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23 Novembre 2024

Fatma Zohra Benbali: “Un Ramadan complicato e particolare”

di Stefania Catallo
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Fatma Zohra Benbali: “Un Ramadan complicato e particolare”

Si è concluso il mese islamico del digiuno e della preghiera in l’Ucoii non ha potuto far altro che manifestare la propria vicinanza “ai fratelli e alle sorelle palestinesi”: ne abbiamo parlato con la curatrice delle relazioni con il pubblico della Lega musulmana mondiale in Italia

Il 13 maggio scorso si è concluso il mese di Ramadan. Un tempo sacro, nel quale il mondo islamico si dedica alla riflessione, osservando il digiuno – assiyam o assawm in lingua araba –  e alla preghiera, ripensando alle priorità della vita. La fine di questo periodo, che sancisce la festa di ‘Eid el Fitr’, è stata comunicata dall’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, che attraverso un comunicato ha manifestato vicinanza “ai nostri fratelli e sorelle palestinesi affinché possano concludere serenamente questo sacro mese di Ramadan. Possano avvicinarsi alla festa di ‘Eid el Fitr’ in pace e sicurezza”. Una pace quanto mai fragile in questi giorni, nei quali si susseguono attacchi che hanno provocato morti e feriti tra i civili e, purtroppo, anche tra i bambini. “Quest’anno, le celebrazioni della fine del Ramadan sono state consentite in modo limitato, a causa della pandemia”, dichiara Fatma Zohra Benbali, curatrice delle relazioni col pubblico della Lega musulmana mondiale in Italia. “La preghiera che si teneva per tutta la notte, concludendosi all'alba, è stata autorizzata dalla Prefettura di Roma per le 10. Sono tempi particolari e non possiamo che adattarci”.

Fatma Benbali, vuole spiegarci quali sono le particolarità del mese del Ramadan?
“Il Corano recita: ‘Il mese di Ramadan è il tempo nel quale è disceso il Corano, guida per le genti, segno evidente di retta conduzione e discernimento tra bene e male’. Per ogni musulmano si tratta di un tempo sacro nel quale, oltre alla preghiera, si digiuna dall’alba al tramonto. In questo modo, si cerca di ritrovare il senso delle priorità quotidiane, che rischiano altrimenti di essere legate al mondo fisico, anziché a quello spirituale”.

ramadan.jpgQuali sono le azioni che accompagnano la fine del Ramadan?
“Anzitutto, la celebrazione della fine del digiuno attraverso la festa di ‘Eid el Fitr’, alla quale si accompagna il dovere religioso di scambiarsi gli auguri. In questo giorno, infatti, si deve essere in pace con tutto il mondo e, pertanto, vanno superate tutte le incomprensioni: le persone che hanno litigato dovranno fare pace; chi non si rivolge più la parola è tenuto a colmare questo divario. E’ una prova molto dura da affrontare, ma ci permette di ricominciare da capo, in pace e serenità. Altra cosa importante è la carità o ‘zakat’, che rappresenta il Terzo Pilastro dell’Islam. In questa occasione ci viene chiesto di cedere qualcosa ai più bisognosi: quest’anno, la cifra richiesta è di 6 euro e 50 centesimi ciascuno”.

Sono state attuate delle iniziative sociali durante questo Ramadan?
“Si. Sono state distribuite delle copie del Corano nelle carceri italiane, in modo che anche i detenuti possano trovare sollievo nella lettura del nostro libro sacro”.

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