Buone notizie per i contribuenti italiani: il ‘balzello’ più odiato d’Italia è stato ridotto e si può inviare on line la domanda di esonero dal pagamento per tutti i casi stabiliti dalla legge: attenzione ai siti contraffatti
Il canone Rai è stato ridotto a 90 euro per il 2017. Il provvedimento è contenuto nella legge di bilancio di quest'anno ed è un’ottima notizia per i contribuenti. Rimane la possibilità di chiedere l’esenzione per chi non possiede la tv. E questa dev’esser richiesta ogni anno. Tale richiesta va fatta tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, attraverso fisconline, CAF o altri intermediari abilitati all’inoltro. Nessun pagamento è richiesto. Il termine ultimo, lo ricordiamo, è il 31 gennaio 2017.
La procedura per l’esenzione
Se si ha diritto all’esenzione (ossia non si detiene l’apparecchio televisivo o il tributo risulta pagato già da un altro membro dello stesso nucleo familiare) il modulo, che pubblichiamo a piè di pagina) va presentato ogni anno, come spiegato nelle istruzioni messe a disposizione dalla Rai. In questo caso, 3 sono i fatti e, dunque, le tempistiche per inoltrare la documentazione:
1) esonero per tutto il 2017: la dichiarazione sostitutiva deve essere presentata dal 1° luglio 2016 al 31 gennaio 2017;
2) esonero per il secondo semestre del 2017: dal 1° febbraio 2017 al 30 giugno successivo;
3) esonero per tutto il 2018: dal 1° luglio 2017 al 31 gennaio 2018.
Secondo la nota dell’Agenzia delle Entrate che riportiamo, per quanto riguarda il pagamento del canone tv si deve fare attenzione ai siti contraffatti, che chiedono dati e soldi. La dichiarazione di non detenzione s’invia online solo tramite i servizi delle Entrate ed è gratuita. Solamente il sito www.agenziaentrate.gov.it consente la trasmissione telematica delle dichiarazioni di non detenzione del canone tv (Dnd) e delle richieste di rimborso. L’invio è gratis: nessun tipo di compenso è infatti dovuto dai contribuenti. Ai cittadini si raccomanda di non inserire dati personali e, soprattutto, di non fornire quelli della propria carta di credito su siti diversi da quello istituzionale dell’Agenzia: il rischio è di vedersi addebitato un primo importo e, nei giorni successivi, somme più consistenti, finché il titolare della carta non procede al blocco della stessa. L’Agenzia invita inoltre i contribuenti eventualmente interessati a denunciare l’accaduto, rivolgendosi quanto prima a qualsiasi ufficio delle Entrate e alle Forze dell’ordine.
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