Cari amici lettori, ecco il nuovo numero di Periodico italiano magazine. Questo mese parliamo di populismo. Nel Paese persiste una confusione generalizzata che tende a concentrare l’attenzione su false tematiche, mentre l’economia affonda: una campagna elettorale perenne, che lascia da parte i veri interessi dell’Italia. L'Europa sta cambiando, ecco perché abbiamo deciso di proporvi uno speciale che illustra quali forze politiche si stanno affermando nei diversi Stati membri. Potete proseguire la lettura nei nostri approfondimenti e le notizie di musica, cinema, spettacolo e libri. Buona lettura!
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STORIA DI COPERTINA
Il volto (vuoto) del voto
Il 2018 è stato senza alcun dubbio un anno difficile, nel quale milioni di persone hanno deciso il ‘cambiamento’. Sono state fatte mille analisi sul perché, il come e sul chi. E nel maremagum di considerazioni, è emerso con chiarezza che questo elettorato è difficile da circosrivere in una serie di caratteristiche schematiche. Destra e sinistra, d’altronde, sono diventate a loro volta sempre più indefinibili. Chiaramente qualcosa si è rotto e l’esigenza di una discontinuità dalle scelte e i modus operandi del passato ha preso il sopravvento. Persino nell’elettorato del Pd che laddove ha potuto, ha cercato disperatamente un’alternativa ‘logica’ o, diversamente, ha semplicemente fatto ‘un passo indietro’. Difficile confrontarsi con gli altri e con le tante ipocrisie culturali che condizionano le opinioni di ciascuno. Tutti appaiono confusi, a prescindere dalla classe sociale o dal luogo di appartenenza. Sorprende che le affermazioni di intolleranza della politica trovino un così ampio consenso. È un po’ come scoprire che gli ideali con i quali abbiamo costruito l’Italia del dopoguerra erano solo fandonie. Che, sotto sotto, a crederci erano in pochi e l’essere democraticamente ‘illuminati’, moderni, facesse parte di una farsa ben costruita nella quale amavamo crogiolarci, ‘tronfi’ di un crescente benessere che, da illusi, credevamo inarrestabile. Persino l’intolleranza verso i migranti o l’invidia sociale nei confronti di chi economicamente sta meglio di noi, sembrano essere retaggio di antichi istinti che non volevamo ammettere di possedere. Per molti la scelta di voto è stata fatta, ingenuamente, in buona fede. Per altri è stata una risposta alla propria meschinità o grado di inculturazione. Ci piaccia o no, questo che vediamo è il risultato.
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