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Dagli anni ‘50 in poi i design italiano si è sviluppato diventando un modello irripetibile in altre culture fatto di regole e di passione, dove l’innovazione va a braccetto con l’intuizione. Una storia della nostra identità culturale che ‘ADI Design Index’ ci restituisce ogni anno
L’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) riunisce dal 1956 progettisti, imprese, ricercatori, insegnanti, critici, giornalisti intorno ai temi del design: progetto, consumo, riciclo, formazione. È protagonista dello sviluppo del disegno industriale come fenomeno culturale ed economico. Ogni anno l’associazione attribuisce il premio Compasso d’Oro, che viene assegnato sulla base di una preselezione effettuata dall’Osservatorio permanente del Design dell’ADI, costituito da una una commissione di esperti, designer, critici, storici, giornalisti specializzati, soci dell’ADI o esterni a essa, impegnati tutti con continuità nel raccogliere, anno dopo anno, informazioni e nel valutare e selezionare i migliori prodotti i quali vengono poi pubblicati negli annuari ADI Design Index. I migliori progetti dell’edizione 2014, esposti di recente prima a Milano e poi a Roma, sono oggetti e prodotti che già fanno parte della nostra quotidianità, ma noi raramente ne riconosciamo il valore intrinseco, quel connubio fra estetica, praticità ed ergonomia che compongono il mix innovativo che pone l’Italia all’avanguardia in questo comparto. Che il design abbia contribuito all’affermazione del Made in Italy e continui a diffondere nel mondo l’apprezzamento di un ‘life style’ insieme alla moda, al cibo e all’unicità dei beni culturali, è un dato che ci ripetiamo da anni. Ma passare dalla teoria alla pratica e vedere tutti insieme i prodotti che ci rappresentano nel mondo è un’esperienza fortificante in questi tempi di crisi. Per farvi capire di cosa stiamo parlando, in queste pagine, vi mostriamo alcuni prodotti estratti dal volume ‘ADI Design Index 2014’. Un’estrapolazione guidata dal gusto personale, se volete, ma che in ogni caso sottolinea come il design riguarda settori diversissimi tra loro. In ognuno di questi prodotti, il filo conduttore è il medesimo: saper guardare con occhi nuovi ciò che usiamo e conosciamo da anni. La frusta da cucina, ad esempio, con il prodotto Kogel si trasforma non solo esteticamente, ma diventa un utensile che fa risparmiare il 30%del tempo normalmente impiegato per montare gli ingredienti. Così come Privée, che trasforma un divanetto o una poltrona in uno spazio raccolto all’interno di uno spazio di lavoro o di un openspace. Oppure la poltrona Talma, il cui rivestimento sfoderabile (con imbottitura a basso contenuto di poliuretano) aderisce come un mantello alla struttura in metallo dando forma alla seduta rendendo il mobile eco-compatibile e bello. E per sottolineare che l’estetica, in tutto ciò che riguarda l’arredamento, è un plus irrinunciabile, guardate l’eleganza delle lampade da sospensione e da tavolo Afilia. Invece, il cestino da supermercato più ‘nuovo’, Flexicart, diventa un trolley multiuso (si può utilizzare in lavanderia, giardino). Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze, il suo plus principale non è l’ergonomicità (capienza 64 litri, facilmente impilabile) bensì la sostenibilità sociale: è stato studiato per supportare gli anziani e i diversamente abili nella loro quotidianità. Un’innovazione che, quindi, va oltre l’estetica e la praticità. D’altronde è così anche per l’aereo anfibio ultraleggero Idintos, che deve alla sua forma alare innovativa, una migliore efficienza aereodinamica e riduzione dei consumi. Naturalmente non poteva mancare, in questa piccola rassegna, il nuovo modello della Vespa, omaggio al modello capostipite, che coniuga una nuova estetica con soluzioni tecnologiche avanzate quali riduzione degli attriti e miglioramento della fluidodinamica. Ci sono oggetti, poi, in cui la rivisitazione del design oltre che funzionale ed estetica è più esplicitamente concettuale, come rendere la plastica ‘preziosa’ al pari del vetro soffiato. Sfida lanciata dalla linea di vasi Shibuya. Forma, materiali ed ergonomia sono invece alla base di uno dei protagonisti della cucina moderna, l’elettrodomestico multifunzione Hotpoint (elegante e ultra compatto). Punta, invece, alla sostenibilità ambientale Olimax, contenitore domestico per raccogliere e smaltire l’olio vegetale esausto (lavabile in lavastoviglie, con tappo antisvitamento ‘salvabimbo’). Ci sarebbe da raccontare ancora tanto. Se volete saperne di più, sul sito di ADI potete comunque trovare i progetti selezionati e, all’indirizzo www.adi-design/xxiii-compasso-d-oro-adi-i-vincitori.html quelli premiati.
ADI Design Index Il miglior design italiano, selezionato dall’Osservatorio permanente del Design: un gruppo di lavoro di oltre 150 esperti attivo in permanenza su tutto il territorio nazionale.
A cura di Carlo Martino, César Mendoza, Francesco Zurlo. Progetto grafico di ZUP Associati Testi di Luciano Galimberti, Steve Heller, Vittorio Sunqun, Francesco Schianchi, Carlo Martino, César Mendoza, Francesco Zurlo.
ADIper Edizioni, Milano, 2014 Illustrato, formato cm 21x23,5, pp. 358, 30,00 euro
Approfondimenti: Il design italiano punta al ‘di più’ di Carla De Leo