Intervista alla socia-ricercatrice di ‘Rinnovative’ srl: la startup femminile che dal Lazio sta riscrivendo le regole dell’economia circolare
Nel cuore industriale del Lazio, tra le colline di Ferentino (Fr), c’è un luogo in cui la materia non muore mai. Qui lavora ‘Rinnovative’: una startup femminile che sta riscrivendo le regole dell’economia circolare italiana. Nata in uno dei territori più attivi negli eco-investimenti — il Rapporto GreenItaly 2025 colloca il Lazio tra le prime cinque regioni per numero di imprese impegnate nella transizione verde — l’azienda ha trasformato un contesto fertile in un laboratorio permanente di ricerca applicata.
Tamara Pellegrini, come nasce quest’idea di scegliere un settore come quello dell’economia circolare?
“Rinnovative nasce e cresce in un contesto, quello del Lazio e in particolare del territorio di Ferentino, che negli ultimi anni ha investito con decisione in innovazione sostenibile ed economia circolare. Essere radicate in quest’area ha rappresentato per noi un elemento favorevole. Per giunta, la partecipazione all’Apea regionale ‘Cartoneco’ – di cui siamo socie fondatrici – ci ha permesso di operare dentro una filiera realmente circolare”.
Attorno a Rinnovative si muove una rete che intreccia imprese, università, tecnici, designer e lo Spazio Attivo Lazio Innova di Ferentino, dove la startup ha la sua sede operativa: questi laboratori, prototipatori digitali e supporto specialistico hanno accelerato processi creativi e sperimentazioni?
“La possibilità di accedere a laboratori, prototipatori digitali, competenze tecniche e servizi di accompagnamento ha accelerato sia la nostra capacità di sperimentare nuovi processi – dal riciclo dei sottoprodotti allo sviluppo dell’eco-design – sia la nascita di sinergie spontanee con altre realtà innovative dell’hub”.
E per crescere ancora cosa serve?
“Il territorio avrebbe bisogno di ulteriori infrastrutture per la sperimentazione su scala pilota e di strumenti di sostegno più orientati alla scalabilità, perché passare dalla prototipazione alla produzione continua a rappresentare una delle sfide principali”.
Uno dei risultati più emblematici
della visione di Rinnovative è il ‘Se.Li.F.’ (Second Life Furniture) presentato alla Maker Faire Rome 2025 e sviluppato in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, un sistema che permette lo stampaggio diretto delle polveri di Mdf (Medium Density Fiberboard, ndr) senza utilizzare leganti chimici, trasformando un rifiuto complesso in nuovo materiale d’arredo: è stato difficile arrivarci?
“La sfida più rilevante è stata trasformare un materiale complesso come l’Mdf in una polvere realmente stampabile senza aggiunta di leganti. È stato complesso individuare la combinazione ottimale di temperatura, pressione e tempi per portare il materiale allo stato gommoso senza innescare degradazione termica”.
Il progetto è riuscito dove molte sperimentazioni si erano fermate: come mai?
“Perché il progetto ha permesso di mettere a punto un processo e un know-how trasferibile alle aziende interessate, dimostrando la fattibilità tecnica dello stampaggio diretto senza leganti”.
Una rivoluzione silenziosa, ma potenzialmente enorme per il settore legno-arredo. In tutto ciò, il design non è un dettaglio estetico: è anche un atto politico, educativo e culturale?
“Per noi il design è uno strumento educativo potentissimo: rende tangibile il valore nascosto di uno scarto, genera sorpresa, incuriosisce e avvicina le persone al riciclo più di qualsiasi spiegazione teorica”.
La startup porta avanti un’eredità importante: quella dell’ingegnere Moreno Rotondi, mentore del team e 'figura-chiave' della simbiosi industriale italiana: cosa vi ha insegnato?
“Moreno ci ha mostrato come il riciclo non sia solo un processo tecnico, ma un atto culturale: un modo per educare le imprese e le comunità a guardare i materiali in modo diverso. Questa dimensione, narrativa e simbolica, è confluita nel progetto ‘Lazzaro’, in cui ogni pezzo realizzato da sottoprodotti certificati è accompagnato da un passaporto digitale in blockchain che ne racconta storia, impatto ambientale e tracciabilità tramite Nft”.
Il 2025 è stato l’anno della maturità pubblica per la startup, che con Se.Li.F. e Ma.Cri.No. — dedicate al recupero dei metalli preziosi dai dispositivi elettronici — ha conquistato due riconoscimenti alla 'Maker Faire Rome': il Make It Circular Award e il Take a Leap 2025: ne vogliamo parlare?
“Non sono solo premi, ma conferme autorevoli del fatto che la nostra ricerca sta generando innovazione reale e utile per il mercato. Le ricadute, infatti, sono immediate: questi premi ci hanno permesso di aprire nuove collaborazioni, accedere più facilmente a bandi competitivi e consolidare la fiducia di partner industriali e istituzionali”.
Però, queste vittorie si sono aggiunte al Premio Impresa 2023 della Camera di commercio di Frosinone e Latina, primo segnale di riconoscimento territoriale per una storia di sguardi femminili che hanno visto nelle fibre di legno, nei residui di cartone e nei metalli dei dispositivi elettronici non una fine, ma un nuovo inizio?
“Noi portiamo avanti questa eredità approcciando ogni materiale come una risorsa inespressa, perché la transizione ecologica non è solo un processo industriale, ma un modo diverso di stare al mondo. È così che Rinnovative vuol contribuire a cambiare non solo il destino degli scarti, ma anche la cultura che li ha generati”.

NELLA FOTO QUI SOPRA: TAMARA PELLEGRINI AL MAKER FAIRE ROME 2025
AL CENTRO: ALCUNI PRODOTTI RIGENERATI DALL'AZIENZA 'RINNOVATIVE'
IN APERTURA: I PREMI VINTI QUEST'ANNO ALLA FIERA DELL'ECONOMA CIRCOLARE