"Nel mio mondo, la parola compromesso è sinonimo di vita. E dove c'è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità e nemmeno idealismo e nemmeno determinazione o devozione. Il contrario di compromesso è fanatismo, morte.” (Amos Oz)
Si leggono tanti commenti sui social network sull'incertezza politica che sta attraversando il nostro Paese. In molti si aspettavano dal confronto Bersani/5stelle un esito diverso. Ma se dal voto sono uscite tre Italie, all'interno di queste componenti le differenze e le posizioni sono molte di più. Andare d'accordo non è facile, in nessuna situazione. Ciascuno, nella sua posizione e convinzione, è certo di detenere la ragione. Ma non esistono verità assolute. Nella teoria siamo tutti partigiani, tutti eroi. Ma di fronte alla realtà, finché non siamo messi alla prova dalle circostanze esterne, non sappiamo neanche noi come potremo reagire. Non mi interessa qui dibattere su chi abbia ragione o torto nel confronto politico. Per una semplice ragione: so che due terzi dei miei connazionali la pensano diversamente da me. Fra le mie numerose amicizie ognuno la pensa in modo diverso politicamente. Eppure quando si mangia una pizza insieme, tutto ciò non è pretesto di insulto o litigio. Nel confronto a volte si cambia idea, a volte si rimane nelle proprie posizioni, ma la sostanza di essere un gruppo di amici non cambia.
Siamo alla vigilia della Pasqua e, per chi è credente, la settimana Santa ha un significato particolare. Specie oggi, con la forte e decisa presenza di Papa Francesco. Il culmine della Pasqua di quest'anno credo, e mi auguro, sarà nelle parole del Santo Padre domenica mattina. Chi sarà in Piazza S. Pietro - personalmente e virtualmente attraverso la diretta televisiva - si scambierà il consueto segno di pace.
Ai nostri politici e politicanti chiediamo un atto di straordinaria generosità: dateci un segno di pace. Noi italiani tutti, ne abbiamo un estremo bisogno.