Il ricambio generazionale nel corpo di ballo scaligero appare come una ventata di novità per il nostro ormai impaludato mondo della cultura, ma l'Italia resta un Paese per vecchi in tutti i settori
Grande successo, in queste settimane, al Piermarini di Milano con 'Le Corsaire', firmato da Anne-Marie Holmes, che con questa versione ha vinto un Emmy Award. Un debutto e una nuova produzione che consente al grande pubblico (la replica del 16 maggio è stata trasmessa su Rai 5) di vedere una nuova generazione di talenti: i neopromossi primi ballerini/e e solisti/e del corpo di ballo del Tearo alla Scala. Sono tutti giovanissimi: Virna Toppi, Martina Arduino e Timofej Andrijashenko (rispettivamente 26, 22 e 23 anni), più i quattro nuovi solisti (l’argentina Maria Celeste Losa e la siciliana Alessandra Vassallo, il milanese Christian Fagetti e Nicola Del Freo, classe 1991, toscano di Massa). Un apporto di nuova linfa, dovuto al concorso internazionale indetto a gennaio dal teatro meneghino. Sono trascorsi solamente tre anni da quando Makhar Vaziev lasciò la direzione del corpo di ballo (oggi è alla guida del Bolshoi di Mosca), dichiarando pubblicamente: “L'Italia è un Paese per vecchi che danzano”. Un'affermazione che conclamava la regola italiana dell'immobilismo del sistema lavorativo, che impedisce il ricambio generazionale in quasi tutti i settori, in particolare, in quello della cultura. Ma quella che nei risultati appare una ‘svolta’, nella sostanza lo è un po' meno. Secondo il direttore del ballo, Frèderic Olivieri, non si tratta di una rivoluzione, bensì di un “normale ricambio”, dovuto a pensionamenti e posizioni lasciate libere da chi ha preferito l'estero alla Scala. Tutto ciò trova conferma nei successi registrati all'estero dai giovani talenti italiani della danza che hanno preferito lasciare il Paese. Come il 25enne pugliese Giovanni Rotolo, primo ballerino al Balletto nazionale di Praga, il quale non ha difficoltà ad ammettere: “A Praga, il balletto è trattato con più rispetto che in Italia, perciò non torno”. E, come lui, la pensano nche gli altri sei ballerini italiani attualmente nelle file del Nàrodni Divadlo Balet. Insomma, per poter affermare che “l'Italia crede nei nuovi talenti” è ancora un po' presto.
NELLE FOTO: IN ALTO A DESTRA, UNA SCENA DE 'LE CORSAIRE'
AL CENTRO: TIMOFEJ ANDRIJASHENKO
IN BASSO, SULLA PRIMA RIGA DA SINISTRA: VIRNA TOPPI E ALESSANDRA VASSALLO
IN BASSO, SULLA SECONDA RIGA DA SINISTRA: MARIA CELESTE LOSA E NICOLA DEL FEO
IN BASSO, SULLA TERZA RIGA DA SINISTRA: CHRISTIAN FAGETTI E MARTINA ARDUINO
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