Cari amici lettori, eccoci al nostro appuntamento con la rivista sfogliabile. Come sempre, interviste e news dal mondo della cultura da leggere, commentare e condividere. La nostra copertina è dedicata ail'Iot, l'internet delle cose. L’acronimo racchiude miliardi di oggetti di uso quotidiano di ultima generazione, programmati dall’uomo, che sono connessi in rete e comunicano tra loro in maniera indipendente. Buona lettura.
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STORIA DI COPERTINA
Caduti nella rete
Per 2,8 miliardi di persone, ovvero il 39% della popolazione mondiale, è ormai impossibile immaginare di vivere scollegati dal web. Appena 15 anni fa ci sembrava di ‘volare’ con le prime connessioni telefoniche: muniti di modem e tanta (ma proprio tanta) pazienza attendevamo la composizione dei numeri e poi il suono della connessione. Una rivoluzione che ha modificato il nostro modo di lavorare e, di anno in anno, in un’escalation inarrestabile ha ampliato le possibilità ‘del fare’, dal lavoro al tempo libero. A quei tempi, avere un cellulare (per dimensione una sorta di citofono portatile) era un lusso. Oggi, siamo abituati ad averne almeno due. Dispositivi sempre più piccoli e maneggevoli, fino all’arrivo delle app, della connessione alla rete sempre e ovunque. Allora è iniziata la fase di ‘allargamento’ degli schermi, per vedere video, programmi on demande, scrivere e-mail. Sui mezzi pubblici, per la strada, in auto, mentre camminiamo; il cellulare è sempre con noi. Parliamo, messaggiamo, postiamo, condividiamo. Attraverso quei ‘mini mondi’ (facebook, pinterest, twitter, instagram) interagire con il mondo è diventato normale. La ricerca in rete è diventata possibile anche quando si è in fila in posta. Per alcuni, la rete ha rappresentato anche nuove opportunità di lavoro. Con l’IoT, l’internet delle cose di cui parliamo in questo numero, è chiaro che siamo già entrati nel futuro. Ma la rivoluzione più grande, personalmente, credo che riguardi principalmente la gestione del tempo. Il mio cellulare è più fornito di una valigia 24h: ebook, musica, abbonamento a Netflix (web series, film e documentari). Non devo neanche andare in giro con molti soldi: tanto con l’app della banca, ricaricare la mia carta è un attimo. Insomma: è difficile pensare di tornare indietro. Certe volte mi preoccupo all’idea di un enorme blackout che possa scollegarci tutti all’improvviso. Ma poi mi dico che, certe cose, succedono solo nei film. O no?
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