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STORIA DI COPERTINA
Vogliamo veramente che tutto torni come prima?
In ogni epoca, c’è sempre un evento determinante, che delinea un confine tangibile fra un prima e un dopo. Per i nostri bisnonni fu la prima guerra mondiale; per i nonni la seconda; per i nostri genitori il boom economico; per noi, una crisi che non si vedeva dal 1929 e dal crollo di Wall Street. In tutti i casi, ognuno di questi eventi ha determinato, in un’intera generazione, un cambiamento di vita, di aspettative, di motivazioni. Per quanto la Storia viaggi su binari paralleli (su uno quella individuale, sull’altro quella collettiva), ogni evento epocale viene memorizzato con un proprio segno negativo o positivo. Così, di conseguenza, i suoi prima e dopo. Nulla è per sempre, tutto può cambiare all’improvviso. Una verità che è valsa per ogni generazione del passato, ma che noi facciamo fatica a digerire, reduci da quei meravigliosi anni ‘80 in cui benessere e abbondanza erano diritti acquisiti e quasi ‘dovuti’. Volevamo tutto e potevamo permettercelo. Dalla tv in bianco e nero solo nei bar, a quella a colori in ogni stanza della casa: in un paio di decenni, il benessere sociale è cresciuto come non era mai stato in passato. ‘Tu vo’ fà l’americano’ si canticchiava un tempo. Poi, siamo diventati tutti padroni del nostro futuro (come insegnano i manuali americani).
Noi, che facevamo la Storia. O almeno così credevamo. Oggi si parla di ripresa economica. Ma anche sposando le più rosee previsioni è chiaro che quel tipo di passato non tornerà. E probabilmente è meglio così. Perché, a pensarci bene, abbiamo vissuto anni di intenso egoismo. Ci importava ben poco degli altri e del pianeta o del clima. Volevamo solo essere ‘di più’. Il nostro dopo di oggi ci ha cambiati costringendoci a rivedere le nostre priorità, i bisogni, le reali necessità. Ed è anche per questo che la ripresa economica, come la intendono economisti e Governi, non ci sarà. Perché difficilmente torneremo a consumare come un tempo, adesso che abbiamo capito che lo sviluppo sul bene superfluo non è vero progresso. Questa volta è la Storia che cambia la Storia. E lei con noi. In tutto questo, stiamo riscoprendo un nuovo modo di essere, nel quale la questione non è avere meno, ma volere meno. Se sapremo esserne consapevoli, probabilmente il futuro ci sembrerà più ricco di opportunità.
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