Secondo il Segretario generale della Lega musulmana mondiale, la storia della questione palestinese degli ultimi decenni ha confermato che illusioni e forzature non portano mai ad alcuna soluzione
Mohammad bin Abdulkarim Al-Issa è una voce leader dell'Islam moderato, impegnato a sensibilizzare il mondo in merito al vero messaggio della religione musulmana: empatia, comprensione e cooperazione tra tutti i popoli. In qualità di Segretario generale della Lega musulmana mondiale, un'organizzazione non governativa con sede a Makkah (La Mecca, ndr) che rappresenta gli aderenti alla fede islamica in tutto il mondo, Al-Issa è stato un pioniere nella costruzione di nuove partnership tra comunità, fedi e nazioni diverse. È stato elogiato dalla comunità internazionale per la sua guida nella lotta contro l'antisemitismo, l'islamofobia e l'incitamento all'odio. Egli ha assunto il suo attuale ruolo di Segretario generale della Lega musulmana mondiale nell'agosto 2016. In qualità di Segretario generale, ha viaggiato molto negli Stati Uniti, in Europa, in Africa e in Asia, incontrando dignitari e parlamentari di tutto il mondo nei settori della giustizia, del diritto internazionale e dei diritti umani, nonché importanti leader religiosi e comunitari. Inoltre, nel settembre del 2017, è stato ricevuto in Vaticano per incontrare Papa Francesco. In questi giorni abbiamo voluto ascoltare il suo autorevole parere su quanto sta accadendo nel sud d'Israele e nella Striscia di Gaza.
Eccellenza, a cosa stiamo assistendo in questi giorni in Medio Oriente?
“Stiamo assistendo e abbiamo assitito a fatti estremamente dolorosi e deplorevoli: si è versato e si sta versando sangue innocente. Colpire i civili è rifiutato da tutte le religioni, dalle tutte leggi internazionali, dal diritto umanitario e da ogni coscienza. Non potrà mai esserci alcuna giustificazione accettabile per uccidere persone innocenti, o costringerle a migrare con la minaccia o con la forza”.
Come fermare tutto questo?
“Nessuna delle parti in causa dovrebbe ignorare il diritto dell'altro: la logica e la saggezza richiedono di giungere a una soluzione giusta e globale. Da massima autorità religiosa musulmana, voglio ricordare un buon esempio della nostra guida, il profeta Muhammad: la tregua sancita con il Trattato di Hudaybiyyah tra le tribù arabe pre-islamiche. In quel tempo, infatti, prevaleva la saggezza dell’Islam. E alla saggezza si deve tornare oggi: qualsiasi cosa diversa dalla saggezza è un’illusione che provocherà sofferenza, poi ancora sofferenza e poi ancora e ancora sofferenza. La storia della questione palestinese ne è la prova da diversi decenni: le illusioni non creano una soluzione e, anzi, aumentano la complessità delle cose e perfino il sangue”.
Quali sono, secondo lei, le cause più profonde della degenerazione ormai in atto?
“Il popolo palestinese ha un diritto legittimo, che deve essere rispettato, ma che dev’essere rappresentato dal popolo palestinese secondo i suoi strumenti legali e non da una fazione o da un Partito che ha compiuto un atto tale da derubare il popolo palestinese del suo buon diritto e della sua volontà. Quanto più la stupidità e la barbarie reciproca entrano in campo, tanto più la situazione diventa complicata”.
Quale, allora, la soluzione?
“Innanzitutto, applicando la logica della giustizia: non pensare mai che otterrai qualcosa, quando vai oltre la logica della giustizia. Secondo punto, fare ricorso alla logica della saggezza: la questione dev’essere assolutamente vista da diverse angolazioni, non da un’unica angolazione, la qual cosa richiede una saggia percezione delle dimensioni della questione e una considerazione dei risultati. Terzo punto: far prevalere la logica della tolleranza e degli interessi comuni basata sul principio della riappacificazione. Quarto punto: la logica di una volontà internazionale in conformità con decisioni efficaci, che trovino seguito. Quinto punto: le soluzioni devono raccogliere anche un consenso religioso semplicemente come forma di assistenza e per dare un contributo, non per interferire. Inoltre, tutti devono sapere che la soluzione del problema non può avvenire con la forza, l'arroganza o la barbarie, perché a pagare il prezzo di tutto questo sono sempre gli innocenti. E lo paga anche il buon diritto, che deve raggiungere coloro cui spetta con la logica della giustizia e nel rispetto delle decisioni internazionali”.
QUI SOPRA: S. E. MOHAMMAD BIN ABDULKARIM AL-ISSA IN UNA FOTO RISALENTE AI TEMPI DELLA PANDEMIA
AL CENTRO: IL LOGO UFFICIALE DELLA LEGA MUSULMANA MONDIALE
IN APERTURA: SUA ECCELLENZA IN PRIMO PIANO