Nel suo nuovo saggio Dario Fo tira le somme del quasi secolare rapporto che ha avuto con il misticismo religioso. Con la consueta goliardia, anche in questa occasione, ci regala un compendio di situazioni e analisi di quel guazzabuglio che è, in definitiva, la vita

Il 17 marzo prossimo uscirà in tutte le librerie il suo nuovo libro, Dario e Dio, editore Guanda Libro, scritto a quattro mani con Giuseppina Manin. Con l’ironia del caso ma senza sfociare nella blasfemia, Dario Fo riflette su temi come la Genesi, l’Apocalisse, il Regno dei Cieli e il Regno degli Uomini, il rapporto di Gesù con le donne, la figura della Vergine Maria, l’Inferno e il Paradiso e tanti altri dogmi del credo cristiano. Un saggio che affronta temi complessi e ostici per il periodo storico in cui l’uomo è costretto a vivere. Proprio nella ricorrenza del suo 90esimo compleanno (il 24 marzo), il Dario uomo, prima ancora che artista, ribadisce il suo rapporto particolare, di grande curiosità, con il sacro. Un lungo discorso con Dio che – come ha spiegato Fo - è un pretesto per parlare di noi, della nostra vita e di tutti i luoghi comuni che si sono tirati fuori sia nella religione che nella tradizione popolare. Un lungo viaggio tra fede e religione, santi e miracoli in cui Fo racconta anche se stesso, il rapporto con i genitori, l’incastro fra vita e arte che ne hanno caratterizzato il percorso. Con la consueta goliardia, anche in questa occasione, ci regala un compendio di situazioni e analisi di quel guazzabuglio che è, in definitiva, la vita.