un altro metodo. Per esempio, leggere diari, appunti e lettere scritte in periodi di vita diversi. Anche la scelta del foglio ha il suo significato. Così come quello di mettere il foglio in orizzontale, per avere più spazio, indicatore di una personalità più espansiva rispetto a chi preferisce un formato più piccolo. I razionali sceglieranno della carta bianca; i soggetti più sensibili opteranno per toni vivaci e colorati.
Come avvicinarsi alla grafologia
Per chi ama la scrittura e trova interessante la grafologia, può iniziare ad approfondire con alcuni testi. Tra i più importanti: 'L’indagine grafologica e il metodo morettiano', che attinge a tutte le opere di Padre Girolamo Moretti. Di Filippo Lussana, invece, possiamo suggerire la nota ‘Lezione fisiologica di Dante sulla generazione’, testo tratto da una sua celebre ‘lectio magistralis’ alla Reale Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Padova, tenutasi il 20 maggio 1877 e pubblicata organicamente nel 1878. In tale opera, Lussana definisce l’Alighieri “il grande fisiologo”, prendendo spunto dal canto XXV del Purgatorio, in cui il poeta apprende da Stazio una spiegazione aristotelico-tomistica sulla sua generazione. Lussana conclude attribuendo a Dante il ruolo di precursore della teoria evoluzionistica di Darwin. In epoca attuale, molti appassionati di grafologia chiedono di essere informati su come diventare grafologi professionisti. Quindi, è giusto precisare che non esiste un titolo di studio o un albo di appartenenza per questa disciplina. Esistono, tuttavia, diverse scuole che propongono percorsi brevi o una qualifica di Laurea triennale.
Conclusioni
Ancora fino a pochi decenni fa, si diceva che la scrittura era un "dono straordinario che gli dei ci hanno fatto". Un modo unico di comunicare, restando nell’unicità che ognuno di noi possiede. Ma se la grafologia ci piace davvero, ancora una volta possiamo dare ascolto al suggerimento che Padre Girolamo Moretti ci ha lasciato in eredità: “Studia, studia, studia: se la grafologia ti appassiona, non riuscirai più a farne a meno”.
QUI SOPRA: UNA PENNA STILOGRAFICA, IL 'BISTURI' DELLA GRAFOLOGIA
AL CENTRO IN BASSO: FILIPPO LUSSANA, FISIOLOGO
PIU' IN ALTO: PADRE GIROLAMO MORETTI, GRAFOLOGO
IN APERTURA: L'UNICA COPIA RIMASTA DEL NOTO 'TRATTATO DI GRAFOLOGIA'