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20 Aprile 2024

Chiara Pavoni: "Sensibilità e benessere possono convivere"

di Valentina Spagnolo
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Chiara Pavoni: "Sensibilità e benessere possono convivere"

Incontro con una nostra bravissima attrice teatrale, convertitasi di recente al ‘veganesimo’ per questioni etiche e morali, al fine di rispettare ancor più coerentemente ogni forma di vita esistente sul nostro pianeta  

Chiara Pavoni è una grande attrice di teatro e cinema, nonché una bravissima ballerina, che nel suo percorso professionale ha incrociato tutte le forme di arte che si potevano affrontare. Ogni tanto, si toglie persino lo 'sfizio' di collaborare con alcune testate giornalistiche, realizzando delle interviste di ottimo livello. Nel suo percorso di lavoro e di vita ci sono molte collaborazioni importanti, tra cui quella con Luca Ronconi. Un’attività vorticosa, che l’ha spesso portata in tournée lungo tutta l’Italia e a lavorare con molti grandi nomi. Vegetariana sin dall’infanzia, a un certo punto della sua vita la Pavoni ha deciso di convertirsi al ‘veganesimo’, al fine di rispettare ancor più coerentemente ogni forma di vita esistente sul nostro pianeta, senza dover rinunciare ad agilità e freschezza atletica. In questa intervista ci racconta del suo particolare rapporto con il cibo e il benessere individuale.

Chiara Pavoni, lei è un’attrice teatrale con un lungo percorso professionale alle spalle e collaborazioni artistiche di prestigio: perché questa sua ‘conversione’ al veganesimo alimentare?
“Non è stata una scelta 'snob' o di tendenza, ma una consapevolezza acquisita fin dall'infanzia: la compassione e l'amore per la vita di tutti gli esseri viventi. La mia professione non ha potuto far altro che ribadire questa consapevolezza, poiché interpretare un personaggio significa aprirsi con generosità e amore al suo essere. Tutto ciò dovrebbe portare a estendere tale sensibilità verso tutti gli esseri umani Chiara_Pavoni_3.jpge viventi. Per tutti questi motivi, sono vegetariana sin dall’infanzia, già dall’età di dieci anni. Fu una scelta innanzitutto etica: i miei genitori mi abituarono così, a tavola, sin da piccola. E da qualche anno sono diventata anche ‘vegana’, avendo eliminato pure le uova. Insomma, nel mio caso non si è trattato di una scelta motivata da allergie o intolleranze alimentari, ma semplicemente da motiazioni etiche, di delicata sensibilità personale”.

Quanto ha influito questo modo di nutrirsi sulla sua carriera professionale?
“La realtà dell’essere attori apre un rapporto empatico con il pubblico. Ed essendo, empatia e sensibilità, le parole più adatte al mondo animale, interiormmente credo che impersonare un personaggio avvicini alla completa introspezione. Una vita salutare e ricca di energia inizia  proprio dalla buona tavola. Così, per mantenermi in energia e con un corpo che mi consenta di sostenere i ritmi dinamici della mia professione, pratico danza, yoga e ‘pole-dance’. Gli allenamenti, in teatro, debbono essere dedicati sia al corpo, sia all’anima”.

Quali sono gli apporti proteici di cui ha bisogno quotidianamente? E come sostituisce le proteine dei piatti tradizionali della nostra cucina?
“Ho una vita intensa e sportiva. E nessuna carenza proteinica, come del resto testimoniano la vita e il rendimento di tanti atleti ‘vegani’ a livello mondiale”.

Non pensa che gli italiani, in particolar modo al sud, siano ‘fissati’ con il cibo? Da cosa dipende, secondo lei? E’ un retaggio atavico della cultura contadina di un tempo?
“La cultura contadina e i piatti tipici della nostra tradizione popolare sono sempre stati a base vegetariana, dunque estremamente sani. Tuttavia, è anche vero che le paure e il consumismo del mondo contemporaneo hanno innescato un rapporto nevrotico con il cibo. Bisogna, secondo me, mangiare ciò che ci fa star bene, nella consapevolezza di quello che stiamo facendo. Io devo proprio ringraziare il mio lavoro, in verità, poiché mi ha permesso, soprattutto al sud, di confrontarmi veramente con le mie abitudini alimentari. Certamente, quando giunsi per la prima volta nel Mezzogiorno, l’impatto fu terribile. Tuttavia, per la mia abitudine al gusto raffinato, alla fine tutto si trasformò in un’esperienza che divenne sinonimo di apertura e generosità. Oltre all’abbondanza in tavola, al sud ci sono tanti ‘talenti’ e la voglia di fare cose nuove. E grande è l’apertura nei confronti degli artisti. Ricordo, per esempio, Adolfo Adamo, co-regista e attore, come uno degli incontri che hanno segnato la mia carriera professionale nella ‘pittorica’ Cosenza. Non tralasciando gli altri luoghi, sempre itineranti, in cui ho avuto modo di confrontare me stessa e ciò che, oggi, continua a costituire un sogno realizzato”.

Come ha saputo ‘rimescolare’ il suo regime alimentare senza rinunciare al gusto o alla parte più nutritiva della dieta mediterranea?
“Essere ‘vegana’ non significa mangiare solo insalata scondita, ma piatti gustosi e variati. In cucina, adoro divertirmi rivisitando i nostri piatti tipici e, spesso, inventando qualcosa di nuovo. E, soprattutto mai triste come, per esempio, un pollo morto...”.

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NELLA FOTO: L'ATTRICE E BALLERINA CHIARA PAVONI

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