Nel bel mezzo del caos europeo e nell'emergere di differenti visioni sostanziali con gli Stati 'nordici', il Paese delle Aquile, che non è nella Ue ma che punta a entrarvi il prima possibile, lancia un autentico messaggio di amicizia e solidarietà
“Voglio ringraziare il premier Edi Rama, il governo e il popolo albanese, per la solidarietà che ci stanno dimostrando”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Fiumicino, dove ha accolto l’arrivo di 30 tra medici e infermieri dall'Albania. “La solidarietà che l’Albania dimostra è un valore comune che ha fatto nascere l’Unione europea e che sta ricordando a tanti Paesi dell’Ue in questo momento”, ha aggiunto Di Maio, spiegando che i medici andranno in Lombardia. A dare una scossa alle istituzioni europee è stato Edi Rama e l'esecutivo albanese. Nel bel mezzo del caos europeo e nell'emergere di differenze di visioni sostanziali tra i Paesi europei, l'Albania, che non è in Europa, ma che punta a entrarvi il prima possibile, lancia un autentico messaggio di amicizia e solidarietà: "Non siamo privi di memoria: non possiamo non dimostrare all'Italia che l'Albania e gli albanesi non abbandonano mai un proprio amico in difficoltà. Oggi siamo tutti italiani, e l'Italia deve vincere e vincerà questa guerra anche per noi, per l'Europa e il mondo intero". E' quanto ha ribadito il premier albanese, Edi Rama, salutando all'aeroporto di Tirana un team di 30 medici e infermieri albanesi partiti per l'Italia in aiuto ai colleghi impegnati nella lotta al coronavirus in Lombardia. "E' vero”, ha aggiunto, “che tutti sono rinchiusi nelle loro frontiere, e paesi ricchissimi hanno voltato le spalle agli altri. Ma forse è perche noi non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non possiamo permetterci di non dimostrare all'Italia che l'Albania e gli albanesi non l'abbandonano", ha concluso Rama. Nel pieno della crisi mondiale dovuta alla pandemia sanitaria, Edi Rama riesce ad affermare il proprio ruolo di guida in Italia e in tutto il continente europeo. Edi Rama è un politico, pittore e giornalista albanese. Copre il ruolo di segretario del Partito socialista albanese e, fino al 25 luglio 2011, è stato sindaco di Tirana. Nel settembre 2013 è diventato premier dell’Albania. Internamente, l’affermazione politica di Rama e il suo successo di queste ultime ore, sembrano rappresentare l’archiviazione, probabilmente definitiva, dell’eredità di Berisha e di un vecchio modo di fare politica. Nel passato, la principale eredità del lungo ‘regno’ del controverso Berisha al governo del Paese delle Aquile, è stata quella della peculiare situazione economica, che non poteva essere definita negativa in senso assoluto, ma la cui sostenibilità per il futuro non appariva essere garantita. Negli ultimi dieci anni, invece, vi è stata una sostanziale inversione di tendenza: una crescita e una tenuta del fronte economico interno, con una progressione del Pil costante e continua, che ha visto triplicarsi il proprio prodotto interno lordo. L’economia albanese ha registrato una crescita del 2,21% nel corso del 2019. A pesare sul dato finale sono il corso negativo che ha interessato gli ultimi tre mesi del 2019, a causa del terremoto dello scorso 26 novembre. Lo si apprende dai dati recentemente pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica, stando ai quali il Pil ha registrato un calo su base annua pari allo 0,15%. Motori della crescita sono stati i settori dell’industria, dell’energia, delle risorse idriche, del commercio, dei trasporti e il comparto immobiliare e assicurativo. In calo, invece, il settore edile, dei servizi amministrativi, agricolo e dell’intrattenimento, con una diminuzione rispettivamente pari a 14.77, 6.45, 1.59 e 12.48 punti percentuali. Inoltre, dal 12 febbraio 2020, il parlamento albanese ha approvato delle modifiche della legge sugli stranieri, per facilitare le procedure di ingresso per coloro che intendono trovare un lavoro in Albania. Anche il mondo degli investimenti è in crescita e molti imprenditori preferiscono rivolgersi direttamente a società di consulenza albanesi, che risultano le più preparate in termini di diritto, economia dei Balcani e creazione di una società sul territorio di Tirana. D'altronde, ricordiamo che tali agenzie di consulenza sono più competitive nei costi, a differenza di quelle italiane che propongono di avviare attività in Albania. E non dimentichiamo che, quasi tutti gli albanesi parlano bene sia l'italiano che l'inglese. Un Paese ‘controcorrente’, rispetto al caos attuale della ‘casa europa’. Le politiche di Edi Rama, consolidatesi internamente, trovano anche il sostegno dall'estero. E il suo governo sarà ricordato per la solidarietà all'Italia, mentre tanti altri, più ricchi e capaci, sembrano guardare altrove.