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18 Aprile 2024

Arkticos: tra finzione e realtà

di Domenico Briguglio
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Arkticos: tra finzione e realtà

Una trama dai contorni spiccatamente ‘fantapolitici’, che potrebbero rivelarsi più reali di quanto ci si aspetti, evidenziando tematiche che, a lungo, abbiamo sottovalutato

Un letale intrigo internazionale, nel contesto di un piano strategico concepito dai russi per potersi assicurare il dominio sul Mar Glaciale Artico. È questo il tema portante di ‘Arkticos’ (Calibano Editore), il nuovo libro di Bruno Scapini, un autore con un lunghissimo e prestigioso passato diplomatico all'attivo prima della pensione (l'ultimo incarico ricoperto è stato quello di Ambasciatore d’Italia in Armenia). In forma romanzata, Scapini dà voce alle sue pregnanti preoccupazioni. Ovvero: la criticità derivata dal ‘riscaldamento globale’, un tema sempre più dibattuto a livello mondiale, ma ancora lungi dal trovare soluzioni efficaci e condivise. Le assisi internazionali che si sono susseguite negli ultimi anni hanno prodotto ben poco, per arginare un problema che sta assumendo un carattere d'urgenza non più procrastinabile. Ed è proprio il mare, essenziale meccanismo reBruno_Scapini.jpggolatore del nostro pianeta, a farne le spese maggiori: l’aumento della temperatura sta portando alla morte delle fondamentali barriere coralline, minando equilibri fondamentali, con la proliferazione delle specie nocive; l’incremento del livello delle acque, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai, minaccia di sommergere le coste di tutto il mondo; ampi spazi liberi dai ghiacci provocano il corredo di ferali ripercussioni sul clima globale. Proprio su quest'ultimo aspetto, forse il più eclatante, Scapini imbastisce una trama dai contorni spiccatamente ‘fantapolitici’, che potrebbero rivelarsi più reali di quanto ci si aspetti: un territorio che finora il clima proibitivo aveva salvaguardato diviene, improvvisamente, accessibile. Uno ‘scrigno’ ancora pieno di tesori naturali, che accendono la cupidigia di molti e tensioni potenzialmente in grado di scatenare pericolosi conflitti. La trama del libro, solida e ben articolata, è sostenuta da dati precisi e ormai assodati, connotando i diversi aspetti di una realtà davvero inquietante: gli eventi narrati, avvalendosi di una sottile logica sequenziale, guidano con maestria il lettore attraverso gli oscuri meandri del potere, espressione di una politica egoistica e speculativa tutt'altro che limitata, bensì perseguita da troppi attori internazionali. Man mano che la lettura procede di pari passo con il fascino esercitato dalla storia romanzata, crescono e si intensificano le riflessioni personali sul futuro prossimo della Terra. Ogni riga nutre la nostra coscienza ecologica o la risveglia: un compito che certamente, fin dall'inizio, l'autore si era proposto. Un lavoro che resterà a lungo nella memoria e influenzerà la nostra attenzione intorno a tematiche che abbiamo, purtroppo, sottovalutato.
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NELLA FOTO QUI SOPRA: BRUNO SCAPINI DURANTE LA CONSEGNA DI UN PREMIO LETTERARIO

AL CENTRO: L'AUTORE AI TEMPI DEI SUOI INCARICHI DIPLOMATICI

IN APERTURA: LA COPERTINA DEL SUO NUOVO SAGGIO DI NARRATIVA


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