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30 Ottobre 2024

Tutelare l'infanzia nei conflitti armati: un imperativo etico

di Emanuela Colatosti
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Tutelare l'infanzia nei conflitti armati: un imperativo etico

L'Universities Network for Children in Armed Conflict - Unetchac, già operante di facto da novembre 2020, si è costituita come prima associazione interuniversitaria internazionale il 31 marzo scorso a Roma, nel corso di una cerimonia che ha coinvolto i principali istituti costituenti

Le gravi violazioni dei diritti dei bambini nei contesti di guerra e conflitti armati sono aggravate dalla mancanza di accesso all'aiuto umanitario. Sono 3945 gli episodi di negazione dell'accesso all'aiuto umanitario e circa 1600 le gravi e molteplici violazioni che i bambini hanno subito, secondo quanto pubblicato nell'ultimo rapporto del Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite sui bambini nei conflitti armati, presentato lo scorso 16 marzo in occasione della 52esima sessione del Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra (Svizzera). Per rispondere a questa allarmante realtà, l'Universities Network for Children in Armed Conflict - Unetchac, già operante de facto dal novembre 2020, si è costituita come prima associazione interuniversitaria internazionale il 31 marzo scorso a Roma, nel corso di una cerimonia che ha coinvolto i principali costituenti, tra cui l'istituto di Studi politici ‘San Pio V’, istituto di diritto internazionale umanitario Iihl - Sanremo e l'Università di Genova. “Il network”, ha sottolineato Laura Guercio, Segretario generale Unetchac, “è una realtà già esistente da due anni e mezzo e, grazie al contributo del gruppo di lavoro, dei professori e degli studenti coinvolti delle 50 università afferenti, ha realizzato importanti attività volte a contribuire alla protezione dei diritti dei minori in conflitto armato. Il passaggio alla formalizzazione della personalità giuridica del network, ora lavorerà non più come realtà de facto, ma come realtà giuridica. E’ un momento importante”, ha concluso la Guercio, “che dimostra l'importanza e il valore del progetto. La costituzione formale del network”, ha proseguito Fausto Pocar, presidente Unetchac e dell’IsBambini_impauriti.jpgtituto di diritto internazionale umanitario Iihl di Sanremo, “è molto importante anche per il riconoscimento di tutta l’attività che è stata svolta sino a ora e che viene accreditata attraverso una entità formalizzata. L’importanza della fondazione del network”, ha dichiarato invece Paolo de Nardis, vicepresidente Unetchac e presidente dell’Istituto di Studi politici San Pio V, "risiede proprio nel recupero della tematica dei bambini nei conflitti armati,  troppo spesso trascurata e disarticolata, a volte persino negata. La sfida dei fondatori riposa proprio su questo: nel riproporre in primo piano il protagonismo di questa fenomenologia. Una tragedia che si consuma sotto i nostri occhi e che fingiamo di non vedere solamente perché lontano dalle nostre latitudini. Per l’Università di Genova”, ha infine affermato Aristide Canepa, in rappresentanza dell’ateneo genovese e consigliere Unetchac, “questa è un’occasione molto bella, da un lato, per confermare la vocazione internazionale dell’Università, l’attenzione al quadro in cui il pianeta vive e si evolve; dall’altro, per mettere in atto un’azione che non sia solo di riflessione e conoscenza, ma anche portatrice di frutti positivi per il cambiamento e il miglioramento della vita di tanti bambini che soffrono per i conflitti bellici che sono in corso”. In qualità di rete di oltre 50 Università e istituti di ricerca internazionali, l’Unetchac ha continuato a svolgere la sua attività di impegno accademico sul tema dei minori coinvolti nei conflitti bellici, anche grazie all'importante dialogo con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale italiano (Maeci), con l'Ufficio del Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite sui bambini nei conflitti armati e NGos del settore. Tra gli obiettivi del consorzio: fare attività di ricerca accademica, formazione e trainings con il coinvolgimento di studenti internazionali, per rendere loro protagonisti con pubblicazioni, conferenze, webinars, cicli di studio, settimane accademiche, master e corsi di alta formazione, nonché l'organizzazione di eventi culturali, rassegne e festival dedicati.
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