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23 Novembre 2024

Salute Donna: percorsi di prevenzione al femminile

di Marta De Luca
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Salute Donna: percorsi di prevenzione al femminile

L'associazione di volontariato, Salute Donna, fondata da Annamaria Mancuso nel 1993, continua ad allargare la propria rete di ambulatori per la prevenzione dei tumori femminili e inaugura la nuova sede di Rocca di Papa

Rocca di Papa, 10 marzo - Descrivere l'attività di Salute Donna, annoverandola semplicemente fra le tante associazioni che operano nel nostro Paese per l'assistenza e il sostegno per le malate oncologiche sarebbe riduttivo. Certo basterebbe elencare i dati di un'attività ormai decennale per informazione: 3000 iscritti, oltre 4000 pazienti visitate gratuitamente ogni anno nelle diverse sedi-ambulatorio dove l'associazione mette a disposizione delle utenti degli ambulatori un proprio mammografo e un ecografo con corsia preferenziale. Ma credetemi, sarebbe mera cronaca. Ciò che invece va detto è qualcosa di più profondo e intimo. È il dolore e la paura della malatAnnamariaMancuso.jpgtia, l'angoscia di non farcela e, più di tutto, la ricerca disperata di una risposta di senso alla vita quotidiana. Parlare di morte non è facile, soprattutto quando la malattia ti colpisce ancora giovane. È un'esperienza che nel nostro Paese affrontano moltissime donne. Ma se ne parla poco. Invece Annamaria Mancuso ne parla, con il suo sorriso luminoso, che è la risposta al suo oggi 'riconquistato', dopo la guarigione da un tumore che l'ha 'agguantata' a soli 32 anni. Dalla sua esperienza nasce l'idea di Salute Donna. Per la prevenzione, la cura, ma più di tutto per il supporto a chi la malattia la deve combattere.
Donna impegnata nel sociale e nella politica (è candidata a sindaco alle prossime elezioni amministrative nella sua città adottiva: Monza), Anna Maria Mancuso è anche scrittrice. È il suo modo per raccontare quella parte di sé, e di ciò che ha capito dell'animo umano, che altrimenti le sarebbe stato difficile esternare. E la presentazione del suo romanzo 'Una terrazza sull'Africa', edito da Bellavite, fa un po' da pretesto, nell'aula consiliare di Rocca di Papa, alla presenza del sindaco Pasquale Boccia, per presentare anche le molte donne, malate e poi guarite, che in questa associazione prestano opera di volontariato per aiutarne altre. Donne che sanno cosa si prova prima, durante e dopo la malattia. E tutte insieme concorrono a 'fare rete'. Salute Donna è presente in Lombardia nelle seguenti città: Milano, Assago, Monza, Vimercate, Lodi, Albiate, Carate, Garbagnate, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni e Varedo. In Piemonte: a Torino; In Abruzzo: a Pratola Peligna, in Lazio a Roma, in Calabria: a Catanzaro, Cosenza e a Zagarise; in Sicilia: a Messina. E da oggi anche a Rocca di Papa, coordinata da Cristiana Zarneri. Una sede per i Castelli Romani, che si prefigge lo scopo di  mettere a rete e in sinergia tutte quelle realtà associative, sanitarie e di volontariato impegnate nel sociale nei comuni del territorio.



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Una terrazza sull’Africa
di Roberta Cofani

Leggere un romanzo, a volte, è come ‘entrare’ in un mondo parallelo, nel quale le vite e i sentimenti dei personaggi ci accompagnano per mano. E uscendo da questo libro ho avuto la netta sensazione che il suo senso fondamentale non fosse immobile sulle pagine, ma si muovesse verso di me.
Mario, il protagonista, soffre a pieno di un dolore assai moderno: la sensazione di  precarietà della quotidianità, dell'amore.
Adora nuotare, cerca nell'acqua di annegare se stesso e rendersi sordo al dolore.
L'acqua, Madre per eccellenza, lo accoglie ed ha la capacità, per il suo stato liquido,  di assumere qualsiasi forma, quindi, di colmare i  suoi vuoti. Perché la sofferenza solca, squarcia la carne.
Mario non vive nel presente, combatte nelle sue inquietudini, i fantasmi del passato, non si apre alle emozioni eppure, una sera in una rosticceria, scorge nell'attrazione per Angelo “bello come un angelo” uno spazio interiore che non sospetta: l'amore, come l'acqua, sa assumere qualsiasi forma, sa accoglierci senza chiederci.
Da qui, lentamente, arrancando, comincia il suo cammino , fino all'incontro con Annalisa, l'Angelo.
Poiché il dolore sviluppa le facoltà dello spirito, ed è il filo con cui la stoffa della gioia è tessuta, Mario con Annalisa dilata le percezioni, spezza i confini del corpo, si allontana da sé e sprofonda in sé, per comprendere che l'unica certezza che abbiamo è vivere il presente, giorno per giorno, che l'esistenza è un susseguirsi di ebbrezze e cadute, di gioie ed errori, di morte e rinascita.
Annalisa insegna a Mario che per conoscere e sentire la Vita, per entrare nella Verità, bisogna “svuotarsi  con serenità dall'idea dell'immortalità”, perché la morte è parte integrante della vita e ne è profondamente amica. La vita esiste grazie alla morte che ne crea lo sfondo. La saggezza d'esistere è la conoscenza e l'accettazione della vita nel suo insieme.
Giorgio Bassani, ne“Il giardino dei Finzi-Contini” scriveva: Nella vita, se uno vuol capire veramente come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta”
Credo che il valore della letteratura, al di là del mero piacere stilistico, risieda nella sostanza, in quella sorta di banchetto di vita che rumoreggia in alcuni libri che ci sfamano
Ecco, questo libro è un banchetto.
 

Una terrazza sull’Africa
Annamaria Mancuso, editore Bellavite  (collana Monografie. Romanzi), p. 208


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