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24 Novembre 2024

Pmi italiane in crescita con i contratti di rete

di Serge Rombi - Business Planet, Euronews
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Pmi italiane in crescita con i contratti di rete

Più di mille contratti, che coinvolgono oltre 5000 aziende. Un percorso che ha creato una crescita dei fatturati del 20 per cento a dispetto dell'attuale momento di crisi economica.

BRESCIA - Siamo nel terzo polo industriale d'Italia. Visto che l'unione fa la forza, gli imprenditori locali hanno creato il contratto di rete. Obiettivo: rafforzare la competitività e la capacità d'innovazione, mantenendo allo stesso tempo la propria identità individuale, la propria autonomia. 
Creata nel 2008 per far fronte alla crisi, questa rete è specializzata nella fonderia dell'alluminio e conta tra i suoi clienti i più grandi costruttori di automobili europei. Oggi la rete è formata da 15 piccole medie imprese, 12 italiane e tre straniere (una polacca, una francese e una ceca). Due soci tedeschi dovrebbero entrarne a far parte entro la fine dell'anno. 
"Essere aggregati ci permette di, primo, proporre al cliente una linea completa, un prodotto completo, secondo, avere un risparmio, una competitività sui prezzi anche del 10-15 per cento, e in ultimo, dare al cliente un unico interlocutore tecnico e commerciale per tutto il progetto", spiega Vittorio Ori, presidente del gruppo Five For Foundry. La rete riunisce circa 640 dipendenti e realizza un fatturato di 118 milioni di euro, soprattutto grazie al mercato estero dove realizza oltre il 70 per cento degli affari. 
"Nel 2009 abbiamo realizzato un ufficio acquisti comune per tutta la rete" - aggiunge Ori - "che ci ha permesso di avere un risparmio di circa quattro milioni di euro dei materiali di acquisto che abbiamo ridestinato all'innovazione tecnologica del nostro gruppo".
Il punto forte del sistema è la sua semplicità. Per associarsi gli imprenditori firmano un contratto sulla base di un business plan e di obiettivi condivisi. In Italia oggi ci sono circa un migliaio di contratti di rete che coinvolgono 5000 imprese. 
"Le alternative sono due", dice Aldo Bonomi, presidente di Retimpresa. "O vendi la tua azienda e diventi azionista, e quindi non conti più, perché questa è la mentalità. Oppure unisci le tue forze a qualcun altro e continui a mantenere la tua autonomia". 
Conservare la propria autonomia, ma raggiungere anche la "grandezza critica", per essere in grado di competere a livello internazionale e di sviluppare la ricerca: su questo contano le piccole medie imprese impegnate in queste reti. 
"Hanno dimostrato con i risultati che sono cresciuti di oltre il 20 per cento, per quanto riguarda il loro fatturato, in questo momento di crisi", dice Bonomi. 
"Le chiavi di successo di una rete sono: la disponibilità e la capacità di fare squadra, di pensare in grande, la condivisione degli obiettivi di programma e mantenere la semplicità nell'organizzazione della rete stessa", afferma Ori.

 


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