Domenica 12 e lunedì 13 giugno, il corpo elettorale sarà chiamato a esprimersi intorno a 4 quesiti referendari. A prescindere dai pareri e dalle sensibilità personali di ciascuno, abbiamo dunque pensato di predisporre un nostro dossier, a cura della nostra redazione, su una delle questioni più complesse: quella del nostro approvvigionamento energetico. Ciò in quanto non ci riteniamo soddisfatti dalla qualità e dalla quantità di informazioni fornita dai principali organi di comunicazione nel merito della consultazione prevista. Al fine di colmare tale lacuna, abbiamo voluto dimostrare che raccogliere alcuni pareri e favorire un’informazione migliore sarebbe stato possibile, sotto vari profili e in molteplici modi, analizzando ogni problematica una alla volta o, viceversa, tutte assieme. Non rivolgiamo tale polemica solamente contro il nostro apparato informativo, che tale è e tale, purtroppo, rimane: un apparato… Anche la politica non si è ‘dannata’ più di tanto l’anima nel riflettere o nel voler dibattere le distinte questioni, sia per motivazioni meramente opportunistiche (il centrodestra punta all’astensione per evitare di ritrovarsi di fronte a un responso non più ribaltabile), sia per motivi di superficialità (il centrosinistra rimane in mano a un manipolo di burocrati). Analizzando meglio i vari temi, infatti, si scoprono molte cose. Per esempio, che i 2 quesiti sull’acqua sono distinti e separati e che, mentre il primo chiede l’abrogazione di una norma che sottrae al controllo pubblico un bene prezioso, il secondo si riferisce più in generale alle attuali società municipalizzate a gestione ‘mista’ le quali, senza gli investimenti e la partecipazione dei privati, finiranno col pesare enormemente sul bilancio dello Stato, accrescendo di molto il nostro ‘non leggerissimo’ – scusate l’eufemismo – debito pubblico, tornando persino a legittimare sprechi e clientelismi locali. Che nessuna delle nostre forze politiche sia stata in grado di spiegare ai cittadini una cosa del genere è assai grave. Così come non appare del tutto giustificabile che una questione come quella dell’approvvigionamento energetico non fosse affrontata spiegando all’elettorato le previsioni econometriche, italiane ed europee, di medio e lungo termine. La questione, insomma, diviene una sola: se la consultazione referendaria non raggiungerà il quorum, il Paese non si troverà di fronte a indicazioni chiare ed esplicite. Se, invece, il quorum sarà raggiunto in tutti e 4 i casi, probabilmente ci troveremo di fronte a esiti non totalmente liberi da condizionamenti e direttive puramente propagandistiche. L’esigenza di una nuova classe politica rimane la vera questione di fondo: a questi qua, ormai, non li si può lasciar da soli neanche un attimo che subito ti combinano qualche ‘casino’, con una sinistra balbettante e una destra in mano a dei veri e propri ‘furbetti’. Ecco, dunque, perché abbiamo deciso di farci un nostro dossier sul nucleare: per far conoscere ai nostri lettori il problema in tutta la sua complessità, per cercare di mandarli alle urne con la consapevolezza di avergli spiegato ‘pro’ e ‘contro’, di aver fornito elementi di ragionamento validi in tutte le direzioni e poterli mettere nella condizione di scegliere liberamente, secondo la loro coscienza.
I QUESITI REFERENDARI
1. Privatizzazione dei servizi di fornitura dell'acqua (scheda di colore rosso)
Riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
"Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell'art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 'Norme in materia ambientale', limitatamente alla s
eguente parte: 'dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito'?".
2. Determinazione delle tariffe del servizio idrico (scheda di colore giallo)
Riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
"Volete voi che sia abrogato l'art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall'art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia" e dall'art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea" convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?".
3. Nucleare (scheda di colore grigio)
Il quesito propone di abrogare la norma per la "realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare".
"Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?".
4. Leggittimo impedimento (scheda di colore verde)
Nel diritto processuale penale italiano, il legittimo impedimento è l'istituto che permette all'imputato, in alcuni casi, di giustificare la propria assenza in aula. Nello specifico, il quesito propone l'abrogazione della legge attuale che assegna al giudice il compito di valutare, di volta in volta, se un'assenza in udienza è giustificata.
"Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l'articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante "disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?".