Cari amici lettori, ecco il nuovo numero di Periodico italiano magazine. Questo mese parliamo di Identità: cosa gli individui scelgono di essere e quali limiti pone loro la società è un importante fattore economico che si riflette nel dibattito culturale e politico. Toverete alcuni spunti su come stanno cambiando i rapporti fra le persone, il modo di percepire il lavoro. Potete proseguire la lettura nei nostri approfondimenti e le notizie di musica, cinema, spettacolo e libri. Buona lettura!
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STORIA DI COPERTINA
Siamo tutti delle matrioske
Di identità si parla ormai abitualmente. È un termine usato normalmente dalla cultura e dai media. Essa figura nel linguaggio della politica e della religione ed è soggetto di analisi per sociologi, psicologi, filosofi, teologi e storici. Ora, come sostiene Adriano Prosperi nel suo libro-saggio ‘Identità , l’altra faccia della storia’ (edito da Laterza): «L’emergere di una parola sulle altre nel linguaggio è sicuramente un sintomo importante del senso di sé, dei singoli e della collettività». Quando, in redazione, abbiamo incominciato a delineare lo sviluppo di questo numero della nostra rivista, in primo luogo si è ragionato sulla identità di genere. Ma qui non si tratta di sentirsi uomini o donne. Tant’è che, ragionandoci in senso più ampio, oltre ai problemi del singolo individuo anche i rapporti di coppia denunciano le proprie fragilità. Se poi estendiamo la tematica in senso collettivo, si aprono tutta una serie di considerazioni che riguardano anche il nostro modo di concepire il tempo dedicato al lavoro, il modo di nutrirsi, le scelte etiche. Andando poi, oltre la collettività, non si può evitare di pensare che anche i luoghi e le immagini subiscono un continuo e costante processo di classificazione, che tende a definirli immaginandoli permanenti e immutabili. Ma così come qualcosa si può ereditare, conservare e imporre, allo stesso modo si può anche perdere, recuperare o rifiutare. Alla fine di tutto ciò, rimane una domanda: noi chi siamo veramente?
Ho trovato una risposta in una ‘lezione’ tenutasi a Milano, nel corso del ‘Book pride’ organizzato ai primi di marzo alla Fabbrica del vapore, dallo scrittore Fabio Geda: «Ognuno di noi è una matrioska: è composto di molti sé e di molte identità diverse. Il problema è quando ci viene detto che una di queste identità non funziona e dobbiamo abiurarla, cancellarla. Questo capita più spesso di quanto non crediamo. Quante identità nella storia sono state cancellate perché bisogna essere ‘una’ cosa, abbracciare un’identità e soltanto quella? Invece, noi siamo chiamati a esplorare la nostra identità lottare e scegliere chi vogliamo essere veramente. E questa è la battaglia che oggi combattono moltissimi ragazzi. Quando mi chiedono come sono cambiati i giovani, io ribadisco che non sono loro a essere cambiati, bensì il mondo intorno a loro. Il nucleo dell’adolescente è sempre quello: è quell’essere meraviglioso, con un cervello emotivo molto più sviluppato di quello cognitivo, che cerca di scoprire chi è. Ma la narrazione del mondo intorno a lui è profondamente cambiata. Quando io ero adolescente (e come me tutte le generazioni nate prima degli anni ’80), il futuro che ci veniva raccontato era promettente. Quello in cui, invece , sono immersi gli adolescenti di oggi è un futuro minaccioso. Questo ha modificato profondamente la battaglia personale per l’identità. Molti ragazzi non sanno più scegliere liberamente chi vogliono essere, perché sono bloccati dall’incertezza. Un tredicenne, prima ancora che chiedersi chi è o quali desideri ha, pensa a come trovare un lavoro. Noi adulti, in questo momento, dobbiamo scendere in campo per riaccendere il desiderio dei nostri ragazzi. Raccontargli il mondo in un modo che riaccenda in loro il desiderio di scoprire chi sono, per realizzarsi nel modo più pieno possibile».
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