Cari amici lettori, ecco il nuovo numero di Periodico italiano magazine. Questo mese parliamo dell'universo femminile e abbiamo scelto di farlo riferendoci al femminicidio solo in minima parte, preferendo il racconto di altri tipi di pregiudizi e la narrazione di donne di altri Paesi che, pur provenendo da un passato diverso, vivono le nostre medesime difficoltà. Abbiamo parlato anche di uomini, di paternità condivisa, di famiglie non tradizionali, di esempi di controcultura al femminile, della politica oltre le ‘quote rosa’. Insomma, c’è tanto su cui riflettere e di cui discutere. Infine, recensioni, interviste ai personaggi della televisione, musica e libri. Buona lettura!
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STORIA DI COPERTINA
In arrivo la donna-robot, ma quella bionica c’è già
Si chiama Sophia e ha solo 3 anni di vita, ma promette meraviglie. È la donna-robot che, a detta degli esperti, è pronta a conquistare il mondo con le sue 65 espressioni facciali (collegate a emozioni diverse), occhi dotati di microcamere e cervello connesso al web. Un essere digitale evolutissimo, che avvicina il mondo degli umani a quello dei replicanti. Parla in inglese, risponde e fa domande, ricorda persone e situazioni, canta, interagisce con l’esterno esprimendo emotività e umorismo. Tutto in modo (quasi) naturale, se non fosse che il ‘tutto’ è guidato da un evolutissimo algoritmo. In ultimo, ma non meno importante, è bellissima: pelle di porcellana, zigomi alti, un sorriso intrigante e occhi espressivi, che sembrano cambiare colore alla luce. Siamo sicuri che quando la ‘completeranno’ avrà anche misure perfette da Miss Universo. Nelle intenzioni dei suoi creatori, David Hanson e Ben Goertzel, c’è il proposito di farne un’intelligenza sintetica superiore, capace di rendersi autonoma dai propri creatori e utile per tutti. Nella sua ‘acerba’ esistenza da femmina sottoposta, Sophia sembra aver già maturato alcune certezze. Interrogata dai giornalisti ha affermato: «Vi porterò via il lavoro, così avrete più tempo per le cose importanti».Di fronte a tanta stupefacente innovazione tecnologica, a qualcuno deve essese sfuggita l’ironia di un’affermazione così limpidamente ingenua: lei non conosce tutte le declinazioni possibili del termine «cose importanti» nel gergo maschile. Sophia è una neofita e non sa che che il fatto di essere stata creata come umanoide dalle fattezze femminili implica una serie di sottintesi, che hanno radici antiche per la condizione delle donne nelle società di tutto il mondo. Non sa che quell’autonomia che le viene prospettata, in realtà, si basa su una regola che noi uname conosciamo bene: «Vietato dire no, pena l’autodistruzione». L’innovazione scientifica è una grande cosa e non possiamo certo esimerci dal complimentarci con questi entusiasti ricercatori, per i risultati ottenuti con la loro donna-robot. Tuttavia, non nascondiamo una nota di sarcasmo nel nostro sorriso (chissà se Sophia la possiede fra le sue 65 espressioni?) riguardo al concetto di produttività. Perché per riprodurre un essere capace di affrontare le normali 24 ore di lavoro di una donna, composte da ufficio, casa, figli, marito, genitori, annessi e connessi, una donna-robot non basta. Per quello, ci vuole la donna bionica, ovvero quel miracolo di saggezza, pazienza, intelligenza, organizzazione e tanta (ma tanta) autoironia, che l’universo femminile ‘umano’ possiede già.
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