Cari amici lettori, ecco il nuovo numero di Periodico italiano magazine. Questo mese parliamo di Europa, analizzando i punti critici dello stato attuale della Ue. Potete proseguire la lettura nei nostri approfondimenti e le notizie di musica, cinema, spettacolo e libri. In chiusura lo speciale dedicato al Roma Fringe Festival 2019, con interviste ai protagonisti della kermesse romana. Buona lettura!
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STORIA DI COPERTINA
Europa: indietro non si torna
«Mettere all’ordine del giorno la questione rom, senza pregiudizi, non è popolare. Appoggiare l’odio e il dispezzo per i rom lo è». Con queste parole, Agnes Heller, filosofa ungherese, nota in occidente come la teorica dei ‘bisogni radicali’ (intesi come il vero terreno di scontro tra soggettività e potere) e della rivoluzione della vita quotidiana, ‘spiega’ la popolarità, nel suo Paese, del Partito di estrema destra ‘Jobbik’, che del razzismo contro i rom ne ha fatto una bandiera. Nel suo saggio ‘Paradosso Europa’, edito da Castelvecchi, la Heller affronta il tema della diversità (e dell’odio) fra i popoli, partendo da un passato non troppo lontano: l’incontro storico tra De Gaulle e Adenauer per stipulare l’impegno a non scatenare mai più una guerra europea. Con la fondazione dell’Unione europea, questo impegno originario è stato oscurato dalle priorità economiche, anche se non del tutto dimenticato. Oggi, che assistiamo alla riaffermazione degli Stati nazionali a discapito di un’identità europea precaria (che non viene abbracciata con emozione ed entusiasmo), possiamo constatare che la libertà – il valore fondamentale della modernità prodotto dall’Europa – è costantemente interpretata e reinterpretata. In principio era l’aggettivo: europei. Ma oggi – come sottolinea la Heller – le diverse versioni dell’identità europea si contraddicono a vicenda e valori comuni non esistono, perché nel maremagnum prevalentemente politico essi sono ricondotti a differenti punti di vista sul mondo o a distinte ideologie. Siamo noi cittadini, gli Europei, che dobbiamo scegliere tra gli svariati valori, assumendoci la responsabilità della nostra scelta. Perchè è troppo semplicistico continuare a rigettare le colpe all’esterno. In quanto società moderna, ci consideriamo un popolo avanzato non solo tecnologicamente, ma anche nella nostra natura di liberali e democratici in molti aspetti della vita quotidiana. Il flusso dei migranti, la società multietnica, i diritti di chi nasce e vive nel nostro Paese (non solo gli stranieri, ma anche le coppie omosessuali e altre categorie sociali) sono sviluppi inevitabili sia di scelte del passato (come dimenticare il colonialismo e lo sfruttamento dei Paesi poveri?), sia della modernità in generale, della globalizzazione, della tecnologia e del progresso, dai quali il mondo occidentale e l’Europa hanno tratto enormi vantaggi. Quindi, come ammoniva Thomas Mann: «Attenta Europa!» Perché indietro non si torna.
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