La gente seria, che sa come si fa impresa e che ha il coraggio di investire e, soprattutto, d'innovare, ci sarebbe in Italia: è questo il capitalismo che ci piace
In un Paese che ha difficoltà a reperire materie prime e cerca di rimanere ‘Made in Italy’, ecco una solida realtà: Mercegaglia. Un’azienda siderurgica che sta per toccare i 10 miliardi di fatturato, 1 miliardo di ebitda (margine operativo lordo, ndr), che ha zero debiti e aspira alle zero emissioni e zero infortuni sul lavoro. Il quadro si completa con 7 mila 500 dipendenti, 37 stabilimenti in quattro continenti e 15 mila clienti. Numeri che fanno del gruppo la vetta mondiale nel settore della trasformazione dell’acciaio e nella produzione di tubi saldati in acciaio inox, nonché leader in Europa nella produzione di tubi saldati in acciaio al carbonio. Una storia di famiglia raccontata dal figlio Antonio, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Steel, che ricorda il padre, Steno Mercegaglia: “Ho avuto una grande fortuna: nascere povero”. Alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, l’impresa contava poco più di mille dipendenti e non arrivava all’equivalente di mezzo miliardo di euro di fatturato. “Non nego il privilegio di aver potuto condividere con mio padre un percorso lavorativo di 27 anni, saldando i valori professionali con quelli umani. Penso che questo sia all’origine del nostro successo”, ci ricorda Antonio. Un’azienda che ha sempre fatto sul serio, la Marcegaglia, che ha profuso risorse nella ricerca applicata attraverso la controllata 'Oto Mills', società di engineering creata apposta per questo specifico scopo e la ‘Marcegaglia Impianti’, divisione di engineering specializzata nella costruzione di impianti metalsiderurgici ‘chiavi in mano’, di cui non fornisce solo i macchinari necessari alla produzione, ma anche tutta l'esperienza tecnologica già collaudata nei suoi stabilimenti. L'ammodernamento tecnologico è stato raggiunto nelle aziende produttive del gruppo tramite un sistema di decapaggio per l'acciaio inox e con il progetto quinquennale ‘Ravenna 2000’, che ha portato lo stabilimento romagnolo a diventare il secondo polo siderurgico italiano, con più di 4 milioni di tonnellate di semilavorati ogni anno, grazie ai suoi nuovi impianti di zincatura a caldo, di verniciatura, di laminazione a freddo e al suo ampio e moderno centro di servizio. Con il completamento del polo metalsiderurgico di Ravenna e di altri progetti già operativi, il Gruppo Marcegaglia trasforma, oggi, circa 5 milioni di tonnellate di acciaio l'anno di prodotti finiti.
La gente seria, che sa come si fa impresa e che ha il coraggio di investire e di innovare ci sarebbe, in Italia: basta cercarla. E’ questo il capitalismo che ci piace.
LO STAND DEL GRUPPO MARCEGAGLIA ALL'ESPOSIZIONE 'MADE IN STEEL' 2023
AL CENTRO: ANTONO MARCEGAGLIA
IN APERTURA: IL LOGO UFFICIALE DELLA GRANDE IMPRESA SIDERURGICA