Sembrano storie da CSI americano. Eppure, secondo i dati Adiconsum, è la disavventura di un italiano su quattro. L'ultimo fatto riportato dalla cronaca è quello di una signora di Nusco, paesino in provincia di Avellino, che ha scoperto di essere titolare di quattro conti correnti bancari. Ma questo è solo uno dei tanti modi nei quali si scopre di essere vittime di una truffa. Si va dalla clonazione di una carta di credito o di un bancomat ad addebiti per servizi o prodotti mai acquistati e mai richiesti; da contratti mai effettuati fino all'acquisto di immobili e attività economiche.
Ma come avviene il furto di identità e, soprattutto, come ci si può tutelare?
Le tecniche sono tante e, viste da vicino, ci fanno capire che più o meno tutti siamo inconsapevolmente esposti al rischio. Perché i nostri dati, a dispetto della difesa della privacy, spesso sono rintracciabilissimi. Basta una vecchia bolletta del gas o un estratto conto bancario buttato nell'immondizia (è il trashing: frugare nella spazzatura alla ricerca di documenti) Allo stesso modo si è esposti se a seguito di un trasferimento di residenza, ci si dimentica di comunicare la variazione dell’indirizzo alle Poste Italiane, alla Banca e a tutte le altre organizzazioni con cui si è in contatto. In questo modo i truffatori possono accedere a un'un’ingente quantità di informazioni sul vostro conto.
Basta anche semplicemente perdere il portafoglio che, in genere, contiene bancomat, carte di credito e documenti di identità come la patente di guida o le tessere di iscrizione a determinate associazioni.
Certo molte di queste truffe sono vere e proprie macchinazioni 'diaboliche'. Basti pensare alle attività criminali che utilizzano l’identità di persone decedute, ottenendo informazioni sulla loro età, data di nascita ed indirizzo attraverso necrologi e pubblicazioni funebri.
Ma tante volte il danno può derivare dalla nostra stessa superficialità: un questionario compilato su internet, un'intervista di un finto ricercatore di mercato, o il raccontare in pubblico fatti che ci riguardano (nell’anticamera del dottore, al supermercato durante la fila alla cassa…), non sapendo che per un ascoltatore interessato possiamo essere una miniera di dati.
Secondo Adiconsum, nella rilevazione fatta l'anno scorso da Experian in collaborazione con l'amministrazione comunale di Schio (Vicenza), si è dimostrato come gli italiani gettino incautamente in pattumiera una gran quantità di documenti personali, bancari e commerciali che facilitano il compito dei ladri di identità. Nel 43% dei sacchi per la raccolta differenziata della carta presi in esame, infatti, erano stati trovati documenti riservati e con firme cestinati dai cittadini.
Il problema maggiore è che nostro Paese il furto d'identità rimane una scoperta del consumatore. Così è successo a Nusco, dove la parte offesa si è vista recapitare diverse intimazioni di pagamento di bollette di telefonia fissa e mobile intestate a suo nome ma della cui esistenza non ne aveva la più pallida idea. L'esito delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi, ha individuato quattro schede telefoniche cellulari ed un numero di utenza telefonica fissa, anch’essi indebitamente intestati alla parte offesa. Grazie ai tabulai telefonici si è risaliti al responsabile della truffa, una 36enne napoletana che attraverso i 4 conti correnti accesi a nome della vittima aveva emesso ben 32 titoli di credito per un ammontare totale di euro 285.096,17.
Probabilmente truffe così articolate non sono così frequenti. Ma è comunque certo che 'uscirne' è piuttosto complicato. Ne sanno qualcosa, oltre alle forze dell'ordine, anche le associazioni consumatori che si battono in prima linea per arginare il problema. Per informare i consumatori l''Adiconsum ha realizzato una guida dal titolo “Difendi la tua privacy”, disponibile in formato cartaceo presso tutte le sedi territoriali Adiconsum e mette a disposizione un servizio di assistenza e consulenza telefonica (06.4417021) e online ai consumatori presso la sede nazionale.
Sempre utile anche il manuale che spiega come tutelare i propri dati personali.